Vario

Secret Sphere (Andy Buratto)

Di - 31 Maggio 2005 - 13:57
Secret Sphere (Andy Buratto)

In occasione dell’uscita del nuovo e atteso album “Heart & Anger”, ho avuto la possibilità di fare “quattro” chiacchere col talentuoso bassista Andy Buratto che ci racconta i segreti del disco e rivela qualche dettaglio relativo al futuro del sestetto piemontese. Buona lettura.

Ciao Andrea, innanzitutto i miei complimenti per il nuovo album che sto ascoltando ininterrottamente ed attraverso il quale il sound dei Secret Sphere è decisamente identificabile, prerogativa indissolubile dei vostri quattro lavori. Complimenti anche per l’ottima performance relativa al tuo strumento; il basso: che ne dici di presentare al pubblico di Truemetal Heart & Anger?

Innanzitutto grazie infinite per i complimenti. Dunque, “Heart & Anger” è la nostra nuova fatica; musicalmente credo sia un perfetto mix dei nostri precedenti lavori con l’aggiunta di qualche piccola novità come ad esempio la presenza della “Secret Symphony Orchestra” che ha suonato le parti sinfoniche dell’album.
E’ un album molto diretto, spontaneo ma allo stesso tempo anche atmosferico, a tratti teatrale, sinfonico ma allo stesso tempo duro e pesante… In due parole credo si possa definire un album suonato e composto con “cuore e rabbia”.

Partiamo dagli esordi, i Secret Sphere, a mio modo di vedere nacquero (magari involontariamente, ma dubito) cavalcando l’onda di successo dei nostrani Rhapsody e Mistress of the Shadowlight ne è la chiarissima prova. Cosa ricordi di quel periodo? C’è qualcosa che di quell’album non ti soddisfa appieno?

Effettivamente i Rhapsody hanno portato un buon interesse verso i gruppi italiani che prima di allora erano spesso snobbati. Di quel periodo ricordo l’entusiasmo col quale abbiamo affrontato la prima registrazione di un certo tipo e, le stupende 5 settimane passate a Loria con gli altri ragazzi della band per la realizzazione di questo disco. Allora avevamo avuto la possibilità di seguire tutti quanti insieme l’intero svolgimento delle registrazioni ed è stata quindi anche una vacanza fra amici. Di quell’album, come di tutti gli altri non cambierei nulla; cerchiamo di essere sempre spontanei ed istintivi nel creare musica e quindi ciò che esce è ciò che in quel momento sentiamo. Naturale che con il senno di poi e le esperienze di oggi cercherei di eliminare quei micro errori di inesperienza che hanno portato il disco ad avere una produzione inferiore rispetto ai suoi successori.

Sta di fatto che con Mistress avete ottenuto un buon risultato e la prova del fuoco la superaste a pieni voti pubblicando quello che a tutt’oggi reputo il vostro miglior disco: A time nevercome (anche se ancora oggi mi chiedo perché non l’avete chiamato A time never TO come che, in inglese suona decisamente meglio)

Perché è riferito al passato… un tempo mai venuto… a time nevercome… (Stesso discorso vale per A Time Never TO come, ma non dilunghiamoci ulteriormente NDG)

A time nevercome aveva dalla sua un’atmosfera meravigliosa che si intrecciava tra il celtico ed il mistico, testi leggendari e storici che riprendevano, per esempio l’Amleto, la riscoperta di William Wallace in The Brave, e addirittura l’incubo di Paganini trasformato in chiave metallica… Il tutto condito dalla magica voce di Ramon: il pathos che avete sfoggiato in quell’occasione deriva dal fatto che le liriche sono quelle che più vi aggradano?

In realtà no, adoriamo questo tipo di tematiche e siamo soddisfatti dei nostri vecchi testi ma ora come ora preferiamo dire le cose in modo più diretto, più nudo e crudo anche se un’ombra di teatralità c’è sempre. E’ una cosa spontanea, che fa parte del nostro modo di scrivere.

