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Section A (Torben Enevoldsen)

Di Lorenzo Bacega - 19 Dicembre 2010 - 10:00
Section A (Torben Enevoldsen)

A ben quattro anni di distanza dal precedente Parallel Lives, tornano sulle scene i Section A con un nuovo full length, il terzo della carriera, intitolato Sacrifice. Abbiamo approfittato dell’occasione per raggiungere il chitarrista (nonché bassista e tastierista) Torben Enevoldsen e scambiare quattro chiacchiere a proposito del nuovo lavoro, del passato e del futuro della band danese. Buona lettura!

 


Ciao Torben e benvenuto sulle pagine di Truemetal.it! Che ne diresti, come prima cosa, di introdurre brevemente la band a beneficio dei lettori che ancora non vi conoscono?

Certamente; i Section A sono formati rispettivamente da Andy Engberg (cantante), Thomas Heintzelmann (batterista) oltre che dal sottoscritto Torben Enevoldsen (chitarrista, bassista e tastierista). Il genere che suoniamo è un’accattivante miscela di hard rock melodico, heavy metal e progressive.

Il vostro ultimo lavoro, Sacrifice, è stato pubblicato a ben quattro anni di distanza dal precedente Parallel Lives. Che cosa è accaduto in questo lasso di tempo tra le due uscite?

Non è accaduto nulla, o almeno, niente che riguardasse i Section A nello specifico. Abbiamo avuto qualche problema nel far collimare tutti i vari impegni, soprattutto per ciò che concerne i nostri altri progetti musicali; per questo motivo ci abbiamo messo così tanto tempo a pubblicare il nostro terzo full length.

Quando avete cominciato a lavorare su questo Sacrifice e quanto tempo vi ha preso nel complesso?

Abbiamo iniziato a comporre i pezzi nel 2006, poco dopo l’uscita del nostro secondo disco, Parallel Lives. Le registrazioni si sono protratte per tutto il 2007 e il 2008, per poi giungere a conclusione solamente nei primi mesi del 2009. Tempo di sistemare gli ultimi dettagli ed il disco è stato finalmente ultimato verso il settembre di quello stesso anno.

Di che cosa parlano i testi? Sono per caso collegati tra loro da un concept o da una tematica comune?

No, non c’è nessun concept in particolare, ogni canzone tratta un argomento a sé stante. I testi sono incentrati in parte su elementi fantastici – quindi completamente inventati – e in parte sulle nostre esperienze personali.

 

 

Qual è il tuo pezzo preferito all’interno di questo Sacrifice? C’è un motivo in particolare?

Guarda, è una cosa davvero difficile quella che mi stai chiedendo; come ogni buon padre amo tutti i miei figli alla stessa maniera, è estremamente arduo prendere solamente una canzone tra tutte quelle che abbiamo registrato per questo disco. Se proprio devo scegliere un pezzo soltanto, allora il primo che mi viene in mente è Land of the Desert Sun. E’ un brano a mio modo di vedere perfetto sotto ogni punto di vista.

Che tipo di reazione ti aspetti, sia dal pubblico che dalla critica specializzata, in seguito all’uscita del nuovo disco?

Ti dirò, la mia lunga esperienza in questo settore mi ha insegnato a non aspettarmi nulla in particolare, a questo riguardo. Spero solamente che al pubblico piaccia il nostro disco, questo è tutto.

Siete soddisfatti del lavoro svolto dalla vostra attuale etichetta, la finnica Lion Music? Come siete entrati in contatto con loro?

Si, siamo molto soddisfatti del lavoro che stanno facendo i ragazzi di Lion Music. Il nostro primo contatto è avvenuto via internet moltissimo tempo fa, una decina di anni circa.
 
Che cosa rappresenta la copertina e di chi è stata l’idea?

L’artwork è ad opera di Carl-André Beckston e, se devo essere sincero, non so proprio che cosa rappresenti. (ndr ride) Volevo qualcosa di leggermente oscuro che incarnasse alla perfezione il sound del disco; quando Carl-André mi ha mostrato questa immagine ho pensato fosse perfetta per questo scopo.

Quali musicisti o quali band, a tuo parere, hanno maggiormente influenzato i Section A?

Le nostre influenze principali derivano da gruppi come Judas Priest, Symphony X, Dream Theater, Deep Purple, Black Sabbath, Dio e così via… troppe da elencare una ad una.

 

 

Puoi svelarci brevemente il significato del vostro monicker, Section A? Di chi è stata questa idea?

Non c’è nessun significato nascosto, nessuna storia in particolare. Mi è semplicemente venuto in mente questo nome e l’ho trovato perfetto per la band.

Il vostro disco di debutto, The Seventh Sign, è stato pubblicato ben sette anni fa, nel 2003. Cosa trovi sia cambiato all’interno della band dopo tutto questo tempo, soprattutto a livello di songwriting?

The Seventh Sign è stato indubbiamente il nostro lavoro più sperimentale, mentre con il secondo Parallel Lives il sound della band si è notevolmente standardizzato. In quest’ultimo Sacrifice ci siamo concentrati più che altro sul lato più heavy e hard rock della nostra musica: non a caso i pezzi sono complessivamente più lineari e più pesanti rispetto al passato.

Che cosa pensi dell’attuale scena progressive metal internazionale? Ci sono band o artisti che apprezzi particolarmente?

Onestamente non saprei, non sono un grande appassionato di prog. Ogni tanto mi capita di ascoltare qualcosina, ma diciamo che mi limito ai soliti gruppi, come ad esempio i Dream Theater oppure i Symphony X.

A proposito di un eventuale tour, invece? C’è qualcosa in programma da questo punto di vista?

Mi piacerebbe moltissimo andare in tour per supportare adeguatamente l’uscita di questo nuovo disco, ma nell’immediato non è previsto niente del genere, mi spiace.

Che cosa ci sarà nel futuro dei Section A? Avete già dei progetti in mente, oppure è ancora tutto da decidere?

Onestamente non ne ho la più pallida idea. Attualmente sono molto occupato a lavorare su altri progetti musicali, per cui suppongo che solamente il tempo ci dirà che cosa ne sarà dei Section A.

Ora hai la possibilità di convincere i nostri lettori a comprare il vostro nuovo album: che cosa diresti a questo riguardo?

Se amate la buona musica, andate subito a prendere una copia del nostro nuovo album! Semplice e conciso! (ndr ride)

Ok, questa era la mia ultima domanda. Grazie per il tempo che ci hai concesso Torben, a te un’ultima battuta per chiudere quest’intervista come preferisci.

Ti ringrazio per l’intervista; vorrei invitare tutti i lettori a fare un giro sulla nostra pagina myspace, così da ascoltare alcune nostre canzoni e leggere le ultime notizie riguardanti i Section A.