Vario

Raising Fear (Rob Della Frera)

Di - 10 Ottobre 2006 - 9:10
Raising Fear (Rob Della Frera)

Ho raggiunto l’educato e disponibile Rob Della Frera, vocalist dei nostri Raising Fear, per un interessante colloquio sulla nuova fatica della band, Avalon, e sull’andamento generale del metallo italiano. Buona lettura.

Ciao Rob, ci risentiamo dopo poco più di un anno; ricordo benissimo il concerto tenuto per i pochissimi fortunati presenti all’Inkubo Cafè di Milano, durante la promozione di Mythos. Cos’è cambiato da allora? Chi sono i Raising Fear oggi?

Ciao a te Gaetano, è un piacere rincontrarti.. i RF oggi sono indubbiamente una band più matura, che ha vissuto diverse esperienze interessanti . Sono cambiate parecchie cose, Mythos è stato il nostro punto di partenza, avevamo alle spalle tutto un background di Reharsal, esperienze precedenti singole, ma ben poco come BAND all’interno di una realtà musicale più professionale. Ora siamo un po’ più “scafati”, sappiamo come funzionano determinate cose e abbiamo fatto tesoro di tutto.

Avalon è il nuovo disco della band che certifica, a mio avviso, un netto miglioramento. Songwriting e produzione su tutto. Cosa ne pensi?

Era indubbiamente il nostro obbiettivo, siamo entrati in studio con la precisa volontà di ottenere un prodotto migliore rispetto a Mythos, e questo comunque credo che sia nelle intenzioni di tutti quelli che fanno musica, il fatto che tu confermi che ci siamo riusciti non può che farci piacere. Come dicevo prima “Avalon” a differenza di Mythos è la fotografia dei RF di adesso, volevamo fortemente un sound più definito, per questo abbiamo anche cambiato studio, il new sin è uno studio magnifico, ma volevamo ancora di più. Siamo convinti che Avalon sia un buon disco ricco di contenuti interessanti e abbiamo lavorato per ottenere il massimo, in questo anche l’apporto di Tony Mad e di BB Nick è stato fondamentale, sono tutti e due chitarristi Metal e sapevamo che direzione dare all’intero contenuto sonoro.

Frana, bassista originario, ha lasciato la band. Vogliamo chiarire quello che è successo e presentare il sostituto, Pietro Balello?

Guarda, non è successo niente di particolare, ogni band che vuole fare le cose in maniera professionale, è sorretta da alcuni equilibri, così com’è in ogni rapporto “serio”. Si guarda tutti nella stessa direzione e si lavora tutti per un unico obbiettivo. Però il tempo passa e la gente cambia… e anche gli equilibri, per questo abbiamo deciso di comune accordo di separarci, nessun dramma o lite… è così.
Per fortuna abbiamo trovato in tempi rapidissimi Pietro “Peter”, che senza timore di smentita, posso affermare essere un vero “mostro”, alcuni tuoi colleghi lo hanno visto nella nostra recente esibizione al Black Horse di Cermenate e sono rimasti a bocca aperta, è un grande musicista, amante del prog, molto tecnico e con una grande esperienza, suona in una cover band dei Metallica gli ORION, non potevamo essere più fortunati.

Come nasce un brano dei Raising Fear? Chi se ne occupa formalmente?

Ognuno ha il suo ruolo nella band, principalmente si cerca di avere un’idea di base sulla quale lavorare, può essere una storia, comunque una direzione, per stabilire l’impronta. Naturalmente il motore compositivo sono Alberto e Yorick i due chitarristi, i quali generalmente arrivano con le idee a volte addirittura con brani completi, che poi vengono arrangiati da tutta la band. Io mi occupo delle parti di voce, strofe e ritornelli, che vengono poi discussi e arrangiati con tutta la band, poi si scrivono i Testi raccogliendo le informazioni bibliografiche necessarie, di questo principalmente se ne occupa Yorick che è un grande esperto di Storia e letteratura medioevale. Come vedi un lavoro di Squadra.

Il metallo italiano, ultimamente, fatica a uscire dai confini nazionali. I nomi sono sempre quelli e, purtroppo, si contano sulle dita di una mano. Cosa ci manca?

