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Ritual Steel (Martin Zellmer)

Di - 14 Luglio 2004 - 21:43
Ritual Steel (Martin Zellmer)

Ciao Martin, sono Eugenio Giordano del web magazine italiano www.truemetal.it per prima cosa vorrei esprimerti sinceramente la mia stima e il mio rispetto nei confronti della vostra band, vi adoro letteralmente. I Ritual Steel sono una delle band classiche più potenti di tutta la storia del metal europeo. Possiamo incominciare questa intervista parlando del recente passato e del periodo che vi ha condotti alla realizzazione di “Blitz invasion”. Cosa è successo in questo periodo? Come avete lavorato alla stesura del nuovo disco?

“Ok Eugenio, abbiamo incominciato a lavorare sui nuovi pezzi nel settembre del 2002, la prima canzone che abbiamo scritto è stata “Victory”, nei Ritual Steel ogni singolo membro del gruppo propone le sue canzoni. Io sono un grande amante del metal americano degli anni ottanta, parlo di band come i Deadly Blessing, i Thrust, i Borcas Helm, i Manilla Road, i Cirith Ungol, Solar Eagle, Wyzard e tante altre. Quando mi viene un’idea nuova mi getto immediatamente in sala prove e ci lavoro subito con i miei compagni del gruppo. Noi tutti scriviamo le canzoni per conto nostro, ma poi le raffiniamo insieme, e questo rende la nostra musica piuttosto diversificata”

Al mio primo ascolto “Blitz invasion” mi è sembrato immediatamente un maestoso tributo alla tradizione metal classica. Questo album mostra anche una maggiore complessità a livello compositivo, lo si percepisce in ogni singola canzone. Condividi la mia opinione? Quali sono le differenze principali tra “Hell of a knight” e “Blitz invasion”?

“E’ vero la nostra musica adesso è più complessa, probabilmente l’arrivo di due nuovi membri nella band, Jesco al basso e Todde alle chitarre ha contribuito alla nostra maturazione. Loro sono ottimi musicisti e lo hai sentito nelle nuove canzoni in maniera netta. Non avevamo intenzione di fare lo stesso album un’altra volta, volevamo crescere, ma non prendere le mie parole in maniera errata perchè non abbiamo mai fatto scelte commerciali”

Il nuovo disco ha un suono potente, le chitarre sono davvero concrete in ogni singolo passaggio del disco, la vostra attitudine fedele nei confronti dell’heavy metal è al di fuori di ogni possibile trend, soprattutto quello del power melodico che impone l’impiego di tastiere e melodie di facile presa sull’ascoltatore. Quali sono i tuoi sentimenti nei confronti del trend attuale e di certe band? Come descriveresti il suono di “Blitz invasion”?

“Noi siamo i Ritual Steel, ci fanno schifo le band Hollywood Metal di merda che girano in questo periodo. Noi siamo nati per difendere gli stilemi del metal degli anni ottanta! Io non sono un sostenitore delle tastiere e odio le batterie campionate, il 90% dei dischi metal di oggi hanno tastiere e batterie campionate schifose! Il metal è una musica vera, suonata con le mani, veri colpi di batteria, un grande cantante, e le chitarre in evidenza sempre. Per noi le chitarre sono fondamentali”

“Blitz invasion” distruggerà presto tutti i metallari d’Europa, sono sicuro che questo risultato esaltante sarà in parte dovuto alla grande performance del vostro cantante Sascha Maurer, la sua voce è davvero un monolito di metallo. Quali sono le tue considerazioni approposito la sua prestazione su “Blitz invasion”? C’è qualche cantante famoso che vorresti menzionare per descrivere ai nostri lettori la sua voce, se non lo conoscessero ancora?

“Sascha è l’unica voce possibile per i Ritual Steel, non posso farti altri nomi di cantanti tedeschi o stranieri che possano assomigliargli, nessuno canta come Sascha. Al tempo di “Hell of a knight” ha dovuto cantare tutte le parti del disco in sole quattro ore, non lo dimenticherò mai. Invece per il nuovo disco ha dovuto fare tutto il lavoro in otto ore (risate nda) non conosco altri cantanti capaci di compiere un lavoro così valido in così poco tempo. La sua voce è poderosa e assolutamente unica”.

Vorrei sapere qualcosa di preciso approposito delle nuove liriche, quali sono i temi principali del nuovo “Blitz invasion”? C’è un tema portante posto alla base delle canzoni del nuovo disco? Oppure l’unico filo conduttore è il vostro amore per il metal?

“L’hai detto Eugenio, le nostre canzoni sono semplicemente metal, non penso che i nostri fans vogliano dei testi che parlano dei problemi del Nicaragua (risate nda) ci sono delle note a fianco di ogni canzone sul booklet del nostro nuovo disco, le ha scritte Sascha”.

In Italia ci è venuto un mezzo infarto nel sentire le notizie riguardo lo split dei Ritual Steel. Sono venuto a sapere che la band comunque ha deciso di proseguire ma cosa è successo esattamente? Puoi dirmi qualcosa di preciso sui vostri progetti futuri, sulle vostre prossime mosse?

