Rumors of Gehenna (Federico Re)
Ho atteso i Rumors of Gehenna al varco. Tempo fa io stesso li intervistai, colpito dalle abilità messe in campo durante una data live. Avvicinai il chitarrista Federico e, discorrendo del più e del meno, concordammo la recensione dell’omonimo EP. E fu la seconda piacevole conferma che mi fece pensare al combo udinese come a una band in grado di potersi levare qualche soddisfazione. Il gruppo nel frattempo ha ottenuto un supporto contrattuale e ha dato vita alla prima release ufficiale della carriera. Ora, passato più di un anno da quell’incontro, mi ritrovo a discorrere con lo stesso Federico di “Ten Hatred Degrees”, debutto uscito di recente tramite WormHoleDeath/Aural Music/SPV…
La parola a Fede…
Tutto è nato da Carlo Bellotti della Alkemist Fanatix Europe e dalla sua collaborazione con AuralMusic/SPV. Carlo ci ha sempre tenuti sott’occhio fin dai tempi del promo del 2006, e quando si è presentata l’occasione, ci ha inserito nei gruppi che sono ora con WhormHoleDeath, ovvero To A Skylark, Lifend e Onsetcold.
L’etichetta è soddisfatta di come stanno procedendo le cose?
Si, l’etichetta ci ha confermato che le cose stanno andando bene. Ovviamente ancora i “bilanci” non li sappiamo, essendo uscito da poco più di 2 mesi, però il nostro boss Carlo ci ha confermato la bontà del progetto e del proseguo delle cose.
Quale è stato il feedback ottenuto dalla critica europea e italiana?
In generale molto buono, le recensioni positive sono state parecchie, soprattutto da parte di famosi magazines italiani e webzine. Ovviamente non a tutti può piacere, e quindi critiche e opinioni negative ci sono state, ma cerchiamo di non esaltarci troppo per ciò che dicono di positivo, e non demoralizzarci troppo per ciò che dicono di negativo. Ogni critica o recensione, positiva o negativa che sia, ci porta a vedere e notare cose che noi non vediamo, e quindi a fare meglio in futuro.
In questo periodo siete cresciuti molto, sopratutto tecnicamente. Quanto costa in termini di fatica il progetto Rumors of Gehenna?
Costa, come per tutti. Ma credo sia una fatica che si fa volentieri e che diverte. Lavoriamo molto in sala prove, e anche singolarmente, facendo i “compiti per casa”!eheh! Ognuno di noi si applica costantemente, sia componendo che studiando lo strumento. È un mestiere, quello del musicista, su cui non ci si può sedere, darsi da fare costantemente deve essere una regola, oltre che un piacere.
Come lavorate in studio? C’è qualcuno in particolare che fornisce gli input compositivi dei brani?
Solitamente, o io o Mirko portiamo una struttura base del pezzo, su cui poi, assieme in sala prove, si decide come lavorarci sopra, si definisce la struttura e si perfeziona il riffing. Una volta definita la struttura “base”, proseguiamo con arrangiamenti, cambi e “finezze” varie, dove ognuno porta la propria proposta che poi viene eseguita, e si sceglie quale suona meglio. Mentre facciamo questo, si pensa ovviamente a come ci starebbe la voce e alla linea da adottare.
Il disco è davvero ben suonato, ma a tratti il songwriting appare un po’ statico in termini di fantasia. Questo non limita di certo la potenzialità di pezzi del calibro di Seven piuttosto che Detoxication, a parere di chi scrive piccole gemme che si fanno ascoltare con piacere, ma alla lunga l’ascolto può risultare asettico…
Come dicevo, questa è una critica su cui penserò e ragionerò assieme agli altri del gruppo. Comunque posso dirti che ora come ora calcoliamo molto di più il songwritig , mentre prima ci lasciavamo più trasportare dall’orecchio e da quel che ispirava l’esecuzione. Sul nuovo materiale che stiamo producendo, cerchiamo di mediare il “calcolo” del pezzo con l’istinto compositivo, in modo che risulti fluente, ma particolare.
La produzione è eccellente, ogni strumento mette in evidenza il vostro distinto bagaglio tecnico; ci racconti come si sono svolte le operazioni in studio di registrazione?
