Ripper (Rob Graves)
TrueMetal.it..un nome che dovrebbe essere una garanzia. Ed infatti, è con grande orgoglio ed immensa emozione che questo portale offre ai suoi lettori un’intervista esclusiva con i leggendari Ripper, di cui da oltre una decade si erano perse le tracce. This is Pure Faith: this is True Metal!
intervista a Rob Graves
1) Ciao Rob!! Prima di tutto grazie mille per aver accettato questa intervista! È per me un grande onore poter parlare con te!! Allora, giusto come introduzione, potresti parlarmi della tua carriera di musicista dagli inizi fino all’esperienza con i Ripper?
Quando ero molto giovane, i miei avevano l’abitudine di organizzare delle grandi riunioni di famiglia a casa nostra. Tre dei miei zii portavano sempre chitarre elettriche ed amplificatori; si sedevano in circolo e strimpellavano tutta la notte, con me che mi accovacciavo sotto il tavolo guardandoli con soggezione. Erano tutti ottimi musicisti. Ricordo che vedevo le loro dita e rimanevo sorpreso dalla loro abilità. Realizzai che anch’io sarei dovuto riuscirci. Finalmente arrivarono le Feste di Natale e ricevetti in regalo la mia prima chitarra (era il 1967). |
I miei genitori mi dissero che se mi fossi impegnato, mi avrebbero comprato una chitarra elettrica ed un amplificatore al mio prossimo compleanno. Bhè, entrambi mantenemmo la promessa e nel 1968 mi regalarono una Bruno Fender ed un ampli Kalamazoo.
Dopo che, è nato il mio mondo e ho vissuto solo lì. Nessuno mi poteva dire niente a riguardo. Da quel momento in poi, me ne stavo chiuso in camera mia con il mio stereo e i miei albums, apprendendo tutto ciò che potevo. Non ho mai preso una lezione di chitarra. I miei insegnanti sono stati i miei dischi. Non sapevo ciò che stavo facendo, ma ero in grado di farlo. Il primo artista su cui mi sono buttato è stato Hendrix, da lì poi Trower, Blackmore e Iommi.
Visti i miei miglioramenti, aggiornai anche il mio equipaggiamento e dopo un po’ iniziai ad usare (cosa che faccio ancora oggi) prodotti Gibson, Fender e Marshall. Presi anche un basso ed un amplificatore per basso, così da poter suonare nei night-clubs per racimolare quanti più soldi possibile. Non volevo precludermi nessuna chance: suonavo nei bars anche prima di aver compiuto l’età minima di legge per farlo, ho suonato qualsiasi tipo di musica pur di tenermi lontano dal dover faticare con un “vero lavoro”. Rock, disco, country-western, blues, cacchio, sono stato anche in una Elvis tribute band! Era una cosa che odiavo, ma era meglio di qualsiasi “vero lavoro”. Poco prima che i Ripper entrassero nella mia vita, ero chitarrista di una VanHalen party type band, che -anch’essa- non mi piaceva affatto. Dopo un bel po’, decisi di comporre solo autentico metallo. Quando vidi l’annuncio dei Ripper per un chitarrista, sono corso immediatamente. Era il 1980.
2) Parliamo un po’ della storia dei Ripper. Chi ha formato la band? Quando è successo? Come vi è venuta in mente di creare una Horror Metal band?
I Ripper furono fondati e formati da Sadie Paine e Animal Axeman (il primo batterista della band) verso la metà degli anni 70. Il nome e l’immagine erano stati già scelti e mi piacquero. Prima del mio ingresso, il gruppo aveva avuto già parecchi chitarristi. Tutti eravamo accomunati da due passioni giovanili: i films horror ed i Kiss; tuttavia avevamo intenzione di suonare più come i Black Sabbath ed i Priest. I Kiss erano troppo rock-n-rolly per i nostri gusti, così abbiamo tenuto il trucco ma abbiamo adottato un sound più pesante. Poi rimpiazzammo dopo un po’ Animal con J.D. Shadowz. Eravamo sempre alla ricerca di un secondo axeman e non lo trovammo fin quando non ci restava da registrare la lead vocal di “Death Awaits You”. |
Siamo andati avanti per anni come un trio prima che trovassimo Johnny Crystal. Dopo un po’ di tempo lui se ne andò. Blackie Scott gli successe al ruolo di “Morte”. Dopo di lui, fu il turno di Jeff Wong. Poco prima che ci trasferissimo a Los Angeles, Jeff ci lasciò e Johnny tornò…ma dopo qualche tempo il gruppo ci sciolse. È di Johnny la voce che senti su “Death Awaits you”.
3) Mi puoi dire come si svolgevano generalmente i concerti dei Ripper?
