Revoltons (Andrea & Alex Corona)
Ciao ragazzi sono Eugenio Giordano di www.truemetal.it ho appena finito di ascoltare il vostro debut album “Night visions” è l’ho trovato davvero molto interessante, vorrei incominciare questa intervista presentando la band ai nostri lettori, voi siete attivi già dal 1991 potete riassumermi le tappe principali della vostra storia fin qui?
ALEX: La band nasce quasi per scherzo nel 1991 quando io, Andrea e Pietro (entrambi miei cugini) avevamo appena iniziato a muovere I primi passi con I rispettivi strumenti (chitarra, tastiera, batteria). Decidemmo di provare a formare una Hard-Rock cover-band. Molteplici sono stati I cambi di formazione che vedevano però come punti saldi me e Pietro: Andrea stesso lasciò la band dopo appena un’anno per dedicarsi alla musica classica ritornando solo nel 1998. Ad ogni modo I nostri gusti musicali erano sempre stati orientati più verso il metal e nel ‘99 iniziammo a scrivere le nostre prime songs che registrammo in un demo nel 2000. Nel 2001 rientrammo in studio per incidere un secondo live-demo intitolato “The Autumn Believer”, che sia etichette che giornali specilizzati apprezzarono molto. I responsi su “The Autumn Believer”, però, fecero capire a me e ad Andrea che la formazione non ci consentiva di fare dei Revoltons una cosa seria. La nostra reazione fu drastica: “licenziammo” tutti causa la loro scarsa serietà verso il gruppo. Fummo costretti a separaci perfino da Pietro che mostrava gusti musicali diversi dai nostri ed era molto impegnato con il suo lavoro. Pochi mesi dopo, accadde un fatto che drammatico: Pietro morì all’età di soli 26 anni per un problema al cuore. Inutile descrivere il nostro stato d’animo dopo una tale perdita. Credendo nella nostra musica, ci siamo dati molto da fare per trovare gente giusta e motivata e siamo arrivati alla formazione attuale che ci ha consentito di entrare in studio per incidere “Night Visions”, dedicato alla memoria di Pietro.
L’approccio compositivo che avete utilizzato nel vostro cd si pone al confine tra power metal e prog, trovo che questa scelta sia molto coraggiosa perchè vi pone nelle condizioni di dover gestire composizioni articolate e al tempo stesso melodiche, come si è svolto il lavoro di composizione del disco? Si è trattato di un processo affrontato da una sola mente oppure avete lavorato ai brani tutti insieme?
ANDREA: Beh, devo dire che il fatto di non esserci “specializzati” in un filone metal preciso, non è stata una scelta, ma una conseguenza delle nostre diverse influenze. Io ed Alex abbiamo composto l’intero album quando il gruppo era ancora in piena crisi causa la precedente formazione. La musica c’era, ma ci siamo resi conto che ci serviva gente più seria e valida per mettere in piedi le songs: così io ed Alex abbiamo stavolto la formazione sostituendo batterista, bassista e cantante. Con i nuovi componenti dei Revoltons (Alessandro, “Pittore” e Andro) c’è stato subito filling ed in poco tempo “Night Visions” era pronto e collaudato! Anche se i compositori siamo solo io ed Alex, devo dire che se le songs suonano così, è merito dell’intera band, perché ognuno ha messo del suo cercando diverse soluzioni negli arrangiamenti.
Il sound del gruppo mi sembra molto convincente e maturo già alla luce di questo primo episodio discografico, in particolare mi sono piaciute le chitarre davvero potenti e oscure, ricordate i migliori gruppo della scena americana degli anni ottanta come i Fates Warinig, come avete gestito la produzione del disco? Dove avete registrato? Chi è il produttore?
ANDREA: Abbiamo registrato tutti gli strumenti ai New Sin con Luigi Stefanini come produttore. Il lavoro è stato terminato ai Majestic di Marino De Angeli per problemi vari legati al nostro lavoro. Devo dire che abbiamo sperimentato molto sia ai New Sin, in fase di registrazione, che ai Majestic durante il missaggio e devo dire che ne è valsa la pena…
Le canzoni contenute in “Night visions” mostrano un indubbio gusto melodico sopratutto nei ritornelli, eppure riuscite con eleganza a evitare soluzioni banali o ripetitive, ho notato anche un sapiente utilizzo dei cambi di tempo in molti brani, questi elementi nascono da una ricerca precisa oppure sono un semplice prodotto della vostra verve?
