Report: Vision Divine a Ronchi, Go – 26 maggio

Di Nicola Furlan - 6 Giugno 2007 - 11:30
Report: Vision Divine a Ronchi, Go – 26 maggio

Sabato 26 maggio 2007, Rock Club (Ronchi dei Legionari – Gorizia): Vision Divine

Non vedevo l’ora di poter gustare una grande realtà power nostrana come i Vision Divine. Fino a sabato 26 maggio non ne avevo ancora avuto possibilità, ma stavolta ho colto la palla al balzo e mi sono precipitato allo show al Rock Club di Ronchi dei Legionari. Olaf Thorsen non delude e con l’ex Labyrinth nemmeno i compagni in formazione peccano di qualità. Coinvolgenti e sempre perfetti nelle esecuzioni, hanno regalato ai presenti una quindicina di pezzi in procinto di essere in parte rimpiazzati da quelli che verranno partoriti on stage nelle prossime date a supporto del nuovo e quinto full-length “The 25th Hour”. Un locale discretamente riempito e dell’ottima birra hanno costituito gli ingredienti dell’attesa infranta dall’opener e title track dello studio album del 2005 “The Perfect Machine”. Ed il concerto ha inizio.

Eccellente l’inizio, che si allinea a quella che era una mia curiosità morbosa: sentire come avrebbero suonato l’ultimo studio album dal vivo. Bisogna dire che l’energia non manca a questi ragazzi, segno della dimestichezza e della ormai consolidata professionalità che li contraddistingue. Una scaletta possente e varia in fase di esecuzione, con intramezzi di classe sopraffina, soprattutto durante l’esecuzione dei lenti piano-voce, nello specifico Identities e Here in 6048.

I punti apice della serata si sono raggiunti anche con lo stendere una perla di ricercatezza del calibro di New Eden su un letto di luci chiaro scure che hanno reso l’atmosfera magica e carica di introspettivo pathos ed un Olaf Thorsen che ha dimostrato per l’occasione grandissima personalità, sia in merito alle esecuzioni – ottimo anche il lavoro del fonico – sia in termini di “pose”, dando così l’impressione di poter davvero godere di un artista nostrano che i più dovrebbero invidiarci.

Sarà stata la location al chiuso, il buio ad avvolgere alcuni pezzi o la serata particolarmente ispirata – altro non posso pensare avendoli visti qui per la prima volta – ma l’intimità che il combo toscano ha ricreato, ha delicatamente accostato melodia e potenza agli ascoltatori in un connubio che ha dato origine ad atmofere intrise di epicità, così come ci si aspetta dalla tradizione power.

Il bello è che i comparti ritmici e tecnici, non di rado, sembrano quasi sfiorare lidi progressive, soprattutto durante l’esibizione dei brani tratti da “The Perfect Machine”. Bene tutti davvero, nessuno escluso. Un grande concerto a cui credo valga la pena presenziare. Fate un investimento se passano dalle vostre parti, tornerete a casa ricchi di una esperienza musicale di distinto valore.

Nicola “nik76” Furlan

Setlist:
The Perfect Machine
1st Day of a Neverending Day
The Secret of Life
Colors of my World
Ancestor’s Blood
The Fallen Feather
La Vita Fugge
Versions of the Same
Identities (Piano-Voce)
Through the Eyes of God
New Eden
Send me an Angel
God is Dead
Here in 6048 (Piano-Voce)
Now That You’ve Gone

photo by: Alberto Zimolo
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