Report di fine anno – Black/Viking Metal

Di Daniele Balestrieri - 29 Dicembre 2002 - 15:47
Report di fine anno – Black/Viking Metal

Mi sembra corretto tirare le somme anche per il genere di cui sono caporedattore. Il black quest’anno ha vissuto un periodo abbastanza magro, personalmente ho visto un buon Dark Funeral, ma è un vero dramma che i grandi nomi del black si siano leggermente persi per strada. Tuttavia ho potuto notare con piacere che la scena italiana si sta gonfiando a dismisura, creando dei gruppi a dir poco interessanti. Il fermento è oggi attivo come non mai, e sono sicuro che nasceranno nuovi fenomeni di taratura mondiale, vista l’estrema perizia che dimostrano sempre più band. Del resto, quando la concorrenza aumenta, il livello deve necessariamente alzarsi, e non possiamo che goderne. Quest’anno, invece, il Viking ha goduto di un periodo d’oro: le tre massime autorità attuali hanno sfornato il proprio nuovo album nella seconda metà dell’anno. Bathory, Amon Amarth e Thyrfing hanno prodotto autentiche perle. Solo di Vansinnesvisor dei Thyrfing c’è bisogno di un ascolto più lungo e accurato, proprio in virtù della difficoltà di lettura di questa band che pare sta pericolosamente sbandando. Perderla, come abbiamo perso Enslaved, Einherjer e Mithotyn, sarebbe molto grave per questo genere.

Rivisitando le mie recensioni non ho cambiato nulla, mi sembra che siano tutte più o meno ancora pregnanti. Il 100 di Once Sent from the Golden Hall rimane ancora saldo al proprio posto, a distanza di anni non può che essere riconfermato. In realtà, ripensando accuratamente agli Amorphis, sono tentato di abbassare il voto di Tuonela di un paio di punti. Sono diviso tra l’effettivo fascino di quella grande opera naturale e la risonanza di un voto come 90 che effettivamente è un voto importante e Tuonela può risultare abbastanza vacuo dopo un paio di anni. Deciderò in seguito.

Per l’anno che verrà, il 2003, non sono molto ottimista. Se il Black potrà contare sulla gigantesca scena finlandese e avrà probabilmente le sue nuove espressioni nei Cradle, nei COB e in tutto il black finnico, sono un po’ scettico sull’orizzonte più lontano. La scena norvegese sta lentamente scadendo e scivolando nel brutal-death decadente, la Svezia sforna insistentemente molto death ottimo ma sta tralasciando il black. Dal canto suo, il Viking potrebbe arricchirsi, oltre che di Nordland II, anche di un paio di produzioni extra-scandinave di buon valore (e chi ha orecchie…), ma i grandi nomi probabilmente rimarranno a guardare. Sarà un buon anno per tornare indietro con la memoria e dare agli Immortal, ai Dark Throne, agli Emperor, ai Gorgoroth, al prode Varg Vikerness, ai Satyricon, ai Mayhem, tanto per citarne alcuni, e naturalmente ai Marduk, lo spazio che meritano su questo portale.

Stay Black. Buon 2003.

Daniele “Fenrir” Balestrieri.