Il makeup era fatto con tessuti in lattice ed i costumi erano gli stessi che sono rappresentati sull’album. Sadie usava amplificazione per basso Sunn, J.D. adoperava un chrome set di Ludwigs e io e Johnny ci servivamo di una montagna di Marshall. Avevamo un enorme scenografia alle nostre spalle realizzata con colori accesi. Avevamo a nostra disposizione due addette legalmente autorizzati per gli effetti pirotecnici, due foggers chimici e altri suppellettili da scena ed effetti scenici assortiti. La nostra road-crew era composta da sei membri, un manager e tutte quelle cianfrusaglie del nostro equipaggiamento. Nessuna band ci ha mai permesso di aprire per lei. Eravamo troppo pesanti, troppo spettacolari, troppo attrezzati e troppo assordanti. Eravamo costretti ad essere headlinear di qualsiasi nostro concerto. Pagavamo la crew in base al guadagno di ogni singola serata e subito dopo ci muovevamo verso la successiva location. Andarono a vuoto i contratti di tours con Ted Nugent, Twisted Sister e Dokken. Eravamo isolati, ma non ci fermavamo. Eravamo come Conan “Spacca il nemico, guardali rimasti esanimi prima di te, ed ascolta i lamenti delle donne…”.
4) Sai che al giorno d’oggi “…and Dead shall Rise” è quotato un botto? Che reazione hai quando senti gente che ha l’ha preso per una forte somma di denaro? Ti rende onore la cosa?
Guarda, è bizzarro, non abbiamo mai ricevuto neanche un centesimo dalla Iron Works records. Era come se non avessimo una label. C’era stato un numero sufficiente di copie vendute comunque per permetterci di diventare ben conosciuti in Europa, ma a sentire i discorsi della Iron Works, non ce ne potevamo andare. Il prezzo domandato per l’album al giorno d’oggi fa impressione. Mi sento veramente onorato perché vuol dire che la gente apprezza sinceramente il nostro duro lavoro. Abbiamo dato dieci anni della nostra vita ai Ripper, ottenendo poco di cui vantarci fino ad adesso. Dopo che la Metal Blade records ci chiese di poter includere una delle nostre canzoni su Metal Massacre VIII, pensammo che ci fosse un raggio di luce alla fine del tunnel… |
…eravamo in termini abbastanza buoni con loro ed sembrava che fossimo lì lì per firmare per loro per il nostro secondo album. Prima che questo potesse accadere, è crollato tutto. Mi ero portato i Ripper sulle spalle per dieci anni ed era sufficiente così. Scoraggiato, ma non distrutto, io e Sadie tornammo ad Houston ed iniziammo a cercare un nuovo drummer ed un secondo axeman. Dopo numerose altre frustrazioni, ci sciogliemmo…
5) Ora mi potresti dire che cosa hanno combinato i componenti dei Ripper, dal punto di vista musicale, dopo che la band si è sciolta?
A questa domanda posso rispondere solo su me stesso. Dopo aver lasciato la California, non abbiamo più sentito notizie su Johnny Crystal, J.D. Shadowz riprese i contatti ma dopo un po’ non l’ho più visto. E, in fine, Sadie Paine ed il sottoscritto ci siamo salutati per l’ultima volta nel 1991. Non ho l’ho vista o sentita da allora. Ho saputo che adesso si è sposata e vive a Houston, ma è tutto quello che so. Auguro loro tutto il bene possibile. Dal 1991 al 1997, dopo aver venduto tutto il mio equipaggiamento, ho abbandonato completamente il mondo della musica. Ero così distrutto e deluso, che ho dovuto lasciare stare tutto…per poi ritornare ancora nel 1998 rigenerato, rinfrescato e in forma come mai lo ero stato prima. |
Ho tonnellate di nuovo materiale e sono pronto ad iniziare…6) Riguardo il campo dell’Horror Metal, che mi dici di queste bands?
Death SS: ho sentito questo nome, ma non ho mai ascoltato la loro musica. Ho notato che i Ripper sono paragonati ai Death SS in varie recensioni ed articoli. Immagino dunque che fossimo simili in qualche modo
Mercyful Fate: Amo i King Diamond/Mercyful Fate
Halloween (USA) e Solemnity (Ger): conosco poco o niente di queste due bands.
7) “…and Dead Shall rise” fu pubblicato dalla Iron Works records. Mi puoi parlare il più possibile di questa label?
