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Sepultura (Andreas Kisser)

Di Tarja Virmakari - 12 Dicembre 2013 - 23:04
Sepultura (Andreas Kisser)

Freschi di pubblicazione dell’album “The Mediator Between Head and Hands Must Be the Heart”, i Sepultura, nella persona del suo ormai consolidato leader Andreas Kisser, sono stati raggiunti telefonicamente dalla Nostra specialista Tarja Virmakari per parlare proprio del loro ultimo lavoro, delle ultimissime novità in casa Sepultura e concedere la possibilità di replicare alle insistenti dichiarazioni “provocatorie” dell’ex frontman, Max Cavalera.

 

Intervista a cura di Tarja Virmakari

 

 

 

– Ciao Andreas, sono Tarja. Benvenuto su Truemetal.it. Come va?

Tutto bene, grazie, è un piacere poter parlare con te!

– Piacere mio! Tu sei entrato nei Sepultura nel 1987. Quali sono i tuoi ricordi più belli fino ad ora?

Fortunatamente ho dei ricordi meravigliosi. Com’è noto i Sepultura l’anno prossimo festeggeranno i trent’anni di carriera. Io mi sono unito alla band, come sai, nel 1987 e in quel periodo grazie a “Schizophrenia” abbiamo firmato un importante contratto con Roadrunner e questo è già un gran bel ricordo. Grazie a loro abbiamo potuto rilasciare sulla scena mondiale un album come “Beneath The Remains” nel 1989 e andare in tour partendo dal Brasile, e quindi dal Sudamerica, per portare la propria musica a giro per il mondo.

 

Andreas Kisser – Beneath The Remains Tour – 1989

 

– Ci sarebbero molte cose di cui parlare di quel periodo, ma oggi parleremo soprattutto del vostro nuovo lavoro, “The Mediator Between Head and Hands Must Be the Heart”, che uscirà in Europa il 25 Ottobre. In cosa differisce il vostro tredicesimo album dagli altri?

In ogni album dei Sepultura mettiamo qualcosa di differente, è un po’ lo spirito di questo gruppo, al di là della formazione. Avendo il privilegio di viaggiare molto abbiamo la possibilità di vedere posti differenti, gente diversa, band e culture nuove e questo ci dà sempre nuove idee. Ma penso che la principale differenza sia il nostro nuovo batterista, Eloy Casagrande. Ha solo ventidue anni, ma è uno dei migliori batteristi con cui abbia suonato. Nonostante la giovane età ha molta esperienza perché ha iniziato a suonare davvero presto, quando aveva otto anni. Perciò questa è la principale novità. Ha portato con sé uno stile diverso e nuove possibilità per noi, dato che ha potenzialità praticamente infinite. Inoltre abbiamo lavorato di nuovo con Ross Robinson, lo stesso di “Roots” ed è stato emozionante rivedersi dopo 15/20 anni. Ha portato anche lui nuove sonorità ed atmosfere. Ogni nuovo album porta qualcosa di nuovo, la dice la parola stessa. Nuove possibilità, idee e cose da fare.

– In pratica hai anticipato le mie prossime due domande riguardo ad Eloy e Ross, quindi non resta che parlare di Steve Evetts, coproduttore assieme a Ross. Cosa mi puoi dire di questa collaborazione?

E’ stato bello lavorare di nuovo con Ross, lui capisce i Sepultura al volo e siamo grandi amici. Adoro il suo modo di lavorare molto viscerale e perfettamente connesso al momento. Ci ha conferito tanta energia durante le registrazioni. Steve ha missato il suo lavoro rispettando e mantenendo quello di Ross. Si conoscono molto bene avendo già lavorato insieme diverse volte e si rispettano reciprocamente. Oltretutto Steve ha già collaborato con noi su “Nation” e “Roorback”. Entrambi ci conoscono bene e con loro ci sentiamo veramente a casa. A posteriori la combinazione del loro lavoro ci ha garantito perfettamente il suono che volevamo, provando a riportare su disco il suono dei Sepultura sul palco, compresi rumori ed errori. Siamo veramente soddisfatti del risultato.

– Da “Against” in poi questa è la prima volta che registrate un album uscendo dal Brasile, perché questa scelta? Per via di Ross Robinson?

Esatto, principalmente perché Ross ha dei bellissimi studi a Venice Beach con tutto il suo equipaggiamento e non sarebbe stato sensato farlo venire in Brasile. Oltretutto parliamo di Los Angeles, una città incredibile ed unica un po’ come New York. Puoi trovare facilmente tutto quello di cui hai bisogno: strumentazione come chitarre tastiere e quant’altro le trovi ovunque perché è pieno di musicisti.

– Se tu avessi solo tre parole per descrivere l’album, quali sarebbero?

Direi che è dura! Più dettagliatamente direi che è un lavoro onesto, non abbiamo seguito o fatto il verso a nessuno. Per noi è molto importante essere onesti con noi stessi e l’album riflette questo nostro modo di essere.

