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Ride The Sky (Uli Kusch)

Di - 25 Agosto 2007 - 0:00
Ride The Sky (Uli Kusch)

Simpatico, competente e interessato. Questo è Uli Kusch, ex batterista di Helloween e Masterplan. I Ride The Sky sono la sua nuova creatura, andiamo a conoscerli meglio guidati dal carisma di uno dei personaggi più influenti della storia del power metal. Buona Lettura.

Gaetano Loffredo

Ciao Uli, ti va di presentare New Protection e, più in generale, il nuovo progetto Ride The Sky?

Ciao Gaetano, prima voglio darti il benvenuto nel club Ride The Sky e ti ringrazio per aver accettato questa intervista. Ride The Sky è un progetto che mi identifica completamente, è il mio modo di vedere, oggi, il power metal e i suoi affini. Qualcosa di molto melodico che spero venga apprezzato un po’ da tutti.

Il nome deriva dalla storica Ride The Sky firmata Helloween?

Certamente. Una volta completata la line up ci siamo messi a suonare le prime nuove composizioni, stavamo preparando un demo per le etichette discografiche. In studio tra una pausa e l’altra ci è “scappata” più di una volta Ride The Sky e abbiamo deciso di chiamare così il nuovo progetto. Attenzione però, la proposta dei Ride The Sky non è sempre accostabile al pezzo degli Helloween, suoniamo power metal melodico alla nostra maniera senza farci influenzare troppo dal passato.
Devo anche dirti che Ride The Sky non nasce per esigenze di business o per motivi legati alla mia dipartita coi Masterplan, Ride The Sky è qualcosa che avevo in mente da molti anni, forse già dal 1981 quando iniziai a suonare la batteria. Ho sempre conservato la voglia di proporre qualcosa di mio e una volta trovati i musicisti adatti e il tempo necessario, è stato facile dare reale sfogo alle mie idee. E sono felice che i ragazzi della Nuclear Blast, abbiano creduto nella mia band.

A proposito di musicisti, Bjorn Jansson è davvero un grandissimo cantante. Si avvicina palesemente a Jorn Lande ma è stato capace di imporsi con una performance personale. Penso possa ritenerti soddisfatto…

Totalmente soddisfatto. Abbiamo avuto qualche difficoltà all’inizio perché Bjorn aveva una concezione del tutto particolare riguardo alle linee melodiche, lui è impostato su linee che si rifanno all’hard rock mentre io cercavo qualcosa di leggermente diverso. Abbiamo trovato un punto di incontro che soddisfa entrambi.

Penso che New Protection sia influenzato dal sound dei Masterplan, ma ci sono diverse ottime orchestrazioni che mi ricordano gruppi come Nightwish ed Epica. Cosa ne pensi?

Si, a patto che tu ti riferisca soltanto alle orchestrazioni e non al modo di comporre dei Nightwish che non ci appartiene. Amo le orchestrazioni e amo il metal sinfonico, penso diano colore al metallo contemporaneo. Posso assicurarti che la nostra proposta sarà sempre più influenzata da grosse orchestrazioni. E’ quella l’idea di base.

Ma sei alla ricerca di un sound nuovo e personale, Uli?

Questo non lo so. Ora come ora non saprei dirti cosa sto cercando e mi sto basando esclusivamente sull’istinto. Lo sto facendo io e lo sta facendo Bjorn che mi ha proposto due ottimi brani che poi sono finiti su New Protection. Bjorn è un ottimo compositore e penso che in futuro ci sarà molto più spazio per le sue idee: è così che i Ride The Sky hanno cominciato ed è così che andranno avanti.

Cambiamo argomento Uli: a cosa ti riferisci quando parli di “nuova protezione”?

Alla nuova linfa musicale, alla nuova vita discografica: ai Ride The Sky. Tutti i testi dell’album hanno a che fare con questo progetto e non è difficile comprendere il nostro entusiasmo riguardo a questa nuova situazione. I testi parlano anche di cosa vogliamo fare in futuro e di quali e quanti modi ci sono per raggiungere i nostri piccoli grandi obiettivi.

Si parla anche della separazione coi Masterplan?

Ahahaha no, mi hai fregato. Quella coi Masterplan è stata una storia lunga e intensa ma anche le storie lunghe possono finire. Ti confesso che i malumori sono cominciati quando abbiamo iniziato a lavorare sul terzo disco e sono aumentati una volta terminato il processo di songwriting. Il materiale a nostra disposizione, a mio parere, non era affatto buono e addio ispirazione. Tutto lo spirito che c’era nei primi due dischi è svanito col terzo e a quel punto ho scelto l’indipendenza, ho scelto la libertà e mi sono sentito in dovere di comunicare agli altri che avevo intenzione di voltare pagina. Da solo.