La Iron Works è (o era) una piccola label indipendente presso Maywood (California), tenuta e gestita da David Richards. Aveva un sacco di gruppi che avevano firmato per lui. Adorava far uscire picture-discs ed edizioni speciali in vinili colorati. Era un tipo molto underground, ma all’epoca solo in pochi ambiente, molto ben conosciuto. Per noi comunque ricevere informazioni di qualsiasi tipo dalla Iron Works era come estrarsi un dente. Tuttavia a quei tempi, fu l’unica label disposta a volerci. In realtà il nostro album fu un demo prodotto dalla band stessa. La Iron Works si limitò a stamparlo e distribuirlo. Probabilmente non saprò mai quante copie furono realizzate e vendute…
8) Qui sotto ho elencato alcune delle uscite dalla Iron Works. Mi potresti dare il tuo parere riguardo questi gruppi o albums? Anaconda (Silent Rage), Commander (The High ‘n Might), Elessar (Defy the King), Mad Reign, Mersinary, Stoormtrooper (Armies of the Night). A dire il vero, Leo, non ho mai sentito parlare di questi nomi, ma sono sicuro che essi siano stati grandi bands… 9) Senti qua: il singer dei Mesinery era Kirk “Ice” Scott. Il vocalist dei Mad Reign era un tizio che si faceva chiamare guarda caso “Ice”. Sai se si tratta dello stesso individuo? |
Sembrerebbe di sì, ma non si può essere sicuri logicamente…
Ecco di nuovo. Non ne so niente riguardo entrambe le bands…
10) Da quel che so, i Ripper sono l’unica band dedita all’Horror/Dark Metal in casa Iron Works. Le restanti bands erano proiettate verso l’US Power Metal. Mi sai dire perché eravate la sola ed unica “dark band” di questa etichetta?
Non c’erano molti gruppi con un look simile al nostro, specialmente negli States. E credo che la maggior parte delle bands della Iron Works erano tutte formazioni statunitensi. L’America impazziva per le big hair bands, spandex e VanHalen ed il true-metal era confinato nell’underground. Questo almeno prima che Priest, Maiden, Metallica, Anthrax, Savagate, Megadeth ed altri diventassero famosi.
11) Da un bel po’ di tempo, mi chiedo quale sia il legame che intercorre tra la Iron Works e la Azra Records. Entrambe queste labels hanno pubblicato insieme alcuni identici albums delle medesime bands. Mi sai aiutare a trovare la risposta?
La IronWorks e Azra sono la stessa compagnia. Ci sono anche tanti altri nomi alternativi grazie ai quali sono conosciuti, troppi da elencare…
12) Sarà ristampato “…and Dead shall rise” in futuro?
Sì, ho ricevuto alcune offerte da parte di numerose etichette Europee per ri-publicare l’album. Al momento sto considerando queste proposte. L’offerta che ho ricevuto dall’italiana Black Widow sembra di essere la più promettente.
13) Sono a conoscenza del fatto che “…and Dead Shall Rise” fu stampato in differenti versioni. Black disc, picture ed addirittura un’edizione limitata a 100 copie numerate a mano in golden vinyl. Giusto? Mi potresti elencare qui sotto i nomi e gli anni di pubblicazione di qualsiasi demo e registrazione dal vivo dei Ripper?
Ti darò la discografia dei Ripper così come la conosco io:
1985 “Ripper” (demo, musicassetta con quattro pezzi), pubblicata dai Ripper |
1987 “Metal That Matters” (label sconosciuta). Questa è una compilation che contiene “Sinister Minister” (1987)
Se esistono registrazioni live, sono bootlegs e non li ho mai sentiti.
14) È possibile che i Ripper si riformino per eseguire qualche concerto in Europa?
No, mi spiace. I Ripper sono storia. Ho comunque tutto il materiale che scrissi per il secondo, terzo, quarto…album dei Ripper. Registrerò e pubblicherò questi brani non appena troverò una label. Il materiale è decisamente più pesante rispetto al primo album…
15) Tra le metal bands dei nostri giorni, quali sono le tue preferite? Hai mai smesso di ascoltare o credere nell’Heavy Metal durante questi anni?
I miei gruppi preferiti sono: Accept, Grave Digger, Savatage, Megadeth, Black Sabbath, Judas Priest, Iron Maiden, MetallicA, Anthrax, Overkill, Robin Trower e Hendrix…
Sì, ascolto ancora metal. C’è addirittura un po’ di new metal che mi piace. Sta uscendo roba interessante in questi anni…
16) Ok. La nostra intervista finisce qui! Grazie ancora per la tua disponibilità! Per cortesia, potresti inviare i tuoi saluti ai tuoi fans ed ai nostri lettori? Keep it Heavy!!!
Cari fans e lettori di TrueMetal.it: grazie per ricordare ed apprezzare i Ripper. Forse eravamo avanti per i nostri tempi, ma il presente sembra essere pronto per Rob Graves. Ho il metallo più pensate metallo che possiate mai ascoltare, che aspetta solo di essere registrato e distribuito. Il nostro album “…And The Dead Shall Rise” sarà pubblicato presto, probabilmente per conto dell’Italiana Black Widow records. Se questa ristampa genererà un sufficiente interesse, forse la Black Widow records mi prenderà per qualche album solista. Sono dell’opinione che la musica che era stata progettata per i successivi albums dei Rippers dovrebbe essere ascoltata ed amata. Riguardo te, stammi bene e che Dio ti benedica. Rob Graves.
Ps. When the fog rolls in, and you hear the wolves cries, the graves will open, and the dead shall rise…Ciao.
Robert Graves