Riff Raff: Gozzano (NO), 30 aprile 2006
Pur devastato nell’udito e con un po’ di stanchezza residua nelle membra, frutto di tre concerti consecutivi nelle ultime serate (che l’età cominci a farsi sentire? Aarrgghhh!…), decido di mettermi in viaggio alla volta di Gozzano (NO), nei pressi del suggestivo Lago d’Orta, per gustarmi un tributo agli AC-DC.
Sopraggiungo al locale in tempo per scambiare quattro chiacchiere con Edo e Luca, rispettivamente cantante e batterista della band, mentre il salone va gradatamente riempiendosi, in attesa dello show. Più tardi i ragazzi vanno a cambiarsi e, dopo qualche minuto, la campana dell’inferno fa sentire nell’aria i suoi sinistri rintocchi. It’s time to rock!
I quattro (tranne Edo) si piazzano uno dopo l’altro sul palco, mentre il gruppetto di fans più scalmanati si sistema nelle prime file; per ultimo arriva il frontman, con jeans, canottiera nera e classica coppola alla Brian Johnson. Here we go!
Ecco dunque, per cominciare, la formazione:
– EDO ARLENGHI voice
– WALTER CALIARO lead guitar
– MAURO PALERMO rhythm guitar
– ANGELO PERINI bass
– LUCA MARRONCELLI drums
Si attacca con l’annunciata HELL’S BELLS, indimenticabile canzone dedicata nel 1980 da Angus Young & Soci al compianto Bon Scott. Nonostante la presenza delle numerose vetrate circostanti, il sound non è per niente male ed i ragazzi si presentano con una buona quadratura e compattezza di suoni. A seguire, ROCK AND ROLL DAMNATION e WHAT YOU DO FOR MONEY, nelle quali Edo sfoggia una forma vocale straordinaria, con acuti impegnativi e tiratissimi; come si suol dire: al vetriolo e pienamente in linea con la tradizione del combo australiano.
Con IF YOU WANT BLOOD l’atmosfera si scalda ulteriormente, grazie ai riff sparati con precisione e giusta potenza ed alla straordinaria capacità di coinvolgimento che contraddistingue il vocalist. La gente delle prime file canta e salta al ritmo sfrenato impresso dalla band e la successiva MONEY TALK induce spontaneamente a battere le mani, accompagnando in tal modo gli accordi graffianti e grintosi delle due chitarre.
SHOT DOWN IN FLAMES ci riporta ai tempi di “Highway to Hell”: siamo nel 1979 e non posso fare a meno di ricordare le notti trascorse a guidare senza una meta precisa, in compagnia di un caro amico altrettanto sciamannato e malato di Rock, ascoltando le cassette degli AC-DC sparate a manetta, quando la benzina non costava così tanto come oggi: ed immancabilmente si rimandava sempre il ritorno a casa, semplicemente perché era un peccato interrompere la cassetta, e così si prolungava all’infinito il piacere dell’ascolto, incuranti delle ore che passavano e delle pesanti conseguenze (fidanzate e genitori incazzati, ma soprattutto l’inevitabile rincoglionimento del giorno dopo)!
Fine del flash-back. Le note di SHOOT TO THRILL mi scaraventano nel presente e posso notare, in questa canzone, una bella base ritmica sostenuta e robusta, scandita dal fedelissimo drummer e dal maideniano (nello stile) Angelo. Walter, dal canto suo, è entrato così bene nella parte di Angus, che si agita come un ossesso nella sua tipica tenuta da school boy, esibendo l’inconfondibile saltello angustano avanti e indietro per il palco. Purtroppo gli salta una corda e, pertanto, la mitica e bluseggiante THE JACK inizia proprio mentre il chitarrista deve provvedere alla riparazione. Mauro fa la sua parte con consumata perizia e tocco magistrale: il suo minuto di assolo dimostra di che pasta è fatto: non a caso si era distinto, in passato, collaborando con musicisti del calibro di Vasco Rossi e Animali Rari. La sua performance, di grande personalità, permette a Walter di rientrare con tutta tranquillità dai box.