… è un discorso un po’ più ampio, non credo ci manchi qualcosa a livello artistico, abbiamo Band che producono lavori veramente all’altezza, forse ci manca un po’ di professionalità, ma questa è una cosa che non si inventa ed è determinata da tanti fattori. Una band può avere anche la giusta attitudine, ma senza una figura “superiore” che la segue e che la sostiene fa davvero fatica. Come vedi il discorso si articola in varie direzioni. Principalmente mancano i veri Manager, persone qualificate che possano portare le Band ad un alto livello, ma i manager mancano perché in Italia il Rock Duro o Metal, ufficialmente non esistono… è nicchia, non è “commercialmente interessante”. Se prendi un qualsiasi paese nordico, una band che fa Hard Rock o Metal che è davvero competitiva attira l’attenzione delle major, caspita la separazione dei Nightwish con la loro cantante l’hanno trasmessa persino al telegiornale finlandese!!!! E di esempi così ce ne sono migliaia, Scorpions, Europe… band Hard o Metal che cantano in inglese, quindi fuori dai loro canoni… da noi non si smuove un sasso, già cantare in inglese è un grande scoglio, ed è concesso solo ad Elisa, poi fare Hard o Metal per l’amor di DIO… non se ne parla nemmeno, e purtroppo per avere una buona diffusione, per varcare i confini ci vogliono sforzi enormi, un impegno economico non indifferente che deve garantire un ritorno ovvio… ma chi può fare questo? Le piccole label indipendenti fanno il possibile, ma hanno un limite oltre il quale non riescono ad andare.
Un esempio sono i nostri Lacuna Coil, che sino fatti letteralmente il CULO per 10 anni, ed ora stanno raccogliendo i frutti del loro lavoro… ma grazie a … una major straniera e con il supporto distributivo EMI, non certo Italiana… se fossero stati  proposti ai tempi alla EMI Italia o alla Sony, non li avrebbero nemmeno presi in considerazione… ecco cosa ci manca…

I Raising Fear si distaccano dalle produzioni di “stampo italico” e propongono un heavy metal old-style, vorrei avere un parere da esperto su questi nomi:

Ohy, grazie per l’esperto ma non mi ritengo tale, comunque provo a dare la mia modesta opinione..

Lemmy
Una colonna, musicalmente stabile non si discosta mai di una virgola, ma che dire, come tutte le band con un genere assolutamente personale, lo hanno inventato loro ed è giusto che non ci si aspetti nulla di diverso, anzi. E poi è un’icona, è uno stile di vita, e Lemmy cazzo…

Cris Oliva
Altro grande nome, anche se non conosciuto come il precedente, però un esempio di chitarrista “metal” ad ampio spettro, azzarderei la giusta commistione tra Rock, Metal e Progressive, i Savatage devono la loro impronta indistinguibile al suo conio.

Rob Halford
Il Metal God o come si definisce lui Metal Goddess J, è l’esempio di come un cantante può evolversi nel corso degli anni diventando un vero e proprio Mostro Sacro, ha una voce inimitabile e irraggiungibile, e riesce a stendere linee vocali ineguagliabili, e pensare che all’inizio i Judas Priest facevano fatica ad affermarsi proprio a causa della voce troppo acuta di Halford… credo che abbiano rappresentato un certo tipo di metal in maniera efficace, il metal denim and Leather.. con la sua Divisa ha ispirato schiere di kids e di musicisti, e poi non dimentichiamoci che buona parte delle metal band in circolazione deve il loro monicker alle canzoni dei Priest.

Zakk Wylde
Aggressivo, violento sporco e rude, gibsoniano per eccelenza e non solo per via dello strumento  ma proprio per l’attegiamento musicale.. non rientra però tra i miei preferiti quindi, non mi azzardo oltre.

Carl Albert
Parlare di Carl, per me è davvero molto difficile, è il cantante che più amo in assoluto, che dire…. È tutto… tecnicamente ineccepibile aveva un registro illimitato di tonalità, passava dal growl più violento agli acuti dove solo le aquile potevano arrivare. Potete prendere qualsiasi album dei Vicious con lui e lo sentirete sempre offrire prestazioni da far accapponare la pelle, era Metal, era Rock, era Blues, era Slow, riusciva ad interpretare qualsiasi cosa con il giusto mood… una volta ho sentito dire “mina potrebbe cantare anche l’elenco del telefono e sarebbe spettacolare”, bè io lo penso di lui… Carl poteva cantare ogni cosa e renderla unica, credo che chiunque voglia cantare metal o si approcci a farlo debba ascoltarlo… e cercare di fare tesoro da tutto quello che ci ha lasciato… unico.