– Cosa puoi dirmi del processo di stesura dei brani?

Il processo inizia da me, con la composizione di riff, parti di canzoni e idee sparse. Anche Eloy ha messo del suo ed è stato parte del processo. Ci siamo ritrovati varie volte a casa sua e a Febbraio ci siamo ritrovati tutti nei nostri studi a San Paolo e lì Paulo jr. ha buttato giù le linee di basso e ha dato degli spunti per dei cori. Infine io e Derrick ci siamo occupati dei testi. Poi è stato il turno di Ross, il quale ha portato alcuni suggerimenti e proposte di piccole modifiche per creare la giusta atmosfera. Crediamo che ogni singolo elemento sia importante nel processo di composizione.

– Tu hai precedentemente detto “Anche se l’album è ispirato al film Metropolis (1927), non è un concept-album”… Perciò, cosa puoi dirmi al riguardo?

In pratica ci ha ispirati una frase in particolare che racchiude il messaggio che c’è dietro il film. La stessa frase che poi ha dato il titolo all’album. E’ una frase lunga e allo stesso tempo completa che porta in seno un messaggio molto forte: ognuno di noi racchiude le informazioni nella mente ed agisce attraverso le mani, ma senza il cuore e le emozioni umane o un motivo reale per protestare non sei niente più che un robot. Hai delle informazioni ed agisci di conseguenza ma senza saper il perché. Per noi tutti è molto importante non perdere questa abilità. L’abilità che ha il nostro cervello di creare il proprio punto di vista, la libertà di pensiero e di scelta per andare oltre a quello che ci propinano televisioni e giornali e aprire la mente a nuove idee e concetti. Il messaggio del film è proprio quello di non ridursi come quei lavoratori automi che eseguono meccanicamente per raggiungere un obiettivo in favore di pochi. Molte persone sono attaccati a certi concetti ed hanno paura di cambiare opinione riguardo per esempio a smartphone, chip sottocutanei, globalizzazione ecc quando invece è necessario mantenere la capacità di usare il proprio cervello per forgiare le proprie idee.

– In pratica vorresti un po’ un ritorno ad una maggiore umanità delle persone…

Esatto, vorrei che non la perdessimo, altrimenti saremmo totalmente schiavi come tanti robottini. Abbiamo parlato di religione, politica, fenomeni naturali come gli tsunami o emozioni interiori come l’angoscia, ma sempre per trattare questo concetto.

– Lo storico batterista degli Slayer, Dave Lombardo, ha suonato come ospite su “Obsessed”. Come è nata questa collaborazione?

E’ stata una collaborazione non pianificata. Come ho detto ci trovavamo vicini alla spiaggia di Venice Beach negli studi di Ross e abbiamo incontrato Dave che portava a spasso il cane con i suoi figli, che passava dei momenti piacevoli con la sua famiglia, quindi. Dave ha riconosciuto Ross e gli ha chiesto come stesse e cosa facesse al momento, al che Ross gli ha risposto che stava registrando l’album dei Sepultura e gli ha proposto di raggiungerli per una breve collaborazione. Dave ha trascorso con noi alcune ore in studio, assieme soprattutto ad Eloy. E’ stato un onore averlo con noi, lo ritengo un privilegio aver collaborato con un idolo come lui.

 

 

Eloy Casagrande e Dave Lombardo

 

– Qual è o quali sono la/e tue canzoni preferita/e dell’album e perché?

E’ dura sceglierne qualcuna in particolare… ogni traccia è diversa dalle altre come approccio e per le emozioni che trasmette. Comunque, mi piace molto l’opener “Trauma Of War” perché è dura e veloce. Adoro “The Vatican” compreso l’intro che ha realizzato per noi Renato Zanuto, un mio amico ranger diventato dottore qui in Brasile. Mi piace poi “Grief” che è una canzone davvero diversa per i Sepultura: lenta, profonda, con chitarre e cantato puliti. In realtà le amo tutte, ma queste tre per me sono speciali.

– Quali potrebbero essere i brani migliori dal vivo?

Stiamo preparando gli show dato che abbiamo a fine anno una serie di date negli States ed in Canada, tra Febbraio e Marzo saremo in Europa e “Manipulation Of Tragedy” sembra prestarsi, così come “The Age Of The Atheist” che è un brano molto potente e scorre bene quando proviamo. Oltretutto si adattano molto bene con il vecchio materiale dei Sepultura.

– Recentemente avete rilasciato la traccia “The Age Of The Atheist”. Qual è stata la risposta di fan e critica?

Ah, bene, come al solito i fan la amano ed i detrattori la odiano (ride ndr). A parte tutto la risposta è stata positiva nonostante sia una canzone che non riflette esattamente quello che proponiamo al momento; intendo, abbiamo messo parti più estreme, o altre pulite, mentre quel brano ha quella vibrazione che caratterizza i Sepultura e riflette un po’ tutto quello che abbiamo fatto negli anni.

