Report Heavy Metal Nights del 21-05-04 Bejelit e Underworld
Ennesimo gradito ritorno sul palco del Sitting Bull – Defender di Certosa di Pavia. Questa volta tocca ai mai sufficientemente elogiati Bejelit. Un gruppo giovanissimo dedito a un heavy metal classico di sapore vagamente ottantiano ma con una carica e una personalità che non teme confronti neanche con band storiche.
A fargli da spalla questa sera gli Underworld, band che propone un heavy-power aggressivo e cadenzato. Tocca ovviamente a questi ultimi cominciare l’esibizione e direi che cominciano proprio bene. I ragazzi della band alternano sapientemente brani propri a cover di sicuro impatto riuscendo a tirare il pubblico dalla propria e scatenando cori da stadio in più di una occasione.
Il pubblico è caldo, l’atmosfera è pronta, tocca ai Bejelit.
Caricati probabilmente anche dalle recenti notizie che danno finalmente il loro debut cd in uscita per il prossimo settembre in Italia (giugno in Europa), dopo che per oltre un anno esso è stato rimandato dalla casa discografica non non chiare e non meglio precisate scuse. I brani storici del gruppo ci sono tutti. Si parte come sempre con Bloodsign, un vero e proprio rullo compressore che scatena immediatamente un pogo selvaggio nelle immediate distanze dal palco.
I Bejelit sono sempre una sicurezza quando si ha voglia di ascoltare buona musica in allegria e divertendosi, è bello notare che certe cose non cambiano, che di certi gruppi di tuoi sempre notare.
Come da qualche tempo a questa parte, oltre ai 6 brani storici che hanno composto il loro demo “Bones and Evil”, compaiono inframmezzate qui e là anche praticamente tutti i nuovi brani composti per il disco che dovrebbe essere intitolato “Hellgate”.
Tra queste canzoni come non ricordare la lunga ouverture che chiuderà l’album, intitolata “In Void We Trust”, una song che con i suoi oltre 9 minuti è di certo in grado di disciogliere come neve al sole anche i minimi dubbi di chi dovesse pensare male delle capacità compositive di questi cinque ragazzi.
Tutti tra il pubblico conoscevano ormai a memoria i testi delle loro canzoni, non poteva essere diversamente perché basta una volta in cui li si vede dal vivo per rimanere conquistati dalla loro musica e dalla loro carica. È quindi automatico poi acquistare il loro demo e una volta tornati a casa ascoltare a ripetizione ognuno dei brani che compongono quel piccolo gioiellino.
Insomma, come sempre i Bejelit hanno offerto uno spettacolo di prim’ordine, devastanti e coinvolgenti come sempre. Dopo aver ascoltato una volta ancora i nuovi brani dal vivo e quelli vecchi parzialmente riarrangiati mi sto convincendo sempre più che “Hellgate” sarà una delle uscite must in assoluto di questo 2004 per l’heavy-metal classico.
Alex “Engash-Krul” Calvi