Scent of Human desire, invece, ha spiazzato completamente i fans: il sound generale è cambiato radicalmente così come l’attitudine dei singoli verso quei brani… Senza contare i testi: dal fantasy/storico agli inni sperticati della figura della donna. Perché questo cambiamento? C’è di mezzo lo zampino della Nuclear Blast? (ti ricordo che nella biografia tra il “cosa ti piace “, riferito alla vita, hai risposto: onestà e sincerità 😉 )

No, è stata una scelta personale e in realtà non sono solo inni alla donna ma trattano un po’ argomenti personali di ogni tipo.
Cosa che avevamo già fatto in passato sin da Mistress con canzoni come “Labirinth of Glass” ad esempio. Lo stesso concept di A Time ha un senso adattabile ai giorni nostri ed è tratto da sensazioni e riflessioni personali, anche se poi abbiamo deciso di raccontare queste cose in chiave fantasy. Anche in A Time ci sono temi come l’amore in brani come “Under the Flag”, “Lady of Silence”, “Mistery of Love”, temi di solitudine ed emarginazione in “Oblivion”, avidità e brama di potere in “Dr.Faustus”, egoismo e stupidità in “Hamelin”. Vedi , tutti temi attuali ma scritti in chiave fantasy usando leggende come mezzo per comunicarli e di conseguenza meno diretti.

A proposito di Nuclear Blast; ricordo che rimasi colpito leggendo una vostra intervista nella quale raccontavate che la super etichetta tedesca vi aveva quasi “affittati”: contratto di un album con l’opzione sul secondo in caso di buone vendite del primo. E’ tutto vero? Come siete andati con Scent of Human desire da questo punto di vista?

Bene! Rispetto al passato Scent ha avuto più successo in alcuni paesi e meno in altri. Ma nel complesso è andato bene…

Heart & Anger è il presente dei Secret Sphere, se mi consenti, a mio modo di vedere è un presente che ritorna alle origini; un perfetto concentrato di primo e secondo album con pochissimi riferimenti al terzo: un inno al power sinfonico con elementi teatrali non indifferenti. Cosa pensi del nuovo nato e dove lo collochi tra la vostra discografia?

Come dicevo prima, credo che Heart & Anger sia invece un mix dei tre lavori precedenti con qualche novità in più. E’ vero che l’album è chiaramente di stampo power e quindi, da questo punto di vista, è più avvicinabile ai primi due ma è anche vero che certe canzoni possono essere accostabili a Scent, ad esempio “I Won’t Say a Word” e “More than Simple Emotion” hanno atmosfera , tematica e impatto simili. Rispetto a Scent c’è da dire, in effetti, che quest’ultimo è molto più diretto e meno sperimentale.

L’orchestra (50 elementi in questo caso), per le più importanti band power metal, sembra essere diventata un pilastro al quale non si può rinunciare per ottenere un risultato boombastico e relativamente profondo. Come vi siete trovati a lavorare con la “Secret Symphony Orchestra”? E con Luigi Cociglio e Diana Tizzani? Presumo una nuova e fantastica esperienza!

Già… E’ stato bellissimo sentire le parti sinfoniche delle nostre canzoni arrangiate e suonate da strumenti veri. Soprattutto per Antonio questa è stata la realizzazione di un suo grande desiderio. Siamo stati fortunati, tra l’altro, visto che questa collaborazione ci è “caduta” un po’ addosso… Vedi, a differenza di come succede spesso non siamo stati noi a cercare l’orchestra ma è l’orchestra che ha cercato noi… Diana e David, i due ragazzi che hanno creato la Secret Symphony Orchestra , ci seguono da diverso tempo e qualche mese prima di entrare in studio ci hanno proposto una collaborazione. Una volta constatato che fosse possibile, loro si sono occupati insieme al direttore Luigi Cociglio di creare un’orchestra dal nulla chiamando musicisti classici di altre orchestre e hanno seguito insieme a noi la stesura dei nuovi arrangiamenti orchestrali. Sono stati molto bravi e disponibili e colgo l’occasione per ringraziare loro e tutti gli altri musicisti ancora una volta.

