Report Heavy Metal Nights del 16-11-02 Decay e Orion
Serata con doppio gruppo a suonare al Sitting Bull che vede impegnati i Decay e gli Orion band di thrash metal melodico con inserimenti di tastiere. Iniziamo subito col dire che come sempre la serata è stata un grande successo e abbiamo probabilmente toccato il record massimo di partecipanti al concerto con il locale veramente strapieno. Tutti i posti a sedere erano occupati, le panche erano piene di gente pigiata e anche in piedi la situazione non era delle migliori obbligando chi voleva alzarsi per avvicinarsi al bancone per prendere una birra a veri e propri esercizi di contorsionismo.
Il concerto viene aperto dai Decay, che si avvalgono di un’intro strumentale d’atmosfera presa da un cd, per iniziare a suonare. Il gruppo propone sia brani propri che cover di pezzi famosi ed esegue in successione: Still Life e While, due pezzi propri per poi passare alle cover con Another Day e Episode 666 degli In Flames, Enemy Within degli Arch Enemy, Bloodline degli Slayer e andando a chiudere con Whoe to the Defeated degli Hollenthon.
Purtroppo a causa in particolare della giovanissima età dei membri del gruppo e della poca esperienza il feeling con il pubblico stenta a concretizzarsi inoltre i Decay costellano la propria prova di diversi errori. Se fossero stati supportati da un adeguato impatto probabilmente la cosa non si sarebbe neanche notata o avrebbe comunque avuto un minore risalto. Non riuscendo invece ad assalire il pubblico, a conquistarlo e a coinvolgerlo adeguatamente, ogni anche piccolissima sbavatura viene notata molto di più. Benchè la prova sia stata un po’ sotto tono noi attendiamo comunque il loro demo, che dovrebbe essere registrato a breve, per esprimere un giudizio sul reale valore di questa band.
Appena finito di suonare i Decay è la volta degli Orion e la musica cambia totalmente. In primo luogo perchè come band della zona dalla lunga militanza hanno un seguito molto nutrito, in secondo luogo per il carisma che la band ha acquisito dopo anni di concerti nei locali della zona. Una vera sorpresa inoltre si dimostra essere il cantante. Gli Orion infatti avevano perso il loro vocalist durante la settimana, per probabili divergenze interne, e costui era stato sostituito all’ultimo momento dall’amico Andrea Evolti che con un tour de force impareggiabile era riuscito a imparare tutte le canzoni dell’esibizione in meno di una settimana. Proprio lui è la sorpresa della serata, non tanto per lo scambio di cantanti dell’ultimo momento, quanto per la sicurezza con cui calca il palco e l’intensità della sua esibizione che conquista subito il pubblico.
Gli Orion cominciano il loro concerto con un pezzo proprio: Living Agony, lo stile del gruppo è un thrash melodico con l’aggiunta di tastiere, un connubbio che sembra ben realizzato e molto interessante. A seguire la prima delle cover For Whom the Bell Tolls dei Metallica che ci ricorda come la band fosse nata un po’ come una cover band dei Four Horsemen per poi migrare verso altri lidi. Seguono poi Tragedy (Illusory Existence) un altro pezzo proprio, la mitica The Philosopher dei Death, la strumentale Dynamic e un brano in cui la prova del cantante si mostra veramente eggregia: Blood of the Kings dei Manowar, cantata con una aggressività incredibile. Slaves Yourselves è un altro pezzo proprio, poi un’altra cover dei Metallica: Master of Puppets e infine Lord Byron con speciale dedica del cantante.
In conclusione due considerazioni sui gruppi, i Decay sono giovani e ganno poca esperienza, sicuramente sapranno rifarsi e migliorare, aspetto di ascoltare il loro demo per giudicare effettivamente le capacità compositive del gruppo. Per gli Orion una riconferma di una delle band più apprezzate della zona che nella sfortuna di aver perso il cantante hanno fatto un salto di qualità trovando il nuovo singer in Andrea Evolti, una vera belva da palcoscenico.
Alex “Engash-Krul” Calvi