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Ritual Steel (Sacha Maurer)

Di - 23 Aprile 2003 - 22:09
Ritual Steel (Sacha Maurer)

Il 2003, mese dopo mese, si sta rivelando un anno d’oro per il metallo votato alle sonorità più tradizionali. Non poetavamo dunque farci scappare l’occasione di scambiare due chiacchiere con una delle band-icona di questa splendida annata, ossia i tedeschi epic metallers Ritual Steel; buona lettura!

intervista rilasciata da Sacha “Sir Lord Doom” Maurer (vocals)

Ciao Sacha! Innanzi tutto, grazie per aver accettato di fare questa intervista! E adesso andiamo dritti al sodo: quali sono le ultime news in casa Ritual Steel?

Sir Lord Doom Per prima cosa, grazie a te, Leo, per intervistarmi! eheheh…allora, giungono cattive notizie dalla nostra base. Infatti Oliver, il nostro bassista, ci ha lasciati per una serie di motivii; principalmente perché si era rotto di vedere che il gruppo non andava da nessuna parte durante l’ultimo periodo, mentre eravamo tutti impegnati a trovare nuovi chitarristi e roba varia.

Finalmente abbiamo ripreso il nostro primo axeman, Benjamin, ma dobbiamo farlo lavorare ancora un bel po’. È stato fuori per un anno e ci sono un sacco di cose da rivedere con lui. Immagino che tutta questa sistuazione era troppo per Oliver. Gli auguriamo a lui, che è rimasto nostro amico, tutta la fortuna di questo mondo. Ora come ora abbiamo puntato due/tre bassisti, vediamo che succede. Non ci arrenderemo mai, anzi combattiamo più duro di prima, scrivendo nuove e anche migliori canzoni.

Sebbene “A Hell of a Knight” sia il vostro album di debutto, ha tutta l’aria di essere alquanto complesso e competitivo con altri dischi di gruppi più vecchi. Credo che questo derivi dal fatto che i Ritual Steel siano formati da gente con una buona esperienza musicale alle spalle, animati da una grande fede e conoscenza. Sei d’accordo?
Oh, certo. Tutti noi abbiamo avuto il nostro bagaglio di esperienze durante gli ultimi dieci o più anni e abbiamo abbiamo cercato di migliorare da quando abbiamo mosso i primi passi in qualità di musicisti. Adesso sappiamo cosa vogliamo e come ottenerlo, ora siamo sempre pronti a provare ad inserire nuove idee all’interno di una canzone già esistente. Ci piace mantenere le nostre composizioni interessanti, così non esitiamo ad inserire piccoli adornamenti o stornarne alcuni se pensiamo che non ci stiano bene. Per quanto riguarda i vecchi gruppi, noi vogliamo raggiungere lo stesso livello di qualità/ispirazione che i padri fondatori dell’Heavy Metal avevano durante gli anni 70 ed 80. Non siamo semplicemente una fan band, non siamo una retro-band. I Ritual Steel sono intenzionati a spaccare di brutto ed essere menzionati senza esistazione tra quegli eroi del passato e credo che di sicuro noi abbiamo l’ispirazione giusta per raggiungere questo obiettivo.

Avete inserito in “aHoaK” tutte le canzoni che avete composto fino adesso? Quando avete steso definitivamente la tracklist, avete tolto qualche brano tra quelli già pronti? Se sì, pubblicherete mai questi inediti?
Abbiamo usato tutte le canzoni che abbiamo composto tra la fine delle registrazioni del nostro 7” all’inizio delle recordings in studio per “A Hell of a Knight”. 8 brani. Da allora abbiamo realizzato qualche altro pezzo, non molti, ma non elimineremo mai nessuna canzone che abbiamo composto, insomma, puntiamo sull’alta qualità.

