Report Heavy Metal Nights del 04-04-03 Dark Cold Demon’s Blood e Nocturnia
Ennesima doppia serata al Sitting Bull per la gioia del pubblico intervenuto, stavolta sul palchetto del locale di Certosa di Pavia (che nell’ambiente sta diventando sempre più un luogo di culto) si esibiscono due band veramente oscure, parlo dei Dark Cold Demon’s Blood e dei Nucturnia.
Entrambi gruppi che arrivano da milano con la loro propensione alle tenebre, un interessante misto di black metal sinfonico, gothic e un orecchio a una delle band, a mio avviso, più originali e interessanti, cioè i Cradle of Filth.
Ad esibirsi per primi tocca ai Dark Cold Demon’s Blood che partono con Overture, una bella intro strumentale che ci cala subito nella tetra atmosfera che più si addice a chi vuole ascoltare il tipo di musica proposta dalla band. Prima vera e propria canzone della band è Wings of Tragedy subito seguita da Flight of the Black Angel.
I Dark Cold Demon’s Blood cominciano bene e, sebbene non li conoscessi prima che si esibissero al Sitting Bull, cominciano a piacermi sempre di più. E’ la volta di Breath of War/Calb Laathem che precede la prima delle due cover della serata, una Morning Palace eseguita veramente bene, nel pieno stile e la stessa violenza e malvagità dei Dimmu Borgir.
Si torna sui brani della band con la successiva Gravestorm, il compito di chiudere l’esibizione della band però tocca a Dark Passage in My Heart e la cover di For Whom the Bell Tolls dei Metallica, entrambi brani tratti, come diversi altri di quelli esibiti questa sera, dal demo della band, presto recensito anche qui su TrueMetal.it.
Terminata la loro esibizione per la quale ancora li ringrazio, i Dark Cold Demon’s Blood scendono dal palco e lasciano la ribalta al secondo gruppo della serata, i Nocturnia.
Spettacolo un po’ corto il loro a dire il vero, anche perchè composto solo da loro canzoni e purtroppo limitato nell’espressione da un piccolo incidente occorso al flauto traverso poco prima di salire sul palco. Nulla di grave ma sufficiente a impedire di poter usare il suddetto strumento durante quella serata.
Ma come si suol dire nel mondo dello spettacolo “the show must go on” e senza indugio i Nocturnia cominciano il loro concerto. Ad aprire le danze tocca a una song che porta quasi lo stesso nome della band essendo intitolata Notturno.
E’ poi un susseguirsi di bei pezzi con XI Commandament, Black Rose for the Dark Venus, Agony, Retour from the East e la finale Eyes.
Benchè pensassi inizialmente che la mancanza di uno strumento avrebbe potuto portare più di qualche problema a questa band dalle sonorità piuttosto particolari, i Nocturnia si sono mostrati professionali e hanno sfornato un’ottima esibizione che mi ha permesso di scoprire e apprezzare la musica da loro proposta, impreziosita anche dai duetti tra la voce maschile e quella femminile.
In conclusione una serata all’insegna delle tenebre quella che si è svolta al Sitting Bull e che ha presentato due band molto valide del panorama più oscuro della nostra penisola, che hanno fatto contenti tutti gli intervenuti.
Alex “Engash-Krul” Calvi