“Per me i Ritual Steel sono puro idealismo e nulla altro, l’idealismo costa tanto e rende poco. Vogliamo smettere adesso, non ce la facciamo più. Forse suoneremo alcuni concerti, sempre ammesso che qualcuno ci inviti a farlo, ma non abbiamo intenzione di scrivere altri dischi in futuro. In ottobre esordirò con un Ep del mio solo projecto Z-Iron, si intitolerà “The iron force”. Gli Z-Iron sono: John Cason (Exiled) alla voce, Dean Harder alle chitarre, Oliver Zuehlke (ex-Ritual Steel) al basso e io alla batteria. A novembre andremo in studio per registrare il nostro primo disco “Knights of steel” per la Hellion Records, suoneremo all’ Headbangers Open Air 2005, in questo momento stiamo scrivendo i pezzi per gli Z-Iron posso dirti che se hai amato i Ritual Steel adorerai anche gli Z-Iron. Parteciperò anche a un progetto con Tony Taylor (Twisted Tower Dire), Perry Grayson (Destiny`s End, Falcon), Rich Walker (Solstice) e Oliver Zuehlke, il titolo sarà “Isen Torr” e suoneremo epic metal, il disco sarà realizzato solo in vinire dalla Metal Supremacy. Suoneremo pure al Keep It True in Germania. Nell’autunno registrerò anche un singolo con la mia nuova band, i Savage Rites, facciamo NWOBHM seguendo band come Wytchfinder General e Pagan Alter, il disco sarà pubblicato dalla Metal Freak Records, com ne ci sarà sempre Oliver Zuehlke. Poi suonerò pure nei Cold Embrace che fanno Doom e come vedi non ho proprio un minuto di tempo libero!”

Nel nuovo disco possiamo trovare una canzone incredibile intitolata “Tribute to rock and roll” è fantastica! Puoi dirmi qualcosa di preciso sulla nascita di questo pezzo?

“Sono un grande fan dei Cirith Ungol e per tanto tempo ho voluto scrivere un pezzo come quello, e ci sono riuscito finalmente, il ritornello se ci fai caso ricorda il refrain di “Falling idols” dei Cirith Ungol ma la melodia cantata è completamente differente, questo pezzo è un tributo a questa grande band ma possiede un mood anni settanta, pensa che c’ho messo cinque minuti a scrivere questo pezzo”

C’è qualcosa di preciso per quello che riguarda il tuor di supporto per “Blitz invasion”, avete intenzione di suonare in giro per la Germania questa estate? C’è qualche possibilità di vedervi suonare live in Italia nei prossimi mesi?

“Forse, se un vostro organizzatore di concerti o festival ci volesse, noi verremmo subito! Non vogliamo un compenso in soldi, basta che ci pagate il viaggio e una stanza in un hotel con tanta birra (ma dove cazzo la trovate della gente così? Questi sono i metallari, nd Eugenio Giordano), la nuova scena italiana è bellissima, Gianluca dei Battle Ram è un grande amico mio, con lui abbiamo fatto una jam session insieme a John Cason nella nostra sala prove, abbiamo suonato canzoni degli Iron Maiden, anche gli Holy Martyr sono dei grandi, mi piace tantissimo il loro primo disco, è splendido”.

Avete preso recentemente parte al festival tedesco Headbangers Open Air, come sono andate le cose là? Scommetto che è stata una grandissima esperienza per i Ritual Steel, mi sbaglio?

“Abbiamo suonato lì lo scorso weekend, davanti a noi c’erano più di mille persone, era bellissimo. Questo è stato uno dei più grandi gig che abbiamo mai fatto. Dopo il secondo pezzo del concerto abbiamo suonato duettando con Katon degli Hirax, sono venuti anche alcuni ragazzi dei Brocas Helm e altri amici della band per fare gli auguri a Sascha per il suo trentesimo compleanno. Tutti cantavano “Heavy birthday to you!!!” i ragazzi dei Brocas Helm sono dei pazzi, guarda è stato un concerto pazzesco!”

Questo è il vostro secondo album sotto le insegne della Hellion Records, penso che loro abbiano fatto davvero molto per i Ritual Steel in questi anni, quali sono i vostri rapporti con l’etichetta?

“Veramente Eugenio il nostro primo disco è stato realizzato per la Miskatonic Foundation, la Hellion ha però curato la distribuzione del disco, mentre “Blitz invasion è il nostro primo disco totalmente prodotto dalla Hellion. Juergen (leader della Hellion) è da vent anni un condottiero del metal. Lui ci mette i soldi, rende possibile la realizzazione e la registrazione dei dischi, è un grande lavoro! Se mai ci sarà un terzo disco dei Ritual Steel allora lo registreremo ancora per la Hellion, sicuramente loro produrranno i miei Z-Iron, sia l’ep che il disco”.

Quali sono i progetti attuali dei Ritual Steel, state scrivendo materiale per i vostri progetti paralleli? Volete suonare live il più possibile? Cosa ancora?

“Forse pubblicheremo un giorno un nostro brano inedito “Savage rider” su uno split album con qualche altra band, stiamo pianificando anche un live album e un dvd, forse scriveremo anche altre canzoni in futuro, ma non ne sono sicuro”.

Questo è quanto per me, ti ringrazio molto per il tuo tempo speso a rispondere alle mie domande, usa pure questo spazio per rivolgerti ai nostri lettori italiani, auguro ogni bene ai Ritual Steel.

“Io ringrazio te Eugenio per il tuo supporto, ringrazio anche tutti i metallari italiani per il loro amore nei nostri confronti, forse un giorno verremo a suonare finalmente da voi in Italia!

Eugenio Giordano
metalgenio@libero.it