Vario

Sakahiter (Hrim e Amon)

Di - 20 Aprile 2005 - 11:26
Sakahiter (Hrim e Amon)

                                  

Scambiamo qualche parola con i Sakahiter, black metal act proveniente dal Molise, con alle spalle l’ottimo demo Lex Sacrata, di cui è possibile leggere la recensione a questo indirizzo. Lasciamo quindi la parola a Hrim e Amon, rispettivamente bassista e cantante del gruppo.

M.M. Cominciamo a presentare i Sakahiter ai lettori di Truemetal.

H. I Sakahiter nascono tre anni fa e pubblicano subito il primo demo, Lex Sacrata, nel gennaio del 2003, accolto più che positivamente sia dalla critica, con una serie di top demo, che dalla gente, tant’è che è ormai quasi esaurito. Dopo una serie di date in giro per l’Italia e un mini tour con i Frostmoon Eclipse, purtroppo c’è stata un’ecatombe, in quanto i 3/5 della line up hanno abbandonato, per vari motivi. Per fortuna siamo riusciti a resuscitare e siamo tornati in studio per registrare i due brani che compongono Omnes Eiura Deos, che stamperemo a breve su 7″ in vinile.

M.M. So che l’origine del vostro monicker è particolare, da dove proviene?

H. Sakahiter è un termine in lingua Osca, l’idioma dei Sanniti, antica popolazione guerriera delle nostre zone. Il significato di Sakahiter è che sia sacrificato e si riferisce a un rituale propiziatorio che i Sanniti praticavano prima di andare in battaglia.

M.M. Che rapporto avete con la vostra terra e la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni?

H. Diciamo che siamo abbastanza legati a quanto accaduto secoli e secoli fa in queste zone, mentre lo siamo molto meno per quanto riguarda i tempi nostri. Come ti dicevo prima in queste zone abitavano i Sanniti, popolo pagano sconosciuto ai più ma che non aveva niente da invidiare ai più noti Vichinghi o ai Celti, con i quali avevano stretti rapporti. Purtroppo a partire dai secoli più recenti fino a giungere ai giorni nostri le cose non sono state più così interessanti, visto che ci troviamo in una regione piccola e dalla mentalità retrograda, quindi puoi chiaramente immaginare come poco facilmente si riesca a vivere tranquillamente se solo provi a proporre qualcosa di diverso da ciò che il popolino è abituato a vedere. E’ un vero squallore.

M.M. Parliamo invece della vostra musica, quali sono le principali sonorità a cui vi rifate?

A. I primi pezzi che abbiamo scritto, quelli del demo, erano più diretti, semplici e tirati. Già allora le influenze erano molteplici, ma nei nuovi brani questo potrà sentirsi ancora di più, in quanto i nuovi pezzi sono più maturi e articolati. Le song non vengono create seguendo una struttura precisa, piuttosto mettendo in musica le idee e le influenze di quel preciso periodo. Se dovessi farti dei nomi a cui ci ispiriamo ti direi senza dubbio Dark Funeral, Emperor, Dissection e Immortal.

M.M. Accennavi al fatto che negli scorsi mesi ci sono stati dei grossi cambiamenti per quanto riguarda la line-up dei Sakahiter, cosa è successo?

H. Dopo il mini tour di supporto ai Frostmoon Eclipse dell’aprile scorso le cose sono improvvisamente precipitate, tanto da far rimanere solo me ed Amon della vecchia line up. Eucles e Luzyfer hanno abbandonato per motivi personali, mentre per quanto riguarda Saunitan, invece, la situazione è diversa, in quanto ora abita a Modena per lavoro e quindi era impossibile per lui poter continuare a suonare con noi. Nonostante questo, però, io ed Amon non ci siamo dati per vinti ed abbiamo subito trovato due sostituti, L.P. Megerah alla chitarra e EversoR alla batteria, e abbiamo ripreso il discorso da dove era stato bruscamente interrotto. Stiamo tutt’ora cercando un secondo chitarrista per far si che Amon possa tornare ad occuparsi solo delle vocals, ma nonostante questo siamo più attivi che mai.