Parliamo del vostro look di tendenza invece: io credo che da quel punto di vista voi siate i Backstreet Boys del power metal; che ne dici Andrea? (sii sincero… risate NDG)

No no, noi siamo molto più belli! Scherzi a parte, se ti riferisci al look che avevamo nel periodo di Scent è dovuto al fatto che cerchiamo sempre di portare anche dal punto di vista visivo le atmosfere che sentirai poi all’interno dell’album. Scent è un album “sperimentale”, composto da influenze musicali delle più disparate e anche diverse tra loro. Abbiamo cercato un risultato simile anche per il look mischiando elementi derivanti da diversi stili.
Anche per Heart & Anger il look segue la musica; siamo più ”sobri”, più semplicemente metal se vuoi, più diretti e con un pochino di gothic qua e là che sottolinea il lato musicale più atmosferico, e cupo.

Torniamo ad Heart & Anger; dopo l’intro Endless, si parte a razzo con Where de sea ends e soprattutto con First Snake che annovera la presenza di un vostro esimio collega: tale Roberto Tiranti dei Labyrinth. Come si è trovato Ramon in questo duetto? E che ne pensate di Roberto? Trovo che i due siano vocalist completamente diversi sia per timbro che per estensione che per impostazione, non trovi?

Beh, Roberto è fortissimo! Oltre ad essere un grande cantante è anche una persona molto piacevole e simpatica. Per il nostro Ramon e allo stesso tempo per tutti noi è stato un vero piacere averlo come ospite su questo disco. Credo anche che il risultato ottenuto sopratutto nel duetto di “First Snake” sia molto di impatto, molto bello a mio avviso l’intreccio vocale a metà del brano dove l’atmosfera diventa più rilassata.
Sono due voci che anche se, come dici tu, hanno qualche differenza, si sposano bene insieme.

La produzione del nuovo disco sembra essere leggermente inferiore a quella riservata a Scent of Human Desire: segno che il budget a vostra disposizione l’avete utilizzato in gran parte per accaparrarvi l’orchestra sinfonica?

Ci sono pareri discordanti su quest’argomento; alcuni dicono che come produzione è meglio Scent altri Heart & Anger. Dipende dai gusti credo; la produzione di quest’ultimo album è forse più tagliente rispetto a quella del suo predecessore che invece era più calda. Dipende proprio da che tipo di sonorità una persona apprezza di più.

Reputo la voce di Ramon molto particolare e soprattutto riconoscibile, che evita, come spesso accade, di emulare questa o quell’altra ugola per risultare più ammiccante. Dove e quanto ha studiato per raggiungere questi risultati?

Beh, lui già agli inizi aveva una voce speciale, quindi era già predisposto per fare ottimi progressi. E’ riuscito con il tempo e grazie all’aiuto anche di ottimi insegnanti, a migliorarsi sempre di più riuscendo anche a trovare una propria personalità. Quest’ultima cosa è dovuta sicuramente anche ad una vasta gamma di gusti musicali; ascoltare tanti generi spesso aiuta anche a migliorare come musicisti e come artisti.
Una delle sue insegnanti, l’attuale, la si può ascoltare sul disco in “Endless”, in “Faster Than the Storm” e in “No Reason Why”; è la voce lirica che ogni tanto spunta fuori.

Passiamo ai testi riservati ad Heart & Anger: la copertina, seppur bella, non rivela dettagli inerenti alle nuove liriche, ce ne puoi parlare?

La copertina è sia legata ai testi , sia alla musica, che al titolo dell’album. Le due figure femminili ai lati rappresentano una un angelo, che insieme alla rosa centrale sta per “Heart” e quindi per il lato più atmosferico, emozionante e sentimentale di musica e testi mentre l’altra rappresenta un demone che unito al pugnale rappresenta il lato più cattivo e furioso…

Il brano Leonardo da Vinci sembra disegnare un quadro perfetto: parte con un tratteggio dolce e fine ed aumenta di imprevedibilità col passare dei minuti… Un nuovo modo di concepire un brano da parte della sfera segreta? Cosa vi affascina dell’artista in questione, tanto da tributargli una traccia?