Utilizzate strumenti dai quali ottenete un suono ottimo, che definisco semplicemente “vintage”. Di che tipo di attrezzatura disponete?

Credo di essere la persona meno indicata per affrontare questo discorso, però posso assicurarti che i nostri due chitarristi lavorano molto sulla ricerca del suono. Durante il lavoro di preproduzione di Avalon abbiamo cercato di individuare il suono con la pasta migliore secondo il nostro gusto e, in studio abbiamo usato tutto quello di cui disponiamo. Le chitarre le abbiamo registrate con questa combinazione:  ENGL SAVAGE 120 e una ENGL POWERBALL, MESA BOOGIE STRATEGY e un TRIAXIS sempre MESA BOOGIE, abbiamo anche usato una CARVIN VALVE MASTER 100 resa disponibile da BB NICK e successivamente diventata di proprietà di Alberto J, il tutto passato attraverso casse MARSHALL 1922 4×12. Le chitarre principalmente GIBSON LES PAUL sia STUDIO che STANDARD e anche FLYING V, abbiamo usato anche delle IBANEZ di svariati modelli, FGM, SA, EX, JEM.
Per il basso abbiamo usato una testata AMPEG SVT con cassa AMPEG e bassi MUSICMAN StingRay 5   e FENDER PRECISION. La batteria è una TAMA con PIATTI UFIP, (non chiedermi dettagli ulteriori che non li so !!!)

Ho una curiosità sulla ballad, Once and Future King, le tematiche hanno per caso attinenza con il libro di T.H. White del quale puoi vedere la copertina qui sotto?

No, o perlomeno non direttamente, è naturale che raccontiamo, o meglio usiamo come sfondo una storia di cui si è a lungo parlato, perciò gli spunti bibliografici si sprecano, però, credo che in generale l’idea che la maggior parte dei recensori si è fatta sia sbagliata. Il nostro Album non parla di Avalon ma racconta una storia del tutto diversa, la storia di Wolfram che viene inviato dall’ordine su Avalon per apprendere le conoscenze necessarie ad affrontare il suo incarico, Avalon è la Scenografia non la storia.

Cominciamo allora dai testi che, purtroppo, non ho potuto leggere in quanto non presenti sul promozionale distribuito. Ce ne vuoi parlare tu?

E’ la storia del primo viaggio di Wolfram, il nostro personaggio, che era già stato introdotto con MYTHOS, era il viaggiatore del tempo. In AVALON, si parla della sua appartenenza all’ordine, un ordine costituito da Filosofi religiosi e Storici, il cui scopo è quello di preservare e ricostituire il sapere dell’umanità, in un ipotetico futuro dominato esclusivamente dalle Macchine, nel quale lo spazio per la creatività è annullato. Nello specifico cerco di riassumere brevemente:
Voices
È il coro delle genti di Avalon che attende la venuta del nostro viaggiatore e che lo accoglie al suo arrivo, immagina la scena del nostro personaggio che attraversa le nebbie su una scialuppa avvicinandosi all’isola..
At The Gates of Avalon
L’arrivo ufficiale del nostro personaggio sull’isola, il suo stupore e meraviglia nella visione di essa, palazzi, muri altissimi una visione magica.
The Priestess’s Speech
E’ l’incontro con Morgana, la prima persona che accoglie il nostro viaggiatore e che lo introdurrà alla scoperta dei segreti di Avalon e che gli svelerà il suo futuro.
Purification
È il racconto del rito di purificazione al quale il viaggiatore viene sottoposto, nella sala dei due cerchi, il Vescica Piscis che è rappresentata dall’intersezione di due cerchi. Che vanno a creare la figura geometrica di una mandorla. La mandorla nella geometria sacra rappresenta il punto nel quale i mondi e forze separate si dividono e al tempo stesso si uniscono.
Blood and Blade
E’ una sorta di estemporanea, introduce il breve intermezzo dedicato a Re Artù, il nostro viaggiatore scopre che tra i segreti dell’isola vi è anche una Cappella dove è custodita la sua tomba.
Once and Future King
Parla appunto della scoperta della Tomba dove è sepolto Re Artù, mentre il nostro viaggiatore ammira la sua scoperta, sopraggiunge Morgana, che racconta al nostro personaggio le gesta eroiche del fratello e il suo dolore per la perdita.
Avalon
È il lungo racconto del rito di rigenerazione del personaggio che attraverso la morte rinasce a nuova vita purificato e pronto per il suo destino. E’ un po’ la sintesi della leggenda di Avalon, L’isola della rinascita.  
Where Past and Future Unite
Un piccolo passo indietro, che riporta alla scoperta del “portale” da parte dell’ordine al quale il personaggio appartiene, un portale che permette di viaggiare attraverso il tempo la cui scoperta dei codici per utilizzarlo è di fondamentale importanza per l’ordine.
Beyond Life
È in pratica la conclusione del viaggio del nostro personaggio rinato a nuova vita e purificato, ribattezzato in Wolfram.
Ho logicamente sintetizzato molto il racconto, anche per non rovinarvi la sorpresa di scoprire da soli il contenuto della storia.

