Hard Rock

Recensione libro: Vanadium – La biografia ufficiale

Di Stefano Ricetti - 5 Giugno 2014 - 12:00
Recensione libro: Vanadium – La biografia ufficiale

Vanadium – La biografia ufficiale

di Luca Fassina

CRAC Edizioni

Pagine: 250

18 Euro

 

Lasciarsi coinvolgere da Vanadium – La biografia ufficiale di Luca Fassina, equivale a godere in maniera totalizzante delle sensazioni scaturite da un lungo viaggio attraverso le gioie, i successi, le miserie, i dolori e le delusioni dell’heavy metal italiano, sin dagli albori. L’autore, da buona vecchia triglia delle cronache siderurgiche tricolori applicate alla musica, riempie le oltre duecentotrenta pagine del libro con informazioni di prima mano, tutte verificate e nel limite del possibile accompagnate da foto esplicative, senza per questo perdere particolarmente in fluidità narrativa, che è poi quella che decreta la scorrevolezza o meno di qualsiasi volume. Per confezionare un’opera del genere bisogna farsi un mazzo tanto, ma per davvero: mai accontentarsi di una sola campana ma sondare, controllare, incrociare, cercare di trovare la verità vera legata ai fatti in caso di discordanze, in poche parole dedicare tanto di quel tempo al lavoro così che qualsivoglia ipotetica deadline se ne vada bellamente a quel paese. Nel caso del gruppo al vanadio, poi, vista qualche ruggine latente fra le parti, nonostante il metallo in sé per sé, a grandi linee, chimicamente manco lo preveda, il compito si è probabilmente rivelato ancor più duro.  

“Vanadium” rappresenta un ulteriore, splendente capitolo di un modus operandi che lascia poco spazio ai “ma” e ai “se” e alle considerazioni da Bar Heavy Metal. Fassina analizza e racconta per bocca dei protagonisti la storia di una fra le band più importanti dell’HM italico della storia, fondando il proprio scritto su dati inoppugnabili, forte di una prosa accattivante, di tanto in tanto inframezzata da articoli d’epoca piuttosto che inserti ad hoc recuperati in rete. Fa particolarmente piacere, ad esempio, imbattersi in qualche rigo scritto da Sergio Nardelli, grande fan della band, purtroppo mancato a luglio del 2013. Mi permetto un inciso personale: una sera, al telefono, mi avvisò tutto eccitato che di lì a poco avrebbe fatto visita ai Rustless, la band degli ex Vanadium Steve Tessarin, Lio Mascheroni e Ruggero Zanolini, direttamente nella Loro sala prove, a Milano. Passione a quintali quella riversata da Sergio nei confronti del combo meneghino, si meritava davvero di essere in qualche modo coinvolto in un’opera del genere, lui, pulito e incantato cantore delle storie delle band HM della penisola.

 

Grazia Zuliani, la performer dei Vanadium, in una delle foto contenute all’interno del libro

 

Mascheroni-Prantera-Scotto-Tessarin-Zanolini: la sequenza dei cognomi di questi cinque musicisti possiede il suono epico di quelle  formazioni calcistiche scandite al cielo da storici cronisti che hanno segnato un’epoca, seguiti da boati da stadio e ricordi indelebili. Non va dimenticato, infatti, che le gesta eroiche dei Vanadium, quelle con la “G” maiuscola, sono state impresse nelle Sacre tavole del Valhalla metallico dalla stessa classic killer line-up, a eccezione del full length d’esordio, Metal Rock. Godere della rappresentazione della propria band come un monolite, all’interno dell’immaginario dei fan, è privilegio di pochi, e questo i cinque rocker meneghini lo sanno benissimo, nonostante vari accadimenti successivi allo split possano far pensare il contrario.    

Fassina è un cronista milanesùn d’altri tempi, emanazione di quella scuola che si basa ancora sui Sani principi del giornalismo d’inchiesta e delle notizie colte attraverso gli odori della strada. Altrimenti non sarebbe potuto essere: scovare personaggi da anni al di fuori dei coni delle luci della ribalta, ancorché per pochi, quali Cesare Lampa e Grazia Zuliani – la splendida ragazza posta sulla copertina di Game Over – è la naturale sublimazione di quanto scritto poc’anzi. Peccato imbattersi in qualche fastidioso refuso – Sacro Grahl, New Karry, Huriah Heep – che davvero ha il sapore del clamoroso, vista la cura con la quale l’autore ha cresciuto la propria creatura. Oltre a dispensare aneddoti a gogò – le fasi di lavorazione di Seventheaven nascondevano un impensabile avvicendamento all’interno della formazione, sfumato per il classico nonnulla (tanto per citarne uno solo) – il libro contiene foto d’antan rare e una notevole presenza di QR Code, diavolerie che permettono di visionare ore di contenuti multimediali a tema.

Nonostante qualche calo di tensione sul finale, “Vanadium” targata Crac Edizioni è opera irrinunciabile per tutti gli amanti del genere, oltreché obbligatoria da parte dei sempre numerosi fan del combo bauscia, in perenne attesa di un impossibile concerto di reunion.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti