Shadow Of Soul (Francesco Valente)
The Hidden Memories è l’ultimo EP pubblicato in casa Shadow Of Soul, che contiene cinque nuove tracce incise dal quartetto vibonese; per l’occasione ho l’opportunità di intervistare Francesco Valente, voce del gruppo, che ci aiuta a capire meglio come questo EP sia venuto alla luce.
Chi sono gli Shadow Of Soul e quali sono gli eventi principali che hanno portato il gruppo dagli esordi ai giorni nostri?
La band nasce nel 1998 dalle ceneri di due bands metal del vibonese. Subito esce il nostro primo lavoro “Whisper” e un anno dopo registriamo “Mystic” grazie al quale otteniamo un contratto con la Videoradio che produce il nostro primo full-lenght “Whisper from a Shadow” datato 2001. Dopo l’uscita del disco subiamo vari cambi di line-up che frenano il lavoro della band. Arrivano Rocco (chitarra) e Carlo (basso) e riprendiamo i ritmi a pieno regime, dopo qualche live (il più importante di spalla ai Vision Divine) registriamo “The Hidden Memories”.
È uscito The Hidden Memories, un EP di cinque brani che rappresenta la vostra seconda prova in studio dopo il disco di esordio Whisper From a Shadow. Volete parlarci di questo nuovo EP? Cosa rappresenta la copertina del disco e quali sono i temi trattati dai testi al suo interno?
Abbiamo scelto la semplicità nel rappresentare graficamente “The Hidden Memories”: la mente viene raffigurata in modo stilizzato, quasi indefinito ed è come se fosse all’interno di una sorta di tunnel che vuole rappresentare il meandro dei nostri ricordi; anche la scelta del tipo di carta non è casuale: i ricordi sono ovviamente legati al passato e quel tipo di carta ci sembrava il più adatto per dare questa idea; così come i colori e il carattere utilizzato. Per quanto riguarda le tematiche dei testi si tratta di uno sguardo introspettivo in quelli che sono i comportamenti umani, le paure, le angosce ma anche le cose da apprezzare nella coesistenza tra noi… e il nostro ego. Ovviamente c’è anche una componente autobiografica se vogliamo!!!
La copertina di “The Hidden Memories” |
La vostra vita artistica è segnata da numerosi cambi di formazione. Che differenze stilistiche hanno portato queste ultime all’interno del gruppo e come hanno modificato lo stile musicale di The Hidden Memories rispetto al disco di esordio?
Beh…i cambi di line-up ci son stati e naturalmente hanno portato notevoli e palesi cambiamenti sia in fase compositiva che in fase esecutiva ma credo che il cambio di sound è dato soprattutto dal diverso modo di concepire e sviluppare un’idea musicale dettata da una diversa maturità artistica: si è cresciuti rispetto a sei anni fà e un po’ di cose son cambiate nella nostra mente…è un processo naturale… no?
Shadow Of Soul, come mai avete scelto un nome così particolare e cosa rappresenta?
Il nome è stato scelto allora da Andrea e Tony (l’allora chitarrista) quando è stato proposto agli altri è subito piaciuto!!! Vuole rappresentare ciò che noi cerchiamo di fare attraverso la musica: andare nel profondo dei nostri pensieri e della nostra anima fino alle parti più nascoste. L’anima è qualcosa di astratto, profondo e la sua ombra lo è ancora di più!!!
Quali sono i gruppi che hanno maggiormente contribuito a costruire il background musicale della vostra band? Ci sono degli album o dei gruppi che ritenete fondamentali?
Siamo cresciuti con l’Heavy Metal nelle orecchie costantemente e ci sono molti gruppi che riteniamo siano fondamentali per il nostro background, dai gruppi classici a quelli più vicini ai nostri giorni…forse siamo più influenzati dalle bands classiche del panorama Metal che fu e ciò si rispecchia nella nostra musica inevitabilmente e…con un pizzico di orgoglio!
Quanto è importante per un musicista ascoltare generi e gruppi diversi? Nel momento in cui quello che si ascolta influenza molto il proprio modo di suonare, non si rischia di suonare qualcosa di “già sentito” e, di conseguenza, meno originale?
Ascoltare tutto fa bene…fa molto bene!!! Noi ascoltiamo veramente tutto, non solo Heavy Metal: riusciamo ad apprezzare, che so, i Red Hot Chili Peppers, i Muse, i Genesis, Janis Joplin, Pink Floyd e tanti altri. Crediamo che sia proprio un ascolto a larghe vedute a far si che non si scada nella banalità e nel già sentito; certo è che è sempre più difficile proporre qualcosa di nuovo, la musica forse sta raggiungendo sempre più la sua saturazione.
Francesco Valente |
Rocco Spinoso |
Carlo Capocasale |
Andrea Iorfino |
Solitamente, come fate a scrivere una canzone? In che modo riuscite a mettere d’accordo così tanti generi musicali? Partecipate tutti allo stesso modo alla stesura di musica, arrangiamenti e parole?
Partecipiamo tutti alla stesura di un pezzo: qualcuno porta dei riffs, dei giri su cui lavorare, ciò che è il pilastro, l’ossatura del pezzo, e poi attorno si crea tutto il resto. Non ci risulta difficile metterci d’accordo anche perché il nostro modo di vedere la musica è comune a tutti i componenti degli Shadow of Soul.