Nella versione in vinile di prossima pubblicazione, sarà inclusa anche la cover “Necropolis” dei Manilla Road. Perché avete scelto proprio quella canzone e proprio questa band?
Perché abbiamo scelto proprio “Necropolis” dei Manilla Road? Questo fu il primo pezzo che io abbia mai ascoltato di quel gruppo, dato che è tratto dal primo album dei Manilla Road che ho preso. È strutturato in modo semplice, facile da suonare, e dal’altro canto manifesta profondità e passione. Anche il nostro batterista, il bassista ed i chitarristi amano questa canzone. Così abbiamo pensato di farla nostra. Siamo tutti fans dei Manilla Road, e allora perché non darlo a vedere?

Che mi dice delle vostre performances dal vivo? Avete l’abitudine di usare effetti pirotecnici, spade spargi-sangue, eroiche valchirie semi-nude o spaccate direttamente il pubblico con del buon Metallo Martellante?
Bhè, abbiamo quattro o cinque cavalieri d’acciaio sul palco (dipende se Benjamin rimane con noi, sembra di sì comunque), che sprigionano “magick” sul pubblico in delirio. Il nostro show viene definito per lo più dalla nostra musica e dal comportamento selvaggio che usiamo per tenere palco. Saliamo sul palco e iniziamo a fare tutto a pezzi, non importa quanti compagni guerrieri ululano verso di noi dalla loro fossa. Ho qualche idea su come abbigliarsi, mi piace che sia un qualcosa di magicko, mi piacciono anche quegli abiti colorati delle bands 70’s, aspetta e vedrai, troveremo un bel modo per distinguerci dalla massa.

Da dove trai ispirazione per i testi che scrivi? Secondo te, quali tematiche dovrebbero essere trattate nei brani Epic Metal?
La mia ispirazione proviene dal mondo reale che mi circonda, dai libri fantasy (soprattutto “Il Signore degli Anelli”), da sentimenti politici, dal magicko ed occultismo, e anche da riflessioni personali od episodi a cui ho assistito. Ho scritto lyrics che parlano del feeling e del lifestyle dell’Heavy Metal, o anche del timore della morte, oppure altri riguardanti l’amore per la musica e persino testi concernenti fatti storici.
Il vero Epic Metal dovrebbe -questa è la mia opinione- basarsi su argomenti di Storia e Letteratura Fantasy. Dovrebbe cantare delle guerre degli ultimi 5000 anni, o del “Signore degli Anelli” per esempio, cantare riguardo la storia del tuo popolo e allora sì ce si avranno testi veramente epici. Ma va fatto con passione e profondità.

Nei testi Epic Metal leggiamo un sacco riguardo racconti o informazioni storiche appartenenti alla Civilità Vichinga. Secondo te, perchè così tanti gruppi trattano questi argomenti? Pensi che le lyrics di stampo Vichinghe sono più intriganti perchè spesso vengono rappresentate con toni/immagini fumettistici?
Bhè, secondo me questo ha tutta l’aria di essere già una moda. L’uso di quei testi riguardo la Civilità Vichinga è molto diffusa nella scena HM. Personalmente però tralascio tutto questo. Non posso scrivere cose di cui non ho proprio idea. Non lo potrebbero fare neanche persone del sud europa o di qualasiasi angolo del mondo che NON furono vichinghi in questo mondo, in verità. Ma al giorno d’oggi è facile acquisire una cultura riguardo la storia vichinga e se la gente trovare interessante parlare di vichinghi, bhè, posso scrivere canzoni riguardo loro allora. Io non lo farei mai.

Alcuni gruppi (tipo “The Weird Lord Slough Feg” o “Hammers of Misfortune”) sono quasi completamente devoti alle tradizioni Celtiche. Qual è la tua opinione riguardo i loro testi e la loro musica?
Oh, amo le sonorità ed il feeling celtiche. Mi piacciono di più di quelle vichinghe. Gli Slough Feg sono grandiosi; loro sono profondamente coinvolti in quello che scrivono; Mike Scalzi sa quello di cui parla. La musica di queste due bands che hai menzionato è pura magick, molto intensa, pesante ed altamente originale. Metal tradizionale ma innovativo al tempo stesso. Ammiro sinceramente gli Slough Feg per la loro profondità spirituale.
Credo che il folklore celtico, vichingo ed europeo nella sua interezza sia profondamente collegato a quello che noi chiamiamo Heavy Metal. Esso mostra la stessa passione, la stessa intensità, la stessa furia, la stessa voglia di vivere e libertà. Il nuovo disco degli Slough Feg ha intrapreso un percorso vistosamente differentente, orientato più sulle aree sci fi (anche dal punto di vista musicale), ma mantengono sempre la fiamma ardente anche più luminosa che mai. “The Traveller” è fottutamente sconvolgente e allo stesso modo sono gli Slough Feg! Hails ai nostri amici della Bay Area!

