Secondo Neuroscience la musica HM garantisce numerosi benefici mentali ai fan di tutte le età
Secondo uno studio del professor Nick Perham – un metallaro con dottorato in psicologia – la musica Heavy Metal garantisce numerosi benefici mentali ai fan di tutte le età e generi. La sua ricerca, riportata su The Conversation e poi ripresa da Neuroscience, cerca di sfatare il tabù che l’HM porti a problemi di gestione della rabbia, satanismo, violenza ecc. La prima, importante distinzione avviene tra fan di quel genere di musica e persone che la ascoltano per la prima volta, dato che i benefici sono riservati quasi esclusivamente a coloro che sono già familiari con il genere, mentre ai secondi l’ascolto causerebbe in prima battuta una sorta di stato d’ansia. L’ascoltatore a lungo termine risulterebbe più felice in giovinezza e più equilibrato nella mezza età, se comparato ai non ascoltatori. Oltretutto la rabbia accumulata durante la giornata non verrebbe amplificata dall’ascolto dell’HM, ma dissipata da emozioni positive, specie se musica estrema. Ma forse la postulazione più sorprendente nel documento è che l’opposizione di alcune autorità alla musica Heavy Metal può effettivamente aiutare le menti dei metalhead, fornendo loro gli strumenti per argomentare logicamente la loro posizione. Infine, l’Heavy Metal può promuovere il pensiero scientifico ma, ahinoi, non basta ascoltarlo. Gli educatori possono promuovere il pensiero scientifico presentando affermazioni come associare l’ascolto di determinati generi musicali al pensiero violento, esaminando le accuse di violenza e infrazione che hanno coinvolto artisti di fama mondiale come Cradle of Filth, Ozzy Osbourne e Marilyn Manson; mentre gli studenti possono impegnarsi nel pensiero scientifico esplorando errori logici, problemi nella stesura della ricerca e pregiudizi di pensiero.