Sebastian Bach: “Ho rifiutato di andare in tour con i Tool”
In una nuova intervista con Forbes, a Sebastian Bach è stato chiesto se negli ultimi anni trova un rinnovato interesse per la musica heavy, in particolare per gli artisti degli anni ’80 e ’90.
“La prima cosa che ti dico è che ho vissuto a Studio City [a Los Angeles] per due anni, di recente. Il mio vicino di casa era Adam Jones dei TOOL. E siamo diventati ottimi amici, niente a che fare con la musica. I suoi figli vengono a casa mia per suonare. Lui viene alle nostre feste di compleanno. È venuto alla mia festa per il cinquantesimo compleanno, e ha portato Danny dei TOOL, e siamo davvero buoni amici. A entrambi piacciono i fumetti. E che ci crediate o no, di recente ho dovuto rifiutate lo slot di apertura per i TOOL. Adam voleva che Sebastian Bach aprisse per loro due settimane di spettacoli nelle arene. Ma ero già prenotato. Questa richiesta da parte sua per me è stata strabiliante.
Penso che il successo di band come i TOOL sia innegabile e che la gente voglia ascoltare del fottuto rock, come puoi negarlo? Inoltre non puoi negare che quello che faccio per vivere è un’arte completamente morente. Non ci sono ragazzi che cercano di farlo, che si chiudono nella loro stanza a fare istrionismo vocale… Non so nemmeno se sia una parola. Ma è il modo in cui ho imparato a cantare, e non penso che ci siano ragazzi che cantano così – non lo so, forse mi sbaglio, forse ce n’è qualcuno su “American Idol” o qualcosa del genere. Ma il suono vocale che sento oggi è tutto elaborato e falso. Ecco perché una come Adele viene fuori e la gente fa: “Oh mio Dio, è così brava!“