Report Heavy Metal Nights del 13-06-03 Miradavaga

Di Alessandro Calvi - 10 Settembre 2003 - 22:07
Report Heavy Metal Nights del 13-06-03 Miradavaga

Ennesimo concerto al Sitting Bull che vede protagonisti i Miradavaga, band di hard rock e metal con al suo attivo tantissime cover di band classiche, che riescono sempre a garantire uno spettacolo di grande qualità e di lunga durata.

 Personalmente devo aggiungere che tutte le volte che li sento mi ritrovo a domandarmi per quale motivo una band simile, con le qualità e la tecnica di cui dispongono i singoli membri del gruppo, non si metta a comporre brani propri ma si “limiti” ad eseguire delle cover.
Comunque, al di là delle considerazioni personali, i Miradavaga come dicevo hanno offerto uno spettacolo sopraffino, di grande qualità e soprattutto dall’alto tasso di coinvolgimento.
Il concerto inizia con Warheads degli Extreme e proseguo poi con Jesus Saves dei Savatage e Youth gone Wild degli Skid Row. Poi uno dei momenti migliori del concerto per i gusti del sottoscritto con un lunghissimo medley dei Queen che ripropone interamente o in parte praticamente tutti grandi classici della band inglese, da Bohemian Rhapsody a I Want to Breakfree, da Fat Bottom Girls a I Want it All solo per citarne alcune.
Io sono già bello sudato per cantare e stare dietro a tutte le canzoni, che subito si riparte con Perfect Strangers e Highway Star dei mitici Deep Purple. E’ poi il momento di You Shook Me All Night Long degli AC/DC, You Give Love a Bad Name di Bon Jovi, We’re not Gonna Take It dei Twister Sister.
Il concerto è lungo e coinvolgente e come si stanca il pubblico a cantare, così si stancano anche i musicisti e così si rende necessaria una piccola pausa, ma i Miradavaga fanno passare solo pochissimi minuti e sono di nuovo sul palchetto del Sitting Bull e ripartono con I Was Made for Loving You dei Kiss seguita a ruota da Monkey Business degli Skid Row. Poi si prosegue con Rock the Night degli Europe, di nuovo un brano dei Kiss con la classicissima Detroit Rock City, una cover suonata benissimo di Another Day dei Dream Theater.
A chiudere, per modo di dire, la serata, tocca a un nuovo medley, questa volta di tutti i migliori e più grandi successi dei Guns’n’roses e infine proprio per ultima Bad Medicine di Bon Jovi.
L’ho già detto all’inizio ma lo ripeto tranquillamente, grande concerto, grande divertimento grazie a una band che non delude mai le aspettative e coinvolge come poche.

Alex “Engash-Krul” Calvi