Report di fine anno – Power Metal

Di - 29 Dicembre 2002 - 9:06
Report di fine anno – Power Metal

Il mio “resoconto di fine anno” non è troppo sconvolgente, visto che la mia sezione è rimasta abbastanza omogenea e i suoi fruitori si sono comportati bene: pochi i commenti offensivi e/o volgari eliminati, poche le notifiche al voto degli album.
Il “ritocco” più sostanzioso credo sia quello a “Warriors Of The World United” dei Manowar, che passa da 85 a 90. Il perché è presto detto: è stato un album che nel bene e nel male ha fatto straparlare, è uscito di rado dal mio lettore CD e vorrei differenziarlo il più possibile da tanti album ottimi, ma che finiscono nel cassetto inesorabilmente dopo il secondo ascolto. Trovo che il suo merito sia stato quello di ribaltare alla grandissima un genere che era stato bistrattato, abusato e boicottato. Molti defender sono stati costretti per molto tempo a cercare nel passato le proprie “verità”, proprio perché incapaci di riconoscersi nelle nuove proposte. Credo che WOTW abbia sancito un rassicurante “noi siamo qui”, capace di creare un movimento di cui qualcuno forse non si è reso conto, in primis la creazione di un fanclub ufficiale italiano da parte di un manipolo di appassionati che hanno seguito il tour europeo in molte delle sue tappe…
Altri 5 punti, stavolta in meno, per “Prophet of the last eclipse” di Luca Turilli, già al centro di discussione riguardo al voto. Non mi sembra un’album in grado di competere con le grandi uscite, semplicemente perché la quantità veramente impressionante di uscite del genere, seppur molto ben confezionate, sta inevitabilmente alzando lo standard e, di conseguenza, le aspettative di noi ascoltatori. Da 80 a 75.
Lo stesso discorso si potrebbe fare per “Crimson Thunder” degli Hammerfall, premiati con un voto di tutto rispetto per la godibilità delle canzoni proposte, ma bisogna pur far notare che alla lunga determinate soluzioni diventano stucchevoli e rischiano di farci addormentare in braccio a un genere che dovrebbe, nei limiti, tentare di avventurarsi in territori inesplorati (dal power…). Da 80 a 75.
Grossa delusione il ritorno dei Warlord, premiati con un generosissimo 88. In sede di recensione non era stata fatta menzione del fatto che i brani inediti fossero soltanto tre. Inoltre non sono ancora riuscito a digerire del tutto questo periodo in cui le reunion sembrano spuntare un po’ ovunque… Da 88 a 80, ma se avessi scritto io quella recensione…
Non abbasso “Power Of The Dragonflame” dei Rhapsody perché la recensione non sarebbe più in linea con il voto. Per eventuali diatribe/opinioni passo la mano ai lettori che si sbizzarriranno (come già stanno facendo) in sede di commento. Sarei curioso di leggere un commento più approfondito del nostro Enzo, a riguardo, sicuro di non essere la mosca bianca che non ha gradito il nuovo album di Turilli e compagni.
Stesso discorso vale per “A Night at the Opera” dei Blind Guardian, anche se non oserei mai paragonare i tedeschi agli italiani di cui sopra.
Nella revisione sono stato supportato dal buon Simo Narancia, che ha provveduto a ritoccare qualche voto e qualche piccola inesattezza. I cambiamenti più importanti riguardano “Keeper of the Seven Keys Part 1” degli Helloween, che da 85 sale a 90 (Simo è stato troppo stretto con un pietra miliare del power), e “Hymn to life” di Timo Tolkki, che scende da 75 a 70 (l’ha riascoltato di recente e lo convince un po’ meno, fermo restando che non si tratta di metal).

Ecco le altre correzioni inferiori ai 5 punti:

Artension – “Sacred Pathways“: da 80 a 78
Insania “Sunrise in riverland“: da 80 a 78
Sky Lark “Princess Day“: da 80 a 78
Kotipelto, “Waiting For The Dawn“: da 75 a 72

Cogliamo l’occasione per farvi i nostri più sinceri auguri.