M.M. Dopo il primo demo, l’ottimo Lex Sacrata, ho visto che non siete rimasti con le mani in mano, nonostante la fase di rinnovo e assestamento della nuova line-up. Avete partecipato a diverse raccolte e credo che abbiate in preparazione, se non in dirittura di arrivo, del nuovo materiale. Di cosa si tratta?

H. Sì, hai ragione. Come ti dicevo per fortuna abbiamo subito reagito e con i nuovi membri abbiamo ripreso e rimaneggiato dei brani che avevamo composto già prima del mini tour e una volta finiti siamo andati a Roma, nei 16th Cellar Studio, e ne abbiamo registrati due per IL 7″ che verrà pubblicato prossimamente. Questi stessi due brani verranno poi spediti a qualche label nella speranza che qualcuna di loro possa interessarsi alla pubblicazione del nostro primo full length, che, se tutto va bene, dovrebbe esser fuori entro la fine dell’anno. Contemporaneamente possiamo finalmente
riprendere l’attività live, che era stata interrotta proprio a causa dei problemi di line up di cui parlavamo prima. Abbiamo già qualche contatto per delle date al nord che nei prossimi giorni dovrebbero essere ufficializzate.

M.M. Avete girato un video clip per la canzone Triumph of Decadence. Come mai questa idea? Che tipo di esperienza è stata per voi?

H. In realtà non c’è un motivo particolare per cui abbiamo girato il clip di Triumph of Decadence. Ci è stato proposto e ci è parsa una buona idea, comunque un ulteriore veicolo promozionale, è stato scaricato da una marea di gente ed è girato moltissimo, e tu sai che per una band all’inizio ogni modo per farsi conoscere è comunque positivo, che sia un video, un mp3, una recensione o un’intervista, come in questo caso. Una volta visto il risultato finale, inoltre, siamo stati pienamente soddisfatti, se pensi che si tratta comunque di una produzione a basso costo e non un video clip di quelli patinati che girano su MTV. È comunque un clip underground.

M.M. Un vostro pensiero sulla scena Black Metal, sia a livello mainstream che underground nazionale. Siete in contatto con altre band?

A. Personalmente credo che la scena sia in crescita, con un numero incredibile di band, forse anche troppe. Molte di esse sono decisamente interessanti a livello musicale, mentre non posso dire la stessa cosa di alcuni membri di tali gruppi, dato che troppo spesso noto una marea di presunti demoni ipocriti delle tenebre e cartoni animati viventi che hanno come unico obiettivo quello di sfoggiare la propria inutilità. Per fortuna ci sono anche un sacco di gruppi e personaggi che stimo e che, nonostante si
facciano il culo ormai da anni, rimangono persone umili e concrete e portano avanti seriamente i propri ideali. Potrei farti l’esempio dei Frostmoon Eclipse, che saluto.

H. Siamo rimasti sempre in buoni se non ottimi rapporti con le band con cui abbiamo diviso il palco. Sicuramente ci saranno in futuro occasioni per collaborare di nuovo con loro, sia on stage che per eventuali split o compilation. Se non ci vengono fatti sgarri non vedo perché non dovremmo collaborare con le altre band. in fondo l’underground è fatto di aiuto reciproco, anche se spesso questa cosa viene dimenticata per tornaconti personali.

M.M. Quali sono i vostri progetti nell’immediato futuro?

H. Come ti dicevo prima a breve pubblicheremo Omnes Eiura Deos, il 7″, e fisseremo una serie di date live per promuoverlo. Contemporaneamente continueremo la stesura di nuovi brani, ne abbiamo già qualcuno pronto, in modo da poter rientrare in studio per l’autunno. Con o senza etichetta comunque entro la fine dell’anno uscirà il nostro primo full length. Ovviamente ci auguriamo che vada in porto la prima ipotesi.

M.M. A voi un’ultima parola per i nostri lettori.

H. Intanto ringraziamo te per l’intervista e per lo spazio che ci hai concesso. Ai tuoi lettori diciamo solo di tenere d’occhio il nostro sito, www.sakahiter.com, per la data ufficiale di uscita del 7″ e soprattutto per le date live che a breve saranno rese note. See you on stage.