Report Sitting Bull del 24-01-03 Thunderstorm
E’ con grande piacere che mi accingo a scrivere questo report, i motivi sono diversi, ma il principale è sicuramente il gruppo che si è esibito e lo spettacolo che ha offerto sul palchetto del Sitting Bull.
Prima di cominciare a parlare del concerto però è bene mettere tutti a conoscenza di un piccolo aneddoto che riguarda questa serata, inizialmente a dover suonare dovevano essere gli Wireds, solido gruppo di Lodi dedito a un power metal di stampo classico e cantato in italiano. Quando hanno suonato al Sitting Bull la prima volta non li conoscevo e sono rimasto letteralmente a bocca aperta per la loro esibizione, ero quindi molto contento di poterli sentire di nuovo.
Purtroppo un paio di giorni prima, Attilio, il batterista degli Wireds ci chiama per informarci che purtroppo gli Wireds non sarebbero potuti venire a suonare perchè il cantante aveva un problema alla gola, a un paio di giorni prima del concerto sinceramente non sapevamo cosa fare per cercare un altro gruppo che suonasse al loro posto. Ma ecco che Attilio ci viene in aiuto e ci chiede se poteva venire a esibirsi con l’altro gruppo nel quale suona, da come ce lo dice sembra quasi che proprio come ripiego non riuscirebbe a fare di meglio e che dovremo accontentarci di poca cosa.
Poi ci dice che l’altro gruppo sono i Thunderstorm!
Ecco spiegato perchè sono rimasto così favorevolmente colpito dalla loro esibizione, strepitosi dall’inizio alla fine. Hanno eseguito tutti pezzi propri tranne l’ultimo brano, una cover fantastica di Electric Funeral dei Black Sabbath. Durante tutto il tempo che hanno suonato hanno eseguito Reality, Inside Me, Parallel Universe, Witchunter Tales, Unchanging, Star Secret, Glory and Sadness, Ascension, The Prophecy, Time, Dark Knight e Sad Symphony.
Veramente un’esibizione con la E maiuscola bravissimi a suonare e con canzoni che mi hanno tutte convinto, in pratica non ce n’è una che non mi piacesse, tutte veramente belle. Tecnicamente ineccepibili, non hanno sbagliato praticamente nulla e se anche hanno sbagliato qualcosa non si è sentito. Attilio come al solito ha fornito la sua prova a dir poco eggregia, se con gli Wireds sembra una inarrestabile macchina da guerra che macina percussioni, con i Thunderstorm ci si potrebbe regolare l’orologio su come tiene il tempo.
In conclusione una serata con uno spettacolo eccezzionale offertoci da una band che non ha bisogno di presentazioni e che da come si è messa, mi piacerebbe vedere più spesso dei ripieghi del genere! Peccato il gruppo sia rimasto un po’ penalizzato dall’affluenza di pubblico, purtroppo non all’altezza del nome della band, non riesco ancora a capire perchè se il gruppo che doveva suonare salti e ne viene al loro posto uno migliore, in tanti non si facciano vedere solo per principio. Posso solo dispiacermi per loro perchè non sanno cosa si sono persi.
Alex “Engash-Krul” Calvi