I Virgin Steele hanno annunciato che il loro prossimo album sarà un concept sulle civiltà Sumerico-Babilonesi. Questo è per fortuna una nuova tematica per i testi e per la musica fin’ora. Che ti aspetti dal prossimo lavoro di David Defeis?
Avendo solo due dei loro albums, due abbastanza vecchi, nella mia collezione, non posso dire niente riguardo i Virgin Steel. Sono un buon gruppo, probabilmente andrò a farmi una ripassata del loro materiale. Penso che il loro vecchio chitarrista Jack Starr era un grande. Di lui ho un album con le sue registrazioni del periodo tra la metà anni 70 ed i primi anni 80, qualcuno dei primi demo con David Defeis che non erano niente male. Mi interesso più della sua carriera che a quella di Defeis, per essere onesto. Ma dovrei dare una controllatina anche al resto della discografia dei Virgin Steele, sono i migliori tra quelle bands più ampollose.

Recentemente mi sono messo a sentire e risentire “Stronger than Evil” degli Heavy Load. Nel brano conclusivo (“Roar of the North”), Ragne canta “nothing last, all will fade and die / Will we ever find the reason why / I do hear from deep inside/ Can’t you hear the howling call of the wild”.
Sinceramente non sono capace di dare una risposta, ma la riesco a sentire. Tu ci riesci? Penso che sia la chiave della filosofia dell’Epic Metal…
Leo, ma che roba ti fumi? Qualche volta fai delle domande alquanto bizzarre. eheheheh.
Bhè, posso dare un risposta? Secondo me il traguardo è la strada che percorriamo. È la storia che costruiamo sulla nostra eterna ricerca, non ci dirigiamo verso la soluzione finale. Come cantano gli Heavy Load, non c’è niente che duri per sempre, ma dove una strada finirà – un’altra avrà inzio (ManOwaR: “Master of the Wind”). Questa è l’eterna ricerca, in quanto non c’è una risposta reale. “The Call of the wild” è la forza dominante che è dentro di noi, che ci permette di percorrere questo percorso finchè le fiamme delle nostre vite e la passione stanno ardendo luminose.

Questa domanda deraglia un po’ fuori i soliti quesiti. Scusa. In questi tempi in cui la Follia e l’Ingiustizia tiranneggiano l’umanità, l’Heavy Metal ha preso l’abitudine a parlare di Favole per bambini, canzoncine sdolcinate d’amore, trasgressione religiosa (principalmente contro solo il Cristianesimo) e inutili auto-celebrazioni delle bands medesime. Per fortuna ancora l’undeground mantiene viva la fiamma…ma non ti pare che qualcosa stia andando nella direzione sbagliata?
Sì, una direzione sbagliata. Quelle favolette sono molto, molto piatte e noiose; lo stesso vale per la roba anti-cristiana; la maggior parte dei gruppi black metal non conoscono per niente quello di cui parlano, anche se lasciano riversare fuori dalle loro sporche bocche il punkish “no future” o affondano in gothic clichés, è sempre la stessa broda.
Auto celebrazione? Può essere. Devo dire che la maggior parte delle nuove bands hanno testi merdosi, noisi, piatti e simili. Mi viene da guardare indietro agli anni 70 ed ai primi 80, il magicko regnava, le tematiche erano trattate con ispirazione. I testi non erano troppo politically correct, alcune volte erano legate alle sfere spirituali, altre volte erano più normali. Ma esse non sono mai state troppo stucchevoli come al giorno d’oggi. Sembra che ai nostri giorni i gruppi metal puntino di più sull’intrattenimento banale, quelle favolette sono più compatibili con il livello di un cartone animato del Sabato pomeriggio. Non mi piacciono e non le tratterò.

