Report Heavy Metal Nights del 28-03-03 Worthless e Hatework
Doppia serata al Sitting Bull questa volta con i Worthless da Pavia e gli Hatework.
I Worthless sono un progetto composto da bassista e tastierista dei NecroArt, proprio perchè solo in due il gruppo si avvale di varie campionature per quanto riguarda principalmente le parti di batteria e di basso. Mentre Davide si occupa come sempre delle tastiere, Gabriele si esibisce in questo caso alla chitarra e alla voce.
La band comincia con due brani dal loro primo demo, presto recensito anche qui su TrueMetal.it, cioè Infernal Breed e Oblivion is the Gate. Gabriele alla voce è inizialmente un po’ emozionato, anche se entrambi i musicisti si esibiscono dal vivo già da diversi anni con i NecroArt, questa è la prima esibizione come Worthless.
Il gruppo è così concentrato che a me personalmente sono piaciuti quasi di più dal vivo che sul cd, si sentiva che avevano voglia di fare bene e credo che il pubblico se ne sia accorto perchè la risposta della gente è stata immediata. Dopo i due brani della band è la volta della prima cover, tocca ad Alma Mater dei Moonspell che viene eseguita molto bene e visto il genere proposto dal gruppo, la canzone si adatta molto bene.
E’ poi la volta di un’altro brano dal loro demo e cioè Chapter X, canzone che inizia piano come un lento per poi accellerare contenendo alcuni inserti di tastiera quasi folk. Ecco un’altra cover con una canzone di una band storica del black metal e cioè I Am the Black Wizard degli Emperor.
L’esibizione dei Worthless è quasi giunta alla fine, c’è ancora tempo solo per l’ultima song che ancora mancava del loro demo, cioè Astral Rebirth e un bis della loro prima canzone, cioè Infernal Breed, stavolta però interpretata dal cantante dei NecroArt anche lui intervenuto per vedere il concerto dei suoi amici e compagni di gruppo.
Bella esibizione quella dei Worthless che dopo un inizio un po’ emozionato si sono lasciati andare sempre di più e hanno chiuso benissimo, giusto il tempo di sistemare gli strumenti e le attrezzature e sul palco c’è già il secondo gruppo della serata, cioè gli Hatework.
Si comincia subito con un paio di brani della band e cioè Madbent for Disaster e Tomahawk, poi da band con una certa esperienza passano ad alternare brani propri a cover per mantenere alta l’attenzione del pubblico. Tocca così a Iron Fist dei Motorhead e poi di nuovo due brani della band: Hellsquad for the Airways e Alcoholic Abuser. Un’altra cover e stavolta tocca a un brano distruttivo e violentissimo come la la veloce Antichrist degli Slayer.
A ripetizione un’altra cover, stavolta è Remember the Fallen dei Sodom e poi ancora due brani della band con Thrasher’s Attack e Pleasure of the Blood. Un’altra cover dei Motorhead con la mitica Ace of Spades, che non può mai mancare quando si parla del gruppo di Lemmy, intrude l’ultimo brano della band della serata intitolato Total War.
Nel finale solo cover per gli Hatework con Empty Tankard dei Tankard, Witching Hour dei Venom e di nuovo un brano degli Slayer con la conclusiva Black Magic.
In conclusione una bella serata con un paio di band che hanno proposto generi un po’ diversi tra loro, black lento e thrash cattivo, che hanno permesso agli spettatori di rifarsi le orecchie con delle belle canzoni.
Alex “Engash-Krul” Calvi