– L’artwork di “The Mediator Between Head And Hands Must Be The Heart” è stato creato dall’artista brasiliano Alexandre Wagner, qual è l’idea che c’è dietro?

Ho un amico in comune con Alexandre che me lo ha presentato e mi è piaciuto subito il suo stile per l’uso del carboncino e il modo in cui lo sovrappone. Il dipinto che abbiamo usato per l’album risale a uno/due anni fa ed è stata una sorpresa constatare come si adatti perfettamente con l’idea di fondo del disco. In pratica non l’ha realizzato specificatamente per i Sepultura, ma in qualche modo lo ha fatto lo stesso “per noi”.

 

– Di recente avete annunciato il tour nordamericano intitolato “Tsunami Of Metal”, che celebrerà anche i trent’anni di carriera… Cosa puoi dirmi di questo tour? Puoi già rivelarmi la setlist?

Abbiamo già un’idea di quello che andremo a proporre… Abbiamo un sacco di nuovo materiale da promuovere e siamo veramente eccitati all’idea, ma allo stesso tempo in ogni nostro show dobbiamo anche “celebrare” la storia dei Sepultura al di là della formazione, dell’etichetta o del management. Non vogliamo mancare di rispetto nei confronti dei nostri fan e quindi vogliamo suonare tutto quello che ci è possibile in uno show singolo. Perciò faremo delle setlist complete in ogni data, suonando all’incirca un’ora e mezza, per far contenti tutti: non parliamo molto sul palco, preferiamo suonare per metterci più pezzi possibili.

– La prossima domanda è un po’ una “provocazione”… Max Cavalera ha detto in una recente intervista, riguardo ad una possibile reunion dei Sepultura, che “Tutto è possibile, ma è veramente dura. Un sacco di “politici” sono coinvolti con i ragazzi dei Sepultura e il loro management. Il loro manager è un dentista che non sa niente di come si gestiscano gli affari”. Vuoi commentare questa sua dichiarazione?

Non ho niente da rispondere, è divertente… il suo è un libro un po’ di fantascienza con un pizzico di follia. Ma lui può dire quello che vuole, siamo sempre stati per la libertà di parola, ognuno ha una mente ed una bocca, ma penso di avere cose migliori a cui pensare e di cui parlare. Preferiamo pensare ai molteplici impegni, al nostro futuro ed a divertirci. Veramente è da tanto tempo che non faccio più caso a quello che Max dice nelle interviste dato che sono sempre contraddittorie. Ogni volta che parla anche dello stesso argomento dice cose differenti. Non mi interessa cosa pensa o quali siano i suoi desideri, veramente. Ho cose migliori da fare, ho una grande band, una bellissima famiglia e penso a godermi la vita e non ho energia da sprecare con queste scaramucce.

– Sul tuo profilo facebook hai rilasciato il teaser dell’album, ci saranno altre sorprese per i fan prima che l’album esca?

Beh, abbiamo dato la possibilità ad un blog/rivista brasiliana di seguire tutto il processo di registrazione ed è fantastico avere grazie ad internet la possibilità di mostrare quello che facciamo in studio ed avere così una connessione stretta con i nostri fan… Ad ogni modo una sorpresa è una sorpresa… perciò rimanete collegati (ride ndr).

– Così non  vuoi rivelare niente eh?! Considera che questa intervista non uscirà prima di alcune settimane… perciò puoi dirmi tutto quello che vuoi!

Il prossimo passo sarà pubblicare l’album in diversi formati: digipack, vinile, persino una versione con caipirinha per “gustare il tipico sapore brasiliano con un drink fatto in casa” mentre ascolti l’album (ride ndr). Scherzi a parte stiamo preparando il videoclip per “The Vatican” qui in Brasile, che uscirà per primo e poi quello dell’ultimo brano in scaletta, “Da Lama ao Caos”, cover dei Chico Science & Nação Zumbi. Siamo molto eccitati e presi da questa cosa!

– Ok, siamo quasi alla fine… l’album uscirà nel giro di una settimana, come intendi passare questo fine settimana? Seguendo il calcio, per esempio?

Certo, il calcio lo seguo e lo pratico sempre, ma sto focalizzando le energie per preparare il tour, perciò proviamo tanto. Soprattutto al momento per i tre show speciali che terremo settimana prossima qui a San Paolo suonando per intero “Chaos A.D.” e poi partiremo per il tour…

– Quindi probabilmente lascerai da parte il calcio fino alla fine del tour…

Esatto (ride ndr)

– Grazie per questa chiacchierata, adesso lascio a te la parola per eventuali ringraziamenti ai tuoi fan ed ai lettori di TM.

L’unica cosa che posso dire è grazie per il vostro supporto in tutti questi anni, è grandioso essere ancora qui con un gran bell’album, una magnifica etichetta. Non vediamo l’ora di tornare a suonare davanti a tutti voi, presto torneremo in Europa e sicuramente anche in Italia al più presto!