Scorpions (tutta la band)
Mi trovo in una delle sale conferenza di un lussuoso hotel alle porte di Milano e, assieme ad alcuni giornalisti, sto attendendo l’arrivo degli Scorpions al gran completo che purtroppo sono già in temendo ritardo a causa di un ingorgo sulla tangenziale Milanese. Il combo teutonico si trova nel nostro paese per promuovere il loro nuovo lavoro intitolato “Humanity – Hour I”, prodotto dal ben noto Desmon Child (Bon Jovi, Meat Loaf, Ricky Martin, Aerosmith).
Il nuovo cd “Humanity – Hour I” è sostanzialmente diverso dai vostri precedenti lavori, pensate che le canzoni nuove si adattino bene con quelle meno recenti in sede live?
Per il momento non c’è stato nessun problema nel far convivere i brani nuovi con quelli vecchi; è vero che qualcosa nel nostro sound è cambiato, ma rimane pur sempre il sound degli Scorpions; si tratta semplicemente di una normale evoluzione musicale che ci permette di non rimanere sempre fossilizzati sugli stessi schemi. C’è da tenere presente che il cd non è ancora uscito e che quindi il pubblico non ha potuto partecipare pienamente ma possiamo comunque ritenerci soddisfatti del responso che abbiamo avuto.
Come mai avete scelto di fare un concept album?
Semplicemente perché è una delle poche cose che non abbiamo ancora fatto in campo musicale; quando ci siamo trovati tre anni fa abbiamo pensato a cosa sarebbe stato meglio per gli Scorpions e a tutti è venuta in mente l’idea di un concept; dopo di che siamo andati a Los Angeles e abbiamo parlato della nostra idea a Desmon Child che si è rivelato subito entusiasta.
Perchè avete scelto di collaborare con Desmon Child?
Ovviamente perché si tratta di uno dei migliori produttori di tutto il mondo e colui che ha maggior successo; a chiunque piacerebbe poter collaborare con lui almeno una volta. Ha vicino a sé un ottimo team che lavora solo per lui in maniera ineccepibile e il risultato direi che ne è la prova tangibile. Oltre a questo Los Angeles è da sempre una città molto favorevole agli Scorpions; lì abbiamo inciso molti dei nostri maggiori successi e ci sentiamo a nostro agio. A Los Angeles c’è un altro modo di vivere la musica, cosa che, a mio parere, aiuta a creare lavori maggiormente validi.
Penso che Desmon Child abbia lasciato la sua impronta in “Humanity”, ma che comunque sia rimasto riconoscibile il vostro “marchio di fabbrica”; cosa ne pensate?
Beh, è una notizia di dominio pubblico che alla stesura di “Humanity” abbiano partecipato alcuni tra i migliori songwriting del globo; infatti oltre a Desmon Child abbiamo collaborato anche con Eric Bazilian, Marty Frederiksen, Jason Paige e Andreas Carlsson lavorando tutti assieme come si fa in una squadra affiatata. Come hai detto tu in ogni brano si trova l’impronta dello Scorpions style ma anche parti diverse soprattutto nelle linee vocali di Klaus. Desmon l’ha convinto ad utilizzare alcuni stratagemmi come iniziare un brano cantando su tonalità basse per poi alzarle durante il brano, questo per conferire maggiore dinamicità. Ci sono anche alcune differenze riguardo alle parti di chitarra mentre la sezione ritmica sprigiona una potenza incredibile che fa da base sopra la quale viene quasi semplice fare tutto il resto.
Da dove è venuta l’idea di collaborare con Billy Corgan per quanto riguarda il brano “The cross”?
Prima di tutto perché Billy è un nostro grandissimo fan e non escludo che conosca gli Scorpions meglio di noi (risate generali N.d.R.). Lo abbiamo incontrato agli studi dell’Universal dove stava registrando con gli Smashing Pumpkins e, appena ci ha visto sembrava un ragazzo che incontra i suoi idoli. Siamo poi usciti assieme a cena e mentre si parlava del nostro nuovo lavoro si è pensato come per un brano come “The cross” fosse perfetta la sua voce; gli abbiamo chiesto se gli interessava l’idea di cantare quel brano per noi e lui ovviamente ha accettato subito!
Dopo una così lunga carriera e più di venti album all’attivo, avete ancora delle ambizioni?
È inutile fare progetti di qualsiasi genere! 15 anni fa chi avrebbe mai pensato che nel 2007 saremmo ancora in giro per il mondo a promuovere il nostro nuovo lavoro? Ci sentiamo comunque pronti ad accettare l’ennesima sfida per far sapere a tutti, non solo a chi ci ama, che gli Scorpions sono ancora vivi e pronti a spaccare!!
Nel 1990 avete pubblicato “Crazy world” secondo voi ai giorni nostri, quant’è pazzo questo mondo?
Oggigiorno il mondo è veramente troppo pazzo; quando abbiamo pensato a quel titolo nel 1990 speravamo che il mondo potesse diventare pazzo ma nell’accezione positiva del termine. Purtroppo le cose non stanno andando così; dopo l’11 Settembre il mondo è cambiato radicalmente. “Humanity” è infatti un monito affinché le persone che saranno il futuro della nostra terra cerchino di costruire un mondo più umano in cui ci sia rispetto e amore reciproco.
Ormai quando accadono fatti disgustosi non ce ne accorgiamo più, li vediamo solo come notizie scritte su un giornale e non ci toccano. Crediamo che i musicisti possano ancora fare qualcosa per migliorare il pensiero della gente; è ovvio che non possiamo cambiare il mondo ma quantomeno avvertire chi ci ascolta e stimolare la gente verso certi temi!
Cosa pensate del download illegale dei brani musicali in internet? In che misura una band famosa come la vostra può esserne danneggiata?
Di solito mettiamo i nostri brani sul nostro sito ufficiale, brani però incompleti o con qualche bip qua e là. Questa è una cosa che facciamo in modo che chiunque vada sul nostro sito possa avere un’idea di come sia il disco prima di acquistarlo. Il download illegale ovviamente danneggia anche band come la nostra; con i soldi che guadagniamo dalla vendita dei cd possiamo permetterci di lavorare con le persone migliori dell’ambiente avendo così risultati eccellenti. Se tutti scaricassero i nostri cd illegalmente tutto questo non sarebbe più possibile e non ci sarebbero più nuovi lavori degli Scorpions!!!
Secondo voi quindi quali potrebbero essere le soluzioni da attuare per arginare il problema?
Non crediamo che esista una soluzione unica; potrebbe essere interessante se le band si svincolassero dalle varie case discografiche trovando altri generi di finanziamento. Purtroppo però questo è un problema che penalizza soprattutto le band emergenti; noi abbiamo vissuto in un periodo dove il download illegale non esisteva e quindi, per fortuna, abbiamo venduto milioni di copie dei nostri album; per chi vuole iniziare ora una carriera è sicuramente più difficile.
Dopo aver posato per le classiche foto di rito e aver firmato alcuni autografi Klaus Maine e soci lasciano sorridendo la stanza per dedicarsi ad una meritata e corroborante doccia, lasciandoci l’ennesima conferma che anche le persone che, come loro, si trovano sull’olimpo del metal, si possono comportare affabilmente e amichevolmente senza la necessità di sentirsi dei!!!
Claudio “Fallen Angel” Casero