Il Paso dello Studio 73 e soci saranno felici di leggere questo, lui ha messo il suo marchio di fabbrica sulla produzione, tirando fuori un gran suono da ogni strumento. Ha cominciato Lucio con la batteria, avevamo preparato delle basi in sala prove che facevano da guida per la registrazione. Poi ho suonato le parti di chitarra ritmica con i vari arrangiamenti sul mio canale, Mirko poi ha fatto l’altro canale ritmico e gli assoli. Poi è venuto il turno di Antonio col basso. La tecnica usata da Paso di “fargli” il suono è tutta particolare, che riassumo dicendo solo che suonavano tre ampli all’unisono!!! Alla fine è toccato a Davide con la voce principale, io le seconde voci, infine i cori.
“Ten Hatred Degrees” è il punto di partenza per una possibile carriera ricca di soddisfazioni. In che direzione vi state muovendo e quali sono gli obiettivi da centrare a breve e lungo termine?
Speriamo lo sia, e la direzione in questo senso è sicuramente un altro disco! Non abbiamo mai smesso di comporre, e direi che siamo messi abbastanza bene con la nuova produzione. In parallelo alla composizione di nuovo materiale, stiamo cercando di promuovere “Ten Hatred Degrees” nel miglior modo possibile; la maggior parte delle forze è ora concentrata in su queste due cose, per il lungo termine, oltre al secondo disco, ci penseremo a tempo debito.
Prevedete un minitour o la partecipazione a qualche festival così da promuovere al meglio questo vostro nuovo disco?
Tutto per quanto riguarda tour e festival è ancora in cantiere, comunque ci stiamo muovendo in entrambe le direzioni, e appena ci arriveranno le conferme, sarà tutto pubblicato sulla nostra pagina MySpace.
I Rumors of Gehenna sono una band in crescita, conscia delle proprie capacità e capace di organizzarsi in maniera funzionale, sopratutto in sede live come dimostra la presenza on-stage in compagnia di band importanti quali Testament, Amon Amarth, Behemoth, ecc… Come vedi il futuro alla luce di ciò che al momento state pianificando?
Speriamo di confermare quanto di buono fatto in questi anni, e migliorare possibilmente. Suonare con band di quel calibro è un piacere e un onore, dà prestigio al gruppo e ci ha fatto imparare molte cose da chi la musica la fa come primo impiego. Non posso ancora dare conferme ufficiali per le date future e per le band con cui suoneremo, però in cantiere abbiamo belle situazioni che speriamo vadano a buon fine. Aria nuova ci sarà sicuramente, e cose diverse pure. Ti dirò che la composizione dei nuovi pezzi non si rifà molto al filo conduttore di “Ten Hatred Degrees”, ovviamente siamo sempre i Rumors of Gehenna, ma l’evoluzione c’è, la crescita musicale anche, e le critiche al primo lavoro sono state accolte e fatte fruttare per le successive composizioni. Non stiamo seguendo un filo logico, se non quello di suonare quello che ci piace nel modo che ci piace, senza badare troppo a mantenere l’etichetta thrash-metal-core che abbiamo, e senza far di tutto per cambiarla. Come tutte le canzoni composte finora, continuiamo a lavorare come ci diverte e piace, senza limiti!
Sono in molti a credere che un live DVD sia uno strumento promozionale vincente in quanto molto apprezzato dalla critica e dai fans. Dobbiamo aspettarci anche da voi una produzione in tal senso?
In questo momento ci concentriamo su “Ten Hatred Degrees” come disco audio, sulla sua promozione e sulla composizione dei nuovi pezzi. Che il DVD sia apprezzato non metto in dubbio, ma non credo sia una fase per un gruppo in crescita come il nostro: un DVD penso sia un passo da fare quando il gruppo avrà più audience e magari dopo l’uscita di un secondo lavoro. Un uscita del genere, per le spese che comunque comporta, credo sia ancora affrettata..però..mai dire mai!
Grazie Fede, buona serata…
Grazie mille a te Nic e a Truemetal per lo spazio generoso che ci dedicate, …e a tutti i lettori! Corna alte, e venite a vederci on-stage!
Pirates, Beer & Hot Chicks!