Durante la loro ultima (nel senso buono, eh!) esperienza in studio, hai dato una mano ai Goddess of Desire, no? Come è nata questa collaborazione?
Oh, tutto ha inizio nel 1997 quando ho incontrato per la prima volta Marie (Delilah) e Harm (Count August). Ci siamo rivisti più volte in questi anni e siamo diventati amici, anche se non ci sentiamo molto spesso, sentiamo una catena interiore che ci tiene uniti. Sono dei grandi. Il loro figlioletto Herre è simpatico. Io ed alcuni miei amici siamo stati a casa loro nell’Ottobre dello scorso anno, quando si è svolto il meraviglioso Heavy Metal Maniacs Fanclub Festival con gruppi quali Montany (noiosi), Emerald (stupendi), Vortex e Killer (entrambi hanno spaccato tutto). Marie ci preparò anche un’ottima colazione per noi, il giorno successivo; è stato veramente bello. Quei regazzi sono i migliori. Allora, ritornando alla tua domanda, Harm mi ha chiesto di aiutarlo un giorno nel 2000. Avevano scritto un pezzo per il loro terzo album con una melodia più accentuata e nessuno era capace di sostenere una performace vocale adatta. L’altra delle loro “danzatrici” aveva un terribile accento olandese, i componenti non erano in grado di dare alle loro voci abbastanza melodia ed un approccio più pulito. Dunque, la band conosceva i miei lavori con i Forgotten North e amavano la mia voce, così mi proposero di farlo. All’epoca stavo vivendo il peggior momento della mia vita, tu sai di che parlo, avevo bisogno di una pausa e così ho detto loro che li avrei raggiunti e avrei eseguito le vocals. Andai in Olanda attraverso ghiaccio e neve; normalmente per il viaggio bastano cinque ore, ed io invece ce ne ho impiegate 20: il tempo era tremendo. Quindi, una volta entrato nello studio, Frankies Recording Kitchen, ho sprigionato l’inferno dalle mie corde vocali, è stato grandioso. Ecco come sono andate le cose, sono molto orgoglioso di essere parte di quel bell’album (“Conqueror’s Divine”/ndLK).

Come ti spieghi il perché la maggior parte delle True Metal bands interessanti siano statunitensi sebbene la maggior parte della gente che vive per questa musica è in Europa? Perché qui non abbiamo così tanti gruppi stimolanti come in USA?
Woah, è una domanda impegnativa. Forse gli europei tendono più al fandom e quindi preferiscono seguire i loro eroi musicalmente anziché tirar fuori qualcosa di nuovo e di ispirato. Ma non ci giurerei. So che ci sono una miriade di “happy birdsong metal bands” in Europa, ma questo dipende sicuramente sulle influenze classiche e sul background che la maggior parte dei gruppi europei hanno. Specialemente le formazioni italiane di melodic speed hanno preso influenze dai grandi compositori classici, ma solo da quelli “happy sounding”. Dunque, dunque, dunque, i complessi statunitensi invece fanno riferimento al background celtico e a quelli dell’Est Europa. Essi mantengono la fiamma delle loro origini ardenti nei loro cuori. D’altro canto, molte cose accadono semplicemente per caso, molti gruppi non sono coinvolti nel “True Metal”; essi compongono puramente in un certo modo senza pensarci su. Forse questo è il modo di agire, comporre senza starci a riflettere. Ma queste non sono azioni reali, posso sono immaginare che sia così. Bhè…non me ne preoccupo.
Anche in Europa abbiamo bei gruppi: i Dark Quarterer sono uno di questi gruppi sconvolgenti; credo che noi siamo abbastanza selvaggi e ispirati; i Metal Inquisitor sono molto bravi; alcuni gruppi inglesi come Stairway e Disarm Goliath cercano di realizzare qualcosa di nuovo; dalla Spagna vengono su con grandi idee i Tierra Santa, Ankhara, Avalanch, Mägo De Oz, Saurom Lamderth; DoomSword e Thunderstorm, grandi bands italiane con le palle. I dire proprio che gli europei hanno gruppi più interessanti rispetto agli americani.
Il fatto è che abbiamo troppi gruppi mediocri e questi coprono quelli veramente validi. Da qualche tempo ho scoperto un complesso danese delle Isole Faroer; suonano un misto tra viking folk metal, doom ed un vivace progressive metal. È una roba strana, ma acchiappa tanto. Si chiamano TYR. Non vedo proprio come la nostra scena europea sia meno forte di quella americana.