L’idea di dedicare la canzone a Leonardo è stata mia e di Aldo. Dopo aver letto il libro ”Il Codice da Vinci” siamo stati incuriositi dalla figura di questo personaggio della nostra storia tanto che abbiamo deciso di documentarci un po’ di più sull’argomento. Fatto questo abbiamo deciso di scrivere questo testo che è comunque più un omaggio che un semplice racconto…

L’attività live della band è sempre stato un punto interessante da discutere; personalmente ho visto i Secret Sphere in azione ad un Gods of Metal che non andò per il meglio causa i maledetti suoni impastati e in un localino del nord Italia di supporto a A time nevercome dove tutto girò per il verso giusto. E’ mai possibile che la Nuclear Blast non riesca a riempire i bill dei festival col vostro monicker? Perché non avete praticamente supportato Scent of Human desire? Che programmi avete in questo senso per supportare Heart & Anger?

Per i festival estivi purtroppo partiamo in svantaggio ed in ritardo visto che il disco esce alla fine di maggio quando i bill sono ormai chiusi da un pezzo. Stiamo comunque lavorando con il nostro nuovo management, intromental, per organizzare il maggior numero di date possibili ed eventualmente qualche tour… Siamo ancora in fase organizzativa e quindi non c’è nulla di definito. Per quanto riguarda Scent abbiamo avuto problemi con il vecchio management e anche qualche problemino con il cambio di batterista.

Facendo un rapido calcolo, dopo svariati anni sulla scena, il solo gruppo che è riuscito a decollare sono i Rhapsody che hanno raggiunto inaspettatamente vette praticamente irraggiungibili per una Italian Metal Band. I Labyrinth, i Domine, i Vision Divine e i DGM seppur fautori di ottimi lavori, si sono stabilizzati e non riescono ad andare oltre i loro standard. Voi siete gli unici oltre alla band di Turilli e Staropoli ad aver raggiunto un contratto con una Major, siete sicuri che questo sia stato un vantaggio? Fareste la stessa scelta tornando indietro nel tempo?

Beh, per ora siamo soddisfatti e contenti della scelta. Ovviamente abbiamo ancora tanto da crescere e anche tanto da dare; vedremo in futuro se la scelta sarà stata giusta o sbagliata.

Domanda di rito Andrea: cos’è il Truemetal per i Secret Sphere?

Un modo per indicare un certo tipo di metal e in alcuni casi anche una corrente di pensiero. Personalmente non uso molto le, chiamiamole, “sotto etichette”, i termini per differenziare gli stili di un determinato genere. Ad esempio, per me esiste il rock, esiste il metal ,tanto per citarne due a noi vicini e che sono fra i generi principali. Ci sono diversità al loro interno ma preferisco vedere tutto nella stessa ottica, senza differenze, tutto nello stesso calderone e, all’interno di ogni calderone, uno può poi trovare ciò che piace e ciò che non piace. Dopotutto ogni cosa è “True” se fatta con il cuore.

In un’era figlia del digitale, anche i Secret Sphere si lasceranno sedurre dalla produzione di un DVD?

Speriamo; prima o poi sarebbe bello poterne produrre uno… di materiale ce n’è… vedremo…

Siamo giunti al termine dell’intervista Andrea, hai tutto il tempo del quale necessiti per salutare i fans e gli utenti di Truemetal.

Ringrazio te Gaetano, ringrazio e saluto tutti coloro che leggeranno l’intervista, tutti coloro che ci seguono, tutti i vostri utenti e invito chiunque ne abbia voglia a venire a sentirci dal vivo! Grazie di tutto!

Gaetano “Knightrider” Loffredo