Setherial (Infaustus)
È abbastanza strano trovarsi a parlare di una band storica con l’ultimo
arrivato nei suoi ranghi: ma è il caso dei Setherial, il cui portavoce
per questa intervista è stato il nuovo singer Infaustus. Un personaggio
schietto ed esplicito, in pieno stile scandinavo, che ci ha però levato diverse
curosità sulla band svedese. A voi il teste.
Iniziamo parlando dei cambiamenti che avete avuto all’interno della line-up…
“Dopo ‘Endtime Divine’ ci sono stati in effetti un paio di cambi: Zathanel e Wrath hanno lasciato e sono stati sostituiti da me, Infaustus, alla voce, e da Funestus al basso. Si è trattato di motivazioni diverse: Zathanel aveva perso interesse nella scena black, mentre Wrath voleva dedicarsi a tempo pieno alla sua band principale, i Naglfar. C’è da dire che ora le cose sono molto più facili per tutti, visto che riusciamo a provare quando vogliamo senza problemi, mentre prima era impossibile, dato che Wrath abita 350 Km più a nord della nostra città, Sundsvall.”
Hai citato ‘Endtime Divine’, un album che ha un po’ diviso la critica…ne siete ancora soddisfatti oggi?
“Certo, contiene degli ottimi pezzi e credo che si adatti benissimo alla situazione live. Poi la gente può dire quello che vuole, non è nei nostri obiettivi accontentare tutti e non ci importa di quello che dicono.”
Eccoci allora al nuovo ‘Death Triumphant’: un buon mix delle vostre caratteristiche tipiche, ma con delle strutture più complesse questa volta, o sbaglio?
“Hai ragione, volevamo registrare l’album più professionale della nostra carriera ed abbiamo raggiunto questo obiettivo. Abbiamo fatto in modo di scrivere un disco che avesse le proprie radici nel classico black metal svedese, ma con dei nuovi elementi che potessero risultare graditi ad una fascia più ampia di pubblico. ‘Death Triumphant’ è un album decisamente marziale, siamo molto soddisfatti di com’è uscito.”
Oggettivamente, credi che il tuo ingresso come vocalist abbia influito molto sul songwriting della band?
“Credo che la mia presenza abbia portato i Setherial ad un livello più alto: possiamo provare in saletta tutte le settimane e fare esperimenti con le linee vocali che prima non erano certo possibili, quindi sì, ho influito sul sound del gruppo.”
Due dei miei brani preferiti, nel disco, sono ‘Aeons Of Bloodlust’e ‘Relinquishment From The Unlighted Chambers’, che contengono sprazzi di melodia abbastanza inusuali per voi, non trovi?
“In realtà abbiamo sempre inserito delle melodie nei nostri album, penso per esempio a ‘Nord’, ma anche a ‘Hell Eternal’, entrambi pieni di melodie (beh, insomma…Nda). Il fatto che suoniamo ad una velocità estrema non significa che non abbiamo melodie nella nostra musica. Abbiamo lavorato a ‘Death Triumphant’ per oltre tre anni, provando diversi tipi di arrangiamenti, per cui non credo si possa parlare di questo disco come più o meno melodico di prima.”
In ogni caso ho molto apprezzato le parti rallentate, come in ‘Devilry, Wickedness And Scorn’ o nella citata ‘Relinquishment From The Unlighted Chambers’, sembra proprio che abbiate sperimentato soluzioni un po’ diverse sull’album…
“È esatto, il tempo per crescere, evolversi e provare nuove idee c’è stato, e come ti dicevo abbiamo fatto il possibile per sfruttarlo.”
Credo che la decisione di registrare presso i celeberrimi Abyss Studios sia stata perfetta per il vostro sound…
“L’atmosfera negli Abyss è grandiosa, si diventa davvero produttivi una volta entrati lì dentro. Abbiamo praticamente registrato l’album da soli, con solo un piccolo aiuto da parte di Tommy (Tägtgren, fratello del più famoso Peter, Nda), lavorando 24 ore al giorno per dieci giorni; voci e batteria di giorno, chitarre e basso di notte. Questo modo di lavorare ci ha permesso di concentrarci elusivamente su quello che stavamo producendo, ed il risultato si sente. Una volta finito agli Abyss ci siamo trasferiti nei Necromorbus Studios ed abbiamo mixato e masterizzato l’album insieme a Sverker Widgren. Per il futuro non so se torneremo agli Abyss, vogliamo evolverci come musicisti: abbiamo parlato degli stessi Necromorbus o degli Underground
Studios…vedremo.”
Parteciperete a dei festival estivi o farete un vero e proprio tour promozionale?
“Stiamo lavorando ad un lungo giro dell’Europa previsto per agosto, anche se purtroppo non posso ancora darti nessuna data precisa perché tutto è ancora da confermare, stiamo trattando con diversi promoter. L’unico concerto confermato, al momento, è il Party-San Open Air, in Germania.”
Ripensando a quanto avete fatto prima di ‘Death Triumphant’, quale credi sia il miglior capitolo della vostra carriera? Come saprai molti fan acclamano ‘Nord’ come vostro miglior album di sempre…
“Dipende tutto dalle sensazioni del momento: un giorno preferisci ‘Nord’, e il giorno dopo ‘Lords Of The Nightrealm’. Tutti i dischi che abbiamo fatto sono ottimi, ma in modo diverso. In questi giorni stiamo ascoltando molto ‘Nord’, perché dobbiamo preparare alcune canzoni di quel disco da suonare live…del resto è normale che la gente preferisca il primo album di una band, quando addirittura non i demo: perché lo faccia non lo so, forse per questioni di nostalgia.”
Stai ancora seguendo la scena black metal odierna? Ci sono dei nomi che vorresti consigliare ai tuoi fan?
“La scena è cambiata parecchio, sia in meglio che in peggio. Da una parte è una buona cosa che ora sia la musica ad avere assunto la maggiore importanza, ma dall’altra sento che il feeling tipico del vero black metal è lentamente scivolato via. Ci sono troppe band in giro e tutte ottengono un contratto troppo facilmente: il risultato è un mercato saturo, pieno di uscite annuali di cui però solo poche valgono la pena di essere ascoltate. Amo ancora molto il black comunque, credo che sia un genere con moltissimo da offrire: in Svezia abbiamo band emergenti di qualità come Ofermod, Watain, Craft ed Ondskapt, solo per nominarne alcuni.”
Più genericamente, cosa credi che sia cambiato dagli anni ’90 ad oggi? Che cosa ti ricordi dei vostri primi tempi?
“In quegli anni le band pubblicavano qualche demo per ottenere rispetto ed una buona reputazione all’interno dell’underground, prima di essere messe sotto contratto: credo che questo si riflettesse non poco sulla qualità e maturità degli album definitivi. Oggi un qualsiasi teenager che sappia suonare una sola corda del suo strumento viene messo sotto contratto da una delle migliaia di label merdose che infestano la scena, e poi sui dischi si sente, eccome. Speriamo solo che ci sia una sorta di selezione naturale all’interno della scena: solo i forti sopravviveranno. Noi adesso non vediamo l’ora di rovesciarvi addosso la nostra musica da un palco, nove anni di intervallo nei concerti ci hanno resi decisamente affamati da questo punto di vista. Death shall triumph!”
Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli