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Sepultura (Derrick Green)

Di Nicola Furlan - 5 Aprile 2007 - 0:00
Sepultura (Derrick Green)

Non si è potuti restare indifferenti di fronte alla possibilità di mettere a disposizione degli utenti di TrueMetal.it una chiaccherata con i Sepultura. Ecco allora recarmi in quel di Pordenone dove in serata si esibirà la band brasiliana. Vi posso assicurare che questi ragazzi sono incredibili. Umili e cordialissimi. Tutto è di casa: dal tour manager che mi viene ad accogliere, alle battute scambiate con Andreas Kisser, al clima familiare che aleggia in sala durante il soundcheck mentre qualcuno della crew palleggia in stile brasiliano.
Salgo sul tour bus in compagnia del singer Derrick Green e le domande hanno inizio…

Ciao Derrick. Complimenti per “Dante XXI”, un disco potente e ben congeniato. Personalmente quello che mi piace di più dai tempi di Chaos A.D….

Come ai tempi di “Chaos A.D.”, anche in questo album c’è davvero moltissima energia. Inoltre il disco è perfetto sotto ogni punto di vista. In studio le cose sono venute fuori davvero spontaneamente ed alla fine non è stato difficile metterle assieme. L’unica difficoltà è stata quella di approcciare al giusto modo di trasporre il lavoro di Dante Alighieri in musica. Anche perchè, ti dirò, fin dall’inizio sapevamo di dover fare un lavoro ben curato dato il concept da esprimere.

Era quello che immaginavo data l’importanza artistica del poema e la difficoltà di relazionarlo ai giorni d’oggi…

Certo è proprio questo il discorso. Alla fine sono le stesse cose che stanno succedendo oggi. Le stiamo vivendo giorno dopo giorno per cui abbiamo seguito le fantastiche linee guida del poema con la consapevolezza che nulla è cambiato. Questo ha reso tutto più chiaro.

Quali sono stati i motivi che vi hanno portato a scegliere questo tipo di concept album?

Ho ricordato gli studi di quando ero a scuola. Ad ogni lettura percepivo l’intensità di ciò che leggevo. Vedendo poi il mondo come è ora mi sono ricordato del poema e sono andato a ristudiarmi la storia di Dante. Una persona che senza compromessi diceva quello che pensava fino a trovarsi condannato per esilio e dover allontanarsi dalle città che amava per averle difese a spada tratta. Ho trovato grande fascino ad immedesimarmi nei suoi tempi quando descriveva questi suoi ideali. Ora ognuno della band sente di essere parte di quella memoria.

Quanto difficile è stato coniugare testi e musica per cercare di trasmettere la vera anima critica della Divina Commedia?

(risata)…bella domanda…Noi abbiamo fatto del nostro meglio. E’ veramente difficile cogliere elementi dai Canti del Paradiso, del Purgatorio e dell’Inferno e metterli in musica. Mi chiedi come abbiamo fatto…ok, ti rispondo che l’equilibrio è nato approfondendo il diverso stile di vita che c’è oggi rispetto quei tempi. Cosa fa la gente oggi e cosa faceva quella volta? Quali erano i ritmi di vita? Oggi è tutto veloce ed incontrollabile e si perde di vista il valore delle cose. Allora ci serviva musica veloce, dei momenti più classici per valorizzare il concept, ma sempre con il concetto di invettiva sociale contro questo XXI secolo. Così è nato il disco.

Come interpreta allora la vostra musica questo XXI secolo?

Tocca gli errori di valutazione prima di tutto. Nella fiducia errata che molto spesso si conferisce a gente che cerca di soffocare la tua libertà. Nelle dottrine che vengono imposte ai bambini da persone che non hanno una morale. Chi comanda o ha il potere di farlo decide per le persone e le induce all’errore facendogli credere che possano fidarsi. Poi c’è sempre questo distorto rapporto tra il forte potere che ha la religione con quello dello Stato.

Cambiamo discorso…c’è qualche idea per il prossimo album?

Si, le idee stanno nascendo proprio in questo periodo di tour. A fine anno credo prenderemo in mano gli strumenti per cercare di mettere insieme tutti questi spunti. Ti posso dire che probabilmente sarà molto aggressivo come sound…

Come sono cambiati i Sepultura con l’andare del tempo e come senti cambiare attorno a te il modo di fare thrash?

Siamo cambiati naturalmente. Secondo me il punto fondamentale che differenzia noi da molte altre band è che molte ricercano come prima cosa un risultato estetico perfetto. Ho grandissimo rispetto per tutti i ragazzi che si spaccano per produrre qualcosa, ma li invito a pensare se veramente stanno esprimendo loro stessi nella loro musica. Non è facile essere spontanei oggi come oggi.

Intendi dire che non riescono a trasmettere allo strumento quello che hanno dentro?

Esattamente. In studio spesso è così, soprattutto se si è giovani perchè le cose non riescono. E’ molto importante invece quando si suona là fuori. E’ la cosa che conta più di tutto. Davanti al pubblico esce la tua vera anima, è un aspetto naturale di ogni musicista.

Ed è anche quello che la gente si aspetta dai Sepultura…

Assolutamente! Noi vogliamo essere diretti e ci piace esserlo perchè vogliamo il massimo contatto con chi abbiamo davanti.

Colgo la palla al balzo…cosa ne pensi della scena metal underground? A differenza di una volta, oggi tutti possono farsi un cd a casa e questo cambia un sacco di cose…

Credo che molte band vedano dietro la musica solo la popolarità ed il successo. La tecnologia ha ridotto di molto i tempi e quindi molti perseguono l’idea di diventare famosi prima di fare musica. E’ più difficile sacrificarsi e crescere quando hai tutto subito lì, a portata di mano. Ci sono moltissime produzioni e quindi, in un mare di proposte, è sempre più complesso muoversi perchè si diventa un numero. Sfortunatamente ci sono un sacco di valide band underground che non riusciranno a dire qualcosa.

Come suona Dolabella dietro le pelli? Siete compiaciuti d’aver puntato su di lui?

Jean è favoloso. Ha una passione smisurata quando suona. Si è integrato benissimo, è riuscito a trovare il giusto feeling con tutti noi. Igor Cavalera aveva un altro tocco e quindi Jean ha portato una ventata di freschezza al nostro stile. La cosa è stata stimolante fin dall’inizio. Ha approcciato con grande umiltà e rispetto a tutte le canzoni dei lavori passati ed il risultato è che, pur suonandole con il suo stile, non hanno perso cattiveria.

Che differenze trovi tra due stili?

Igor era più molto più veloce mentre Dolabella determina dei momenti groove più palpitanti. Personalmente mi piacciono entrambi moltissimo. L’importate è che i fans continuino a godere del valore e dell’intensità della nostra musica.


Come vivete gli intensi spostamenti del tour…è unica la famiglia Sepultura?

Molto bene. Siamo tutti molto uniti. Noi, il tour manager e tutti i brasiliani al seguito. Andiamo in giro, incontriamo i fans, l’ambiente è sereno e c’è molta confidenza.

Tutto molto familiare e spontaneo allora…

Esattamente. Forse è per questo che i concerti sono molto sinceri e divertenti. Stiamo vivendo dei bei momenti. E questo accade anche quando torniamo a casa dopo i vari festival.

Grazie Derrick. Ti lascio l’onore dei saluti agli utenti di TrueMetal.it…

Grazie ragazzi di supportare i Sepultura ora e nei prossimi festival e di vivere tutti insieme le nostre canzoni! Ciao…

Nicola Furlan