Satyricon a Tromsø: report del Pre-Release Party di ‘The Age of Nero’
Tromsø, Norvegia, venerdì 24 ottobre 2008.
Questa è l’ultima tappa di un breve giro promozionale organizzato dalla Roadrunner Records per portare in giro per la Norvegia l’ultimo album dei Satyricon, Age of Nero, in uscita in 3 novembre in tutta Europa. Dopo aver toccato Bergen, Trondheim, Hamar e Oslo è giunto quindi il momento per Satyr e Frost di salire in cima al mondo e concludere il tour nel famoso pub rock situato al centro di Tromsø, il Blå Rock.
Ragguagliato del successo avuto all’altrettanto famoso Garage di Bergen, decido di muovermi con un certo anticipo. Lungo la strada principale mi aspetto di vedere già mucchietti di gente qua e là nei pressi del Blå Rock, e invece la città rimane silenziosa fino all’entrata, ore 21:00. Il pub è moderatamente pieno, nè più nè meno di un normale venerdì sera.
Prendiamo un tavolo, e inizio a guardare verso la “zona DJ” per vedere se succede qualcosa. Intravedo tra le sbarre di ferro un bracciale pieno di borchie: è certamente Frost, ma di Satyr nemmeno l’ombra.
La serata dovrebbe iniziare con un ascolto completo di Age of Nero, dalla prima all’ultima traccia. E infatti alle 21:10 circa, senza soluzione di continuità, si passa dai W.A.S.P. a un qualcosa che assomiglia ai Satyricon, senza annunci di sorta. Alcune orecchie si tendono, ma il più della gente continua a bere e chiacchierare come se fosse una normale serata in un pub.
Osservo Frost da dietro le sbarre: chiacchiera con il DJ per tutta la durata della sessione d’ascolto, ma di Satyr ancora nemmeno l’ombra. Chiedo ad alcuni dei miei compari ma nessuno sembra molto interessato né agli accadimenti né tantomeno alla sorte di Satyr.
Due parole sull’album. Da quanto si è riuscito a discernere tra il brusio degli astanti e le continue interruzioni, non ci siamo molto discostati dall’era Volcano. Il Black ‘n’ Roll fin troppo gentile di Now Diabolical, al quale sembrano anelare insieme ai loro compatrioti Darkthrone, sembra essere stato leggermente accantonato in favore di uno stile più asciutto e inquietante, non necessariamente oscuro, e tratti persino malato nelle sue melodie monotone e ossessionanti. Si ritorna appunto a un sistema più “Volcanico” con buona pace di chi sperava un ritorno ai blast beat brutali di Rebel Extravaganza o di quell’album lì, innominabile, al quale non si può fare riferimento senza commettere violenza sul passare del tempo e sull’evoluzione imprescindibile della band, di ogni band. La voce di Satyr non si discosta molto da quella dell’album precedente, mentre la tendeza alla ripetizione ossessiva sia dei riff e sia delle strofe gioca un ruolo importante in questo Age of Nero, esattamente come percepibile nella traccia “My Skin is Cold” dell’omonimo EP uscito qualche tempo addietro.
L’effetto finale non è spiacevole, anche se l’album ascoltato di fila in questo modo, in un pub, tra la gente, mi è sembrato piuttosto noioso e monocorde nonostante fosse accompagnato da birra e chiacchiere. Nulla da eccepire sulla produzione e gli arrangiamenti in post-processing, mentre la registrazione mi è apparsa leggermente “sporca” verso la fine dell’album: certo, il disco è stato registrato in California negli stessi studi di Death Magnetic, e considerata la qualità a dir poco infima della release finale dell’hit dei Metallica, c’è da sperare che non ne bissi anche il flop acustico.
Una volta terminato il giro dell’album si è ritornati alla musica normale senza cenno da parte di nessuno. Qualche minuto dopo passa un ragazzetto con un secchio e dei volantini: tutti coloro che si trovavano all’interno del Blå Rock potevano partecipare, scrivendo il proprio nome nel volantino della serata, all’estrazione di una “Giacca Analogica”, una “Maglietta Analogica” (non ho idea di cosa siano) e di una maglietta normale, tutte griffate Satyricon. Dopo un momento imbarazzante in fase di estrazione, con Frost che non è riuscito a leggere nulla di ciò che c’era scritto sul volantino del vincitore, si è passati alle foto rituali con un Frost a metà tra l’amorfo e l’annoiato, e la serata si conclude così.
Avvicinatolo per quattro chiacchiere e una birra, sono riuscito a sapere che Satyr non era proprio arrivato quella sera, che faranno un tour europeo che privilegerà per lo più il Regno Unito e che sì, secondo lui questo è un album “muscoloso”. Qualunque cosa significhi.
Insomma, una serata decisamente sui generis, senza particolari scossoni né punti caldi. Riallacciandomi a una affermazione degli Isvind, pare che in Norvegia del nord il metal non sia particolarmente ben accetto, di qualunque tipo sia. Io vedo invece una scena piuttosto brulicante, il vero problema qui è l’attitudine che uccide le persone. Esattamente come per chi si sente troppo elitario, “farsi vedere in giro con i Satyricon” viene soffusamente considerato infantile e da perdente. Discorsi che si sentono un po’ ovunque dove il black metal è considerato elitario solo nell’underground o fino al 1995. Discorso diverso per il pubblico di Oslo e Bergen, molto più europeo e spensierato in questo senso e sempre pronto a omaggiare, forse anche spinto da una cultura decisamente più endemica che invece in Norvegia del nord è stata ‘trasportata’, tutte quelle band di culto – di qualunque grandezza – che decidono di organizzare qualunque tipo di evento, con entusiasmo e partecipazione.
Mai fare di tutta l’erba un fascio, ma la frangia oltranzista “per forza” ha iniziato un po’ a stancare e a diventare una parodia di sé stessa.
Questa la tracklist della “Norwegian Edition” di “The Age of Nero”, a tiratura limitata.
Disco 1
1. Commando
2. The Wolfpack
3. Black Crow On A Tombstone
4. Die By My Hand
5. My Skin Is Cold (versione dell’album)
6. The Sign Of The Trident
7. Last Man Standing
8. Den Siste
Disco 2
1. My Skin Is Cold
2. Live Through Me (pubblicata in precedenza solo sul vinile di Volcano in edizione limitata)
3. Existential Fear-Questions (pubblicata in precedenza solo sul vinile di Volcano in edizione limitata)
4. Repined Bastard Nation (Live From Gjallarhorn)
5. Mother North (Live From Gjallarhorn)
6. The Pentagram Burns (Radio Edit)
7. Last Man Standing (Guitar Wall Mix)
8. De Siste (Analog Mix)
9. Digitally Enhanced With The Videos For:
10. K.I.N.G
11. The Pentagram Burns
Daniele “Fenrir” Balestrieri.