PURE ROCK AND ROLL NEVER LIES è una sorpresa nella scaletta di stasera: questo brano è infatti di produzione “The Rocker”, il progetto di Edo Arenghi: questo pezzo si innesta perfettamente nel contesto, per la sua freschezza e la sua vivacità ed il pubblico mostra di gradire, facendosi trascinare dal feeling, cantando all’unisono il ritornello, che è anche un inno al vero e sincero Rock and Roll.
Si ritorna in casa AC-DC con BACK IN BLACK, tratta dal famosissimo album dalla copertina nera, che ha scritto una pagina indelebile di storia. Irrompe l’assolo di Walter, che finalmente può sfogarsi dando volume con la sua pedaliera, evocando lo spirito di Angus con un’indovinata timbrica ed anche una discreta personalità, in considerazione della delicatezza del ruolo, visto che si tratta delle sue prime esperienze come chitarra solista in questa band.
HIGH VOLTAGE ci fa fare un salto nel passato remoto e dà alle corde vocali del cantante un po’ di relax. Mentre questi si allontana, Walter si esibisce nel classico e divertente strip tease, per la gioia delle fanciulle presenti in sala. A seguire: la massiccia HARD AS A ROCK e l’immancabile T.N.T., richiesta a gran voce dai fans più scatenati, con urla assordanti e cadenzate che fanno da intro a questa esplosione di energia! Il ritmo non accenna a diminuire, anzi si preme sull’acceleratore con WHOLE LOTTA ROSIE, trascinante e pirotecnica, seguita dalla indimenticabile HIGHWAY TO HELL, cantata a gran voce da tutti i presenti, tra i quali si distinguono “quelli del front row”, ormai del tutto incontenibili nel loro pogo!
La band a questo punto si congeda, ma, dopo qualche minuto di invocazioni lanciate da parte dei più irriducibili affamati di rock, i musicisti ritornano in scena per regalare altri momenti di sfrenato divertimento con YOU SHOOK ME ALL NIGHT LONG, quindi con la travolgente THUNDERSTRUCK ed, infine, con la supersonica THE ROCKER, sparata a folle velocità, per la soddisfazione totale dei fedelissimi, che scaturisce in un’assordante quanto meritatissima ovazione.
Dopo quasi due ore di sano e divertente rock di prima qualità, i ragazzi si congedano definitivamente dal pubblico, che esprime tutta la sua gratitudine con spontaneità e trasporto totali.
Ancora una volta i Riff-Raff hanno impressionato con una prestazione di livello assoluto. A tutti gli amanti del genere (parlo per quei pochi che non hanno avuto la fortuna di assistere ad uno show della specie) consiglio vivamente di andarli a sentire: Edo è un vero protagonista, capace di coinvolgere come pochi altri, grazie ai suoi atteggiamenti da istrione ed alle sue elastiche movenze, che tradiscono una formazione atletica non comune (è stato campione italiano di savate ed è istruttore di kick boxing); a parte la presenza scenica, sono da sottolineare le sue doti vocali, particolarmente adatte per questo tipo di “prodotto”: non costituisce un’eresia, secondo me, sostenere che Edo risulti, attualmente, addirittura migliore rispetto all’originale, sempre più “cartavetrato” (Brian Johnson). Inoltre, la spontaneità e la simpatia che comunica dal palco ne fanno un interprete di primo piano sulla scena (inter)nazionale: non dimentichiamo, infatti, che Edo è molto conosciuto all’estero, soprattutto in Giappone, dove ha ottenuto fra l’altro prestigiosi riconoscimenti, aggiudicandosi addirittura, nel marzo 2000, il Japan Golden Disk Award.
In conclusione: una tribute band di prima fascia, in grado di emozionare e far vivere le sensazioni “giuste” ai veri appassionati, nonché a tutti gli intenditori dal palato fine.
For those about to rock: we salute you, Riff-Raff.
Marcello Catozzi