ALEX: Diciamo che tutte le songs sono nate spontaneamente nel senso che non siamo andati alla ricerca di soluzioni melodico-ritmiche fine a se stesse. I molti cambi di tempo sono una conseguenza delle nostre influenze progressive ma non sono stati pensati a tavolino. Devo dire che evitare soluzioni melodiche banali, richiede la giusta ispirazione e il non accontentarsi mai di una linea melodica buona: quindi tentare varie soluzioni in modo da rendere più varia la linea stessa.
Quali sono le tematiche principali delle vostre liriche? Il vostro primo cd è un concept album oppure le canzoni sono tematicamente separate? In ogni caso quali sono i temi principali della vostra musica?
ALEX: “Nigth Visions” non è un concept album. Le nostre liriche sono di diverso tipo, come genere, argomento e stile linguistico. Alcune trattano temi più introspettivi come conseguenza delle nostre esperienze personali; altri sono di carattere descrittivo e sono legati alle nostre letture unite alla fantasia.
I Revoltons sono una band che a mio avviso ha già realizzato un grande obiettivo, siete riusciti a entrare nel rooster della Lmp Music, non ci sono riusciti tantissimi altri gruppi italiani, sono curioso di sapere come siete entrati in contatto con loro e come siete arrivati alla firma di un contratto discografico.
ANDREA: Il nostro secondo demo “The Autumn Believer”, è stato apprezzato da varie etichette ma non era ancora abbastanza convincente. Dal momento che credevamo nella nostra musica abbiamo deciso di non perdere altro tempo per un terzo demo e di entrare in studio a nostre spese, rischiando molto…Abbiamo spedito il materiale in giro per l’Europa ed abbiamo avuto varie offerte: quella della LMP era indubbiamente la più vantaggiosa.
La vostra musica è decisamente raffinata e ambiziosa ma credo che per i Revoltons sia fondamentale in questi frangenti la attività live di supporto al disco, come siete organizzati in questo senso? Avete in programma delle date in Italia a breve oppure siete stati inseriti in qualche tour maggiore in giro per l’Europa?
ANDREA: Per il momento ci stiamo arrangindo nell’organizzare date in rock clubs, birrerie ecc. Penso sia ancora troppo presto parlare di tour…sono molti i fattori in gioco…ma non si sa mai !!
Dopo due demo siete riusciti a raggiungere la prima pubblicazione discografica, ma come dicevo prima i Revoltons sono molto più longevi di quanto si potrebbe intuire dalla vostra discografia, come avete vissuto l’evoluzione della scena italiana e la nascita, la crescita, l’esplosione di band molto più giovani di voi? Vi sentite parte della scena italiana oppure credete di appartenere alla vecchia leva della scorsa decade?
ALEX: in realtà non siamo così vecchi…I Revoltons sono nati come cover band: a quel tempo non ci interessava comporre brani nostri. L’attività compositiva dei Revoltons è iniziata solo nel 1998. Musicalmente non ci sentiamo legati alla scena italiana anche perché la nostra musica si ispira a band estere. Personalmente sono molto legato al metal degli 80s.
Credo che all’estero molti stenteranno a credere che siete italiani, siete riusciti a scostare il vostro sound in maniera sensibile rispetto a quello di tante altre band power prog tricolori, eppure non avete stravolto il genere suonato, dunque quali sono i segreti dei Revoltons? E quali sono i vostri maestri?
ANDREA: a mio avviso le altre prog/power band italiane hanno sviluppato principalmente il lato più power del genere. In “Night Visions” la componente prog è più evidente ma si possono sentire anche richiami a generi più cattivi e diretti come il thrash. I nostri maestri sono tra i più diversi: da bands storiche come gli Irons, Queensryche ed Helloween a bands più moderne come Dream Theater, Angra e Symphony X. A livello individuale sono molto importanti anche bands più “anziane” come Toto, ELP, Goblin e tutto il “Glam” degli anni 80 (Moltley Crue, Skid Row ecc.)
Quali sono i vostri progetti futuri? State preparando nuovi brani da inserire nel prossimo cd oppure vi state concentrando sul versante live? Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro prossimo dei Revoltons?
ANDREA: Al momento, stiamo pensando ad oragizzare date live. Comunque abbiamo già moltissimo materiale per il prossimo album. Cosa aspettarsi dal futuro dei Revoltons? Sicuramente tanto metal !!
Vi lascio questo spazio per rivolgervi ai nostri lettori e vi ringrazio di cuore per il vostro tempo, a presto.
Ringraziamo la redazione di Truemetal.it per lo spazio dedicatoci. A tutti i lettori un grazie di cuore per l’attenzione e arrivederci presto “on stage” !!
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Eugenio Giordano metalgenio@libero.it