Report Heavy Metal Nights del 15-11-2003 Bad to the Bone e Malnatt

Di Alessandro Calvi - 26 Dicembre 2003 - 18:32
Report Heavy Metal Nights del 15-11-2003 Bad to the Bone e Malnatt

Doppia serata al Sitting Bull con due promettenti band provenienti da quel di Bologna, sto parlando dei Bad to the Bone e dei Malnatt.

Iniziano il concerto i Bad to the Bone, che propongono un death aggressivo e di gusto americano, con un sapiente mix di brani propri e di cover di pezzi famosi, si parte con Demonical Love e Song for a Raper della band. Subito dopo tocca a una cover dei Kreator seguita da un brano del gruppo intitolato Lycanthropy.
Anche i Metallica vengono omaggiati dalla band bolognese che eseguono For Whom the Bell Tolls a cui seguono per finire il concerto una serie di canzoni originali: Misguided Martyr, Slave to an Innocent Soul, Replica e per concludere The Unbeliever’s Priest.
Subito dopo ecco che salgono sul palco i Malnatt, la band che personalmente ero più impaziente di ascoltare. Avevo avuto occasione di ascoltare il loro demo intitolato “Perle per Porci”, di cui trovate una recensione anche su questo sito, qualche tempo fa e ammetto che mi colpì molto. La band da allora si è un po’ fermata, ci sono stati dei cambi e delle defezioni all’interno del gruppo dei musicisti, che hanno rallentato il processo creativo. Questo è il motivo per cui tutte le canzoni eseguite durante la serata sono brani “vecchi” nel senso che hanno un anno o più di vita, ma nessun pezzo nuovo rispetto al demo. Il gruppo mi ha comunque assicurato che ora che è stata raggiunta una certa stabilità all’interno della band ricominceranno a comporre e a registrare.
Ma passiamo a parlare del concerto e delle canzoni eseguite durante questa serata.
L’esibizione dei Malnatt inizia con una Intro strumentale sinfonica molto d’atmosfera su cui si innesta e iniziano gli accordi di Misèria, la prima vera canzone del gruppo bolognese. Il concerto purtroppo verrà interrotto alcune volte da qualche problema tecnico della band come la rottura della corda di una chitarra e altro. Occasioni in cui il cantante della band dimostra di essere un front-man a tutto tondo in grado di intrattenere il pubblico quasi come un cabarettista con aneddoti e battute per tenere alto l’interesse.
Si continua con La guèra d’Inciòn, tradotto dal dialetto bolognese come La Guerra di Nessuno, il dialetto bolognese è infatti la lingua principale in cui sono state scritte le canzoni dei Malnatt con il risultato di dare a tutti i pezzi una particolarità in più oltre alla loro verve folk.
Così per esempio Festa Pagana è la cover sempre in dialetto della canzone Pakanajuhla dei Moonsorrow a cui fanno seguito Misantronia, La Vanpìra e L’Esanza dal Dievèl, anche questa una cover, questa volta di Quintessence dei Darkthrone.
In conclusione un concerto veramente niente male in cui tutta la carica e la simpatia dei Malnatt sono venute fuori al meglio riconfermandoli ai miei occhi come una delle band più particolari e interessanti del panorama underground italiano di questi anni.

Alex “Engash-Krul” Calvi