Ascoltando The Hidden Memories emergono in Black Blood delle sonorità molto particolari, affini all’Avantgarde. È un caso o vi appassiona questo genere? Vi siete ispirati a qualche gruppo in particolare?
No no…è assolutamente un caso. Le nostre canzoni escono così in maniera naturalmente “studiata”, quando il pezzo completo ci regala emozioni all’ascolto, ci esalta, ci rende orgogliosi l’uno dell’altro di ciò che ne è uscito,a quel punto viene, per così dire “consacrato” come nuova creatura.
Quali delle vostre caratteristiche, sia come gruppo, sia dal punto di vista musicale ritenete venga maggiormente apprezzata dai vostri fan? Quali sono quindi i vostri punti di forza?
Credo che la caratteristica principale sia proprio il fatto di riuscire ad essere poliedrici per ciò che concerne il genere che rappresentiamo. Ovviamente non è sempre così, la stessa caratteristica per altri ascoltatori è il nostro tallone d’Achille: a volte il nostro sound non piace proprio perché non si riesce ad etichettarlo anche se , come dicono, riusciamo ad esprimerci bene…siamo un po’ croce e delizia e a noi…va benissimo così!
Il fatto di avere una certa componente power metal nella vostra proposta musicale, secondo voi vi aiuta a essere apprezzate da più persone grazie alla grande forza di impatto di questo genere?
Non saprei, può darsi. Vedi…è solo una questione di etichette, un problema che sorge nel momento in cui si vuole identificare una band in una cerchia ristretta o identificarsi in una cerchia ristretta di ascoltatori. La musica è libertà di espressione, libertà di essere e di fare se dovessimo rinchiudere l’ Heavy Metal nel recinto delle etichette limiteremmo di gran lunga la sua già ristretta libertà…non trovi? Non siamo a favore delle etichette perché agli Shadow of Soul il Metal, il Rock piace in ogni sua forma se è fatto bene: dai Cannibal Corpse ai Dream Theater passando per i Testament e i Korn, e facendo addirittura più di un piacevole passo indietro nella storia di questa musica senza porsi limiti.
Probabilmente questa intervista verrà letta da persone che ancora non conoscono gli Shadow Of Soul; quale delle canzoni da voi composte ritenete che rappresenti al meglio il vostro stile e, di conseguenza, vi sentite di suggerirne l’ascolto a chi ancora non vi conosce?
Mmm…credo che ogni canzone sia un’espressione degli Shadow of Soul a sé stante quindi spero che le possano ascoltare tutte ed apprezzarle. Forse quelle del nostro ultimo lavoro sono quelle che definiscono il gusto attuale della band, quindi ascoltate “The Hidden Memories”!!!
Gli Shadow Of Soul |
Voi provenite da Vibo Valentia, come sono le realtà musicali del paese in cui vivete? È davvero così difficile per una band emergere e ottenere un contratto con una casa discografica?
Difficilissimo!!! Qui è un lavoraccio uscire fuori ed emergere perché non ci sono spazi e l’Heavy Metal non è apprezzato tantissimo, questione di retaggio culturale credo; però, devo dire, che le cose sono senz’altro cambiate rispetto ad anni fa, anche perché le bands e i metallari del posto ci siamo adoperati ad espandere il verbo del metallo anche con grossi sacrifici e senza remunerazione alcuna…solo spinti dalla passione e dalla voglia di divertirci ascoltando e suonando il nostro genere preferito.
Sempre più spesso i gruppi nel farsi conoscere sulla rete si orientano più verso il myspace, tralasciando il sito ufficiale. Voi avete sia un sito ufficiale, sia una pagina su myspace; che differenze trovate tra questi due sistemi di informazione e quali dei due ritenete più efficace?
Sì abbiamo entrambi i due sistemi. Credo che myspace sia più diretto rispetto al sito: è un modo più informale se vuoi, invece vedo il sito come qualcosa di più professionale quindi un po’ più distaccato e a suo modo asettico rispetto a myspace. Il sito è un mezzo per essere nella rete, il myspace è un modo per vivere la rete.
Come ogni gruppo che si rispetti, oltre all’attività in studio, proponete anche la vostra musica in sede live. Che cosa vi piace e cosa no dell’andare in giro a proporre dal vivo la vostra musica?
Fantastico!!! Non c’è niente di più bello che suonare live per esprimere a pieno le nostre canzoni e comunicare le nostre emozioni in modo diretto cercando di carpire le sensazioni di chi ci ascolta. E’ bello dividere quei momenti tra noi della band e con i nostri fans magari davanti ad una sfilza di birre a fine concerto.
Che cosa avete in serbo per il futuro?
Stiamo attualmente lavorando ad un album che speriamo di far uscire entro la fine del 2008 e intanto stiamo anche preparando una tournè in giro per l’Italia nel periodo primaverile.
Come conclusione di questa intervista, c’è qualcosa di voi che non è stato detto e che volete aggiungere?
Credo che sia stato detto tutto. Volevo solo ringraziare te e la redazione di TrueMetal a nome di tutta la band per lo spazio concessoci e salutare i nostri amici e i nostri fans. Ci vediamo in giro!!!
Silvia “VentoGrigio” Graziola