Savior From Anger (Marco Ruggiero)
TM. Ciao Marco e bentornato sulle pagine di TrueMetal.it. Innanzitutto, raccontaci cosa è successo tra il 2009 (anno del vostro debutto Lost In The Darkness) ed oggi, con l’uscita del nuovo lavoro Age Of Decandence…
R. Ciao Vittorio. Allora dal 2009 sono cambiate tantissime cose, purtroppo a causa delle vicissitudini della vita e da molti problemi che siamo costretti ad affrontare quotidianamente, molti musicisti che suonavano con me hanno mollato o si sono dedicati ad altre attività; per questo motivo mi sono praticamente ritrovato quasi da solo ed ho dovuto iniziare daccapo e rimettere su la band. Però non condanno nessuno, capisco che oggi con tutti i problemi che ci sono, è complicato dedicarsi alla musica a tempo pieno, ormai tutte queste arti sono diventate un lusso. Ho preso così la decisione di occuparmi anche del basso e della voce per le sessioni del nuovo album Age of Decadence non essendo riuscire a trovare in tempo dei musicisti sostitutivi.
TM. Solo due full-lenght all’attivo e una miriade di strumentisti che si sono avvicendati al tuo fianco. I motivi di questa instabilità?
R. Dal vivo la situazione non era diversa, oggi credo sia diventato difficile trovare musicisti che si dedicano a questa passione a tempo pieno, che possono allontanarsi per lunghi periodi dalle proprie famiglie e dal proprio lavoro per fare tour stranieri o cose del genere, io ho la fortuna di poterlo ancora fare, per questo motivo ho dovuto necessariamente ricorrere a dei musicisti session, da sostituire all’eventualità, per non cancellare situazioni live interessanti.
TM. A tal proposito, su questo lavoro ti sei sobbarcato anche del ruolo di cantante. E’ stata una scelta gioco-forza causata dall’impossibilità di trovare musicisti disponibili e/o all’altezza, oppure era qualcosa già nei piani?
R. Tu che sei amante dello US metal, sai benissimo che per questo stile c’è bisogno di singer che abbiano determinate caratteristiche come estensione vocale innanzitutto, interpretazione, tecnica età…Forse non tutti sanno che il metal americano non è di facile interpretazione e ti lascio immaginare ritrovarsi a cercare un singer di quel tipo al giorno d’oggi, ce ne sono pochissimi, soprattutto dalle mia parti, così ho dovuto prendere questa decisione importante di occuparmi anche delle parti vocali se non volevo cambiare lo stile del cantato, ma non avrebbe avuto più senso. I Savior From Anger propongono Us Metal.
TM. Il ruolo di chitarrista/cantante rimarrà tale anche dal vivo e, soprattutto, nei futuri lavori in studio?
R. Dal vivo sto collaborando con un bravo singer, che purtroppo in studio avrebbe problemi a seguirmi attivamente per i problemi che ti elencavo prima, per quanto riguarda la studio mi occuperò delle parti vocali anche del nuovo album. Mi rendo conto di non essere un vero singer, sia per tecnica che per tante altre cose, soprattutto per il genere che propongo, ma ti assicuro che ho audizionato tanti cantanti negli ultimi anni ma erano davvero lontani da quello che avevo in mente, a quel punto mi sono reso conto che la mia voce era quella più attinente. Ovviamente, economicamente permettendo, non escludo la partecipazione di un singer americano sul prossimo album, magari di qualche mio gruppo preferito storico del genere, vedremo.
TM. Focalizziamoci ora su Age Of Decandence: come lo presenteresti al pubblico?
R. Come un disco ispirato allo US metal degli anni ’80. Amo molto questo sottogenere del metal e cerco di essere più fedele possibile cercando di non contaminare troppo il songwriting con influenze modernistiche ma allo stesso tempo cercando di metterci anche del personale per non essere privo di personalità.
TM. L’hai scritto interamente tu come musiche e testi?
R. Musicalmente sì, mi sono occupato io di tutto, per quanto riguarda i testi, ne ho scritti solo alcuni. La maggior parte dei testi li hanno scritti Valerio Granieri e mia moglie Elena.
TM. Ho notato finalmente una produzione più omogenea rispetto al precedente lavoro (che, ricordiamolo, era stato registrato da musicisti diversi in tempi e luoghi differenti), eppure mi sembra evidente che la resa sonora sia ancora migliorabile…sei d’accordo? Se non erro, inoltre, la realizzazione dell’album si è conclusa diverso tempo prima del deal con My Graveyard Productions…Avete quindi dovuto faticare per trovare un’etichetta? Come è avvenuto il sodalizio con la label di Mazzardi?
