Report concerto di Malmsteen del 20/03/2003 a Roma

Di - 24 Marzo 2003 - 10:09
Report concerto di Malmsteen del 20/03/2003 a Roma

20 – 03 – 2003, Palacisalfa – Roma

Parole di Mauro WindSeeker Gelsomini, Fabrizio Ivorymoon Zucchini e Davide Calisse

Piu di mille e duecento fans del Guitar hero svedese si sono ritrovati al Palacisalfa per la data romana dell’ATTACK TOUR 2003.
Sin dal pomeriggio si respirava l’aria dell’evento nel parcheggione antistante il Palacisalfa. Il concerto inizia puntualmente intorno alle 21 con le note di Yngwie che partono da dietro il palco mandando in delirio un palacisalfa gremito e coinvolto. Si inizia con “Rise up” e la nuova formazione che accompagna il maestro svedese sembra in grande forma con un Malmsteen sempre e forse troppo padrone del palco che duetta con la band e con il pubblico assiepato di fronte al palco per gustare le note della Stratocaster e magari prendere uno delle decine di plettri lanciati al pubblico dal maestro. Lo show brilla anche nelle nuove composizioni che non sono certo all’altezza dei suoi classici, ma risultano più potenti e coinvolgenti dal vivo; dopo “Ship of fools”, “Strong hold” e “Baroque and roll”, entra la chitarra classica che, eseguite alcune note di “Prelude millennium”, trasporta il pubblico nella dolcissima “Dreaming”. Ma la dolcezza dura solo l’arco di 4 minuti perché il combo capeggiato da Yngwie ritorna subito all’attacco con “Razor Eater”. Qui si chiude la parentesi dei brani di Attack. La minore armonica riprende subito vita con il pubblico che accompagna la storica “Trilogy suite”; lo show entra nella sua parte strumentale, e se da un lato rimane appassionante – in “Red Huse”, cantata a brevi tratti dallo stesso Malmsteen si nota tutto il suo amore per il blues – si perde un po’ nelle esibizioni solistiche di tutti i musicisti. Ma il concerto si risveglia subito con la classica “You Don’t Remember I’ll Never Forget”, intermezzata con “Demon’s eye”, in cui tutti partecipano cantando ogni parola e accompagnado le note dell’interludio.
Dopo “Vahlalla” si apre il bis con tre classici che non sarebbero potuti mancare: “Far Beyond The Sun”, “I’m A Viking” e la mitica “Rising Force”.
In conclusione Malmsteen ci ha fornito l’ennesima prova brillante in un palacisalfa che lo ha accompagnato dalla prima all’ultima nota. Purtroppo l’impianto non ha fornito un suono cristallino, e forse (ma qui molti la penseranno diversamente da me) ci sono stati troppi momenti solistici a discapito di molti classici del repertorio ventennale di Y.J.Malmsteen tristemente lasciati in cantina.

 

Lineup:

Yngwie Malmsteen – Guitars
Dougie White – Vocals
Mick Cervino – Bass
Patrik Johansson – Drums

Tracklist:

Rise up
Ship of fools
Strong hold
Baroque and roll
Prelude millennium
Dreaming
In the name of god
Razor eater
Trilogy
Red house (Jimmy Hendrix)
Fugue millennium
Assoli chitarra-basso-tastiera-batteria
You don’t remember/Deamon’s eye
Valhalla
Far beyond the sun
I’m a vicking
Rising force