Stilisticamente, il nuovo disco è nettamente più vario di Mythos, una presa di coscienza degli errori fatti col disco precedente oppure semplice evoluzione?

Entrambe le cose, è naturale e credo doveroso, che un lavoro attento sia anche oggetto di continue revisione e miglioramenti, anche grazie alal presa di coscienza di alcune cose fatte in precedenza. Naturalmente come ogni lavoro, al momento in cui è stato fatto rappresenta la capacità e i mezzi che a quel tempo il gruppo aveva a disposizione.

Quali sono secondo te, i brani più rappresentativi? Io propendo per il terzo, the Priestess’s Speech dove ci sono stacchi e allunghi di chitarra esaltanti.

Anche a me piace molto, adoro il Riff iniziale, lo trovo molto evocativo, adoro anche Where Past and Future.. perché rappresenta l’esatto stile di Metal Song che prediligo e poi la mia favorita in assoluto rimane Beyond Life, credo che sia davvero unica immediata e con un assolo che mi emoziona ogni volta.

Vogliamo parlare degli ospiti che partecipano su Avalon?

Volentieri, abbiamo avuto parecchi amici che hanno partecipato e reso più prezioso il nostro lavoro, ci tengo a precisare che il loro intervento è stato esclusivamente per il piacere di condividere un’esperienza, e non la classica ospitata di Marketing, infatti non c’è alcun Sticker con “Featuring tizio e caio”. Chris Broderick dei Jag Panzer lo abbiamo conosciuto in occasione delle 2 date di supporto che abbiamo fatto con loro, ed è stato molto contento di regalarci un assolo magnifico. Terence è un amico di lunga data di Yorick e quando abbiamo pensato alle caratterizzazione è stata la nostra prima scelta. Valentina l’ho voluta fortemente io, non la conoscevamo, ma l’avevo sentita con i Domine e mi era piaciuta molto, gli abbiamo proposto la parte di Morgana ed è stata ben felice di partecipare. BB NICK è stato un vero caso, e per fortuna dico io, ci siamo resi conto che ci serviva un Assolo, e lo abbiamo chiesto a lui e devo dire che ci ha donato un assolo STREPITOSO!

Ok, siamo alla classica domanda sull’attività live: vi si vedrà più spesso in giro a supportare il nuovo nato?

E’ il nostro desiderio, speriamo di riuscire a organizzare un buon tour, avevamo pronte una serie di date con i White Skull, che però sono state annullate e quindi ci siamo trovati all’ultimo momento con le date saltate, stiamo cercando di ricostruire un po’ la situazione.

Cosa ricordi dell’esperienza del Tradate Iron Fest? Hai qualche aneddoto da raccontare?

Magnifica… unica, credo che sia il regalo più bello che MYTHOS ci abbia fatto, suonare su quel palco è stata un’emozione unica, non solo per le sue dimensioni, ma per tutta la situazione, siamo stati trattati con grandissima professionalità e attenzione da tutti, e poi abbiamo avuto per la prima volta un vero contatto diretto con i nostri fans… l’aneddoto più divertente, un ragazzo che mi ha chiesto l’autografo sulla sua maglietta dei Metallica!!!!!

Bene Rob, puoi terminare l’intervista come preferisci!

Grazie a Te e a TRUEMETAL per lo spazio ed il supporto fin dai tempi del nostro PROMO, vi portiamo sempre nel cuore, ascoltate AVALON e fateci sapere cosa ne pensate attraverso il nostro sito, e se vi capita, venite a vederci dal vivo, perché ne vale proprio la pena!!!! A NEW LIFE TROUGH DEATH

Gaetano “Knightrider” Loffredo