R. Oggi la produzione di un album dipende da quanti soldi si hanno, ed era evidente che nel 2009 non stavo tanto bene economicamente (risate)…scherzo. Purtroppo Lost in the Darkness non ha una produzione eccellente, me ne rendo conto ma ho dovuto fare i conti con la perdita del mio lavoro e più di quello non sono riuscito a fare. Non è che oggi la situazione sia migliorata tantissimo e anche con Age of Decandence non sono riuscito a fare dei grandi investimenti. Purtroppo gli studi migliori costano, e con la situazione lavorativa che abbiamo oggi, fare dei grossi investimenti economici non è da tutti. Sono comunque soddisfatto della produzione del nuovo lavoro, forse perché ho la consapevolezza che non avrei potuto investire di più economicamente. Fortunatamente dopo la registrazione del disco abbiamo trovato subito il contratto con la My Graveyard Productions, che si sta dimostrando molto professionale. Ho semplicemente inviato al Mazzardi il nuovo master e mi ha inviato il contratto.
TM. US Power Metal, Speed Metal…come è nata la tua passione verso questo sottogenere tutto sommato sempre di nicchia? Ho sempre pensato che ciò che gli ha impedito di mietere più consensi sia stato il suo essere troppo leggero per i thrasher e troppo pesante rispetto all’heavy-rock imperante negli anni ’80….Che ne pensi?
R. Mi trovo d’accordo con le tue considerazioni, Ho scoperto lo US Metal ascoltando bands come Riot, Vicious Rumors, Metal Church, Helstar, Crimson Glory, etc…e me ne sono innamorato subito. In questo sottogenere ci sono sempre stati ottimi vocalist, ottimi musicisti con un attitudine ed una personalità assurdi.
TM. Il vostro monicker è un evidente tributo ai Vicious Rumors (di cui il sottoscritto è grandissimo fan): il tuo parere sulle loro ultime uscite e sulla loro ritrovata attività dal vivo? Che ne pensi del nuovo singer Brian Allen?
R. Anche io sono un grande fan della band di San Francisco ed infatti ho scelto il nome della band da un loro brano Savior From Anger dall’album Welcome to the Ball. Purtroppo stai parlando con una persona che ritrovava in Carl Albert (singer storico della band) la perfezione assoluta, un grandissimo singer, quindi capirai che mi riesce difficile accettare chiunque lo sostituisca. Brian Allen non rientra nelle mie preferenze viste la caratteristiche vocali che ha, dei singer che hanno avuto i Vicious Rumors nell’era post Albert, soltanto Ronnie Styxx, che poi non ha mai registrato con la band, si avvicinava ai miei gusti.
TM. Cosa sta girando nel tuo lettore ultimamente?
R. Riot – Immortal Souls e molti album degli Attacker e Sleepy Hollow, in verità ieri ho ascoltato anche In God We Trust dei mitici Stryper.
TM. Cosa significa suonare heavy metal originale al Sud e in particolare a Napoli? Sembra ci sia una scena (se si può utilizzare questo termine), seppure abbastanza limitata sul territorio, come raggio d’azione...
R. Suonare heavy metal al sud, significa non suonare. Purtoppo la scena è morta da anni e a questi punto credo che non si riprenderà più. Ad eccezione dei due appuntamenti storici del Sud Italia come Agglutination e Total Metal Fest non c’è più nulla.
TM. A proposito di Napoli, raccontaci della tua collaborazione con i doomsters In Aevum Agere di Bruno Masulli, autori dell’ottimo The Shadow Tower. Sei un membro a tutti gli effetti della band?
R. Con Bruno siamo amici fraterni da tantissimi anni e abbiamo collaborato molte volte con i nostri vari progetti. Bruno mi ha chiesto di registrare dei soli sul nuovo album della band e così è nata questa collaborazione. Ho anche suonato nella band nella data tedesca di alcuni anni fa, all’Hammer of Doom.
TM. Attività live: c’è qualcosa in programma per supportare la promozione del nuovo lavoro?
R. Il 31 Maggio terremo un meet & greet per la presentazione del nuovo album e intanto stiamo pianificando qualche data di supporto.
TM. Prossimi passi?….Direi che bisognerebbe partire innanzitutto dallo stabilizzare la formazione. Oppure, almeno in studio, prevedi che vi occuperete di tutto ancora una volta tu e Michele Coppola alla batteria?
R. Nel prossimo lavoro ci sarà un bassista, un mio caro amico che colgo l’occasione di presentarti Francesco Fiordellisi che si è unito da qualche mese ai Savior From Anger ed è un bassista noto dalle mie parti per aver suonato con alcune formazioni storiche napoletane come i Melissa e gli Atma.
TM. Ok, anche per questa volta siamo alla fine: lascio a te la parola per salutare i nostri lettori.
R. Grazie infinite per l’intervista, saluto tutti i lettori e tutte le persone che ci seguono il nostro sito è www.marcoruggiero.com. Keep on Rockin!