Insomma, anche io trovo che non ci sia paragone tra i primi due Masterplan e il terzo…

Vedi? La pensiamo allo stesso modo. La band aveva fretta di andare in tour, troppa fretta. Prima di fare questo passo bisogna essere certi che la novità che proponi sia valida; non puoi vivere di rendita suonando soltanto i migliori vecchi pezzi. Ripeto quanto ti ho già detto in precedenza: Ride The Sky sarebbe nato in ogni caso e la parentesi Masterplan non ha influito sulle mie scelte.

Capisco Uli, ti confesso che non sei il primo artista che esterna il proprio scontento. Cambiamo argomento: voglio sapere cosa pensi degli attuali Helloween e cosa pensi degli attuali Gamma Ray…

Uuhhh, che domandina. L’anno scorso abbiamo suonato (coi Masterplan ndg) in gran bel festival slovacco e sono rimasto ai margini del palco per guardarmi sia gli headliner Helloween che i Gamma Ray che li precedevano in scaletta. Gli Helloween mi sono piaciuti, ho trovato una band molto solida anche se diversissima rispetto ad una decina di anni fa. Ho chiacchierato con Marcus (Großkopf, ndg) e con Michael (Weikath, ndg) alla fine del concerto e ci siamo scambiati diverse opinioni sul concerto e sull’andamento generale del metal. I Gamma Ray… beh una sola cosa: Gamma Ray rocks!

Ma che bella risposta Uli, siamo sulla stessa linea d’onda…

Cool! I Gamma Ray sono stati una vera sorpresa per me, sono delle macchine da palcoscenico e non sbagliano una nota neanche a pagarli. E che intensità.

E ora ho una curiosità che mi porto dietro da un po’ di tempo Uli: tu che te ne intendi… è meglio Walls Of Jericho o Keeper Of The Seven Keys 1&2?

Walls Of Jericho. Michael Kiske è meglio di Kai Hansen al microfono, è fuori discussione, ma Walls è più veloce e più cattivo di Keeper, e trovo che abbia composizioni superiori anche se di poco.

Torniamo ai Ride The Sky: come sei arrivato al contratto con la Nuclear Blast? Li hai cercati tu o ti hanno cercato loro?

Dunque, non appena uscito dai Masterplan io e Bjorn abbiamo cominciato a lavorare sul demo del quale ti ho accennato in precedenza. Abbiamo avuto contatti con diverse etichette ma la Nuclear Blast ci è sembrata in assoluto la più decisa a “volerci”. Hanno capito perfettamente lo spirito della band e hanno accettato la direzione che abbiamo intrapreso, non è stato difficile, di conseguenza, trovare un accordo per la firma del contratto. Penso siano prima di tutto sostenitori della scena metal piuttosto che imprenditori, li ho visti fin troppo euforici!

Bene Uli, siamo quasi al termine. Suonerete in Italia il prossimo novembre, avete qualche sorpresa in serbo per i vostri fans?

Assolutamente no. Scherzo (ride, ndg). Come sai non saremo gli headliner e ci concentreremo quasi esclusivamente su New Protection, tieni conto che avremo a disposizione 45/50 minuti. Suoneremo anche un paio di brani dei Masterplan, sicuramente Tears Of Angers, poi vedremo… sarebbe bello riproporre la stessa Ride The Sky. Come detto suoneremo i brani migliori di New Protection: la title track, A Smile From Heaven’s Eye…

Ti stoppo per dirti che il ritornello di A Smile From Heaven’s Eye è uguale a quello di Reach Out For The Light di Avantasia. Ne sai qualcosa?

Pazzesco, non sei affatto il primo che me lo fa notare. Ti sembrerà assurdo ma non conosco la canzone che mi dici, Avantasia non l’ho mai ascoltato e non saprei cosa dirti. Come promesso anche agli altri giornalisti che mi hanno fatto notare questa cosa, sentirò al più presto quel brano e vi farò sapere nella prossima intervista.

Ci conto Uli. Quali sono i prossimi progetti della band?

Dobbiamo testare la qualità del gruppo. Abbiamo fatto un buon lavoro nello studio di registrazione ma ora c’è la prova del nove: il concerto. Devo capire se la line up odierna è in grado di sostenere un tour come quello che sta per arrivare e non ci resta che attendere la risposta dei nostri sostenitori; dal vivo e in negozio.

Bene Uli, è tutto allora, ti do appuntamento a novembre. Puoi lasciare un messaggio agli utenti di Truemetal se ti va.

Of course: hello Italy, we gonna Rock You, please Rock Us!

Questa la grande risposta di un personaggio che fa parte della storia del power metal europeo.

Gaetano Loffredo