Tu fai parte degli alti vertici del Fanclub Europeo degli Overlorde. So che questi ragazzi si accingono ad invadere la Germania durante quest’estate all’Headbangers Open Air. Sai cos’altro hanno progettato? Hanno già pianificato un mini-tour tedesco?
Mmm, da quello che so gli Overlorde non verranno, non conosco di preciso il perché ma credo che stiano negoziando con una casa discografica e non hanno tempo. Tuttavia l’H:O:A sarà comunque un killer festival con grandi gruppi provenienti da diversi paesi del mondo.

Se non vado errato, stai mettendo in piedi anche il fanclub europeo degli Iron Cross. Ci puoi dare qualche info a riguardo di questa pregevole iniziativa? Loro verranno lì da voi per suonare anche questa estate..sembra che adorino la Germania! Ehehe..
Loro amano veramente la Germania, dato che qui hanno i fans più fedeli. Questo è uno dei gruppi più simpatici del globo, i componenti sono tutti dei simpaticoni. Il progetto del fanclub per il momento è stato congelato, se in futuro avrò più tempo libero e fondi bastevoli, darò il via a questa inziativa con l’aiuto di qualche amico.

L’anno scorso i Gunfire, i Raff, i Crystal Phoenix ed i Dark Quarterer sono ritornati sulle scene. Adesso anche i cult leather heroes Crying Steel e Vanadium hanno deciso di riscendere in pista!! Grandioso!! Che ne pensi del ritorno di questi gruppi?
Credo che i Dark Quarterer non se ne siano mai andati, si sono solo presi il tempo necessario per dar vita al loro nuovo capolavoro. Gianni è un tipo in gamba e adoro tutti i suoi lavori. I Crystal Phoenix? Quel gruppo della Black Widow Records? Grandioso, sto per prenderli. Vado pazzo per qualsiasi cosa della BWR, è la mia label preferita. Penso che sia stupendo che questa band sia tornata a farsi sentire. Bhè, i Vanadium…un buon gruppo degli anni 80, ho quattro dischi della loro discografia. Se riuscissero a mantenere il livello qualitativo che detenevano negli 80, non sarebbe affatto male. Gunfire, Raff, Crying Steel..mm..non posso dire nulla su di loro, non li ho ascoltati in precedenza ma spero di riparare. È una buona cosa che i Maniaci del Metallo Italiano stiano rivedendo la luce del giorno, quelli del Vero Metallo Italiano, per far vedere ai più giovani come si fa a spaccare!

Ultimo ma non meno importante, grazie tante per la tua disponibilità! È stato un grande onore per me averti potuto intervistare! Vuoi aggiungere qualcosa e/o salutare i nostri lettori? Vai pure! Alla prossima!
Eddai, Leo, sono solo Sacha, mica Mick Jagger…bhè, per adesso almeno. Eheheheh. È stato un piacere rispondere alle tue domande. È bello averti come amico ed alleato. La scena Heavy Metal al momento è forte ma i gruppi hanno bisogno di ritornare a comporre canzoni secondo un fluire molto più naturale; la maggior parte dei nuovi gruppi suona in modo troppo meccanico per i miei gusti. È come se la Matematica abbia rimpiazzato la Biologia e la Chimica, capisci? Tante belle cose a te ed all’Italian Hell Brigade! Alé Victory!