Shaman (Ricardo Confessori)
Gli Shaman sono ritornati con energie nuove e voglia di stupire. Ricardo Confessori ci parla di Immortal, il nuovo disco, e ci espone in modo schietto e sincero i problemi riscontrati dopo lo split con Andre Matos & soci. Buona lettura.
Servizio a cura di Gaetano Loffredo
Ciao Ricardo, come stai?
Ciao Gaetano, sto benone. Sono contento di parlare con te che, in questo caso, fai da tramite per i lettori italiani: grazie per questa opportunità.
E’ un piacere. Comincio l’intervista chiedendoti quale sia la vera ragione del recente split degli Shaman.
Dopo qualche anno e diversi cambiamenti, gli Shaman sono tornati con una nuova line-up, un nuovo sito web e un nuovo disco già registrato e di imminente pubblicazione, almeno in Europa. E’ stato difficile, per il sottoscritto, capire perché sia stato lasciato solo dai miei vecchi compagni e ancora oggi non lo so di preciso. La situazione attuale è questa, non ho avuto problemi nel trovare nuovi musicisti e sono pronto per ripartire. Quello degli Shaman è un nome forte, un nome che può sopravvivere nonostante cambiamenti drastici, esattamente come sopravvissero gli Angra nella stessa identica situazione. Ricordi?
Come potrei dimenticare. Come mai hai deciso di tornare al monicker ufficiale eliminando, di fatto, la seconda A? Si parla di nuovo di Shaman e non di Shaaman…
Non amo discutere di questo argomento anche perché in passato, confesso, abbiamo mentito.
Il nome Shaaman derivava da uno studio di “numerologia” effettuato dal nostro vecchio manager e da Andre Matos: ci convinsero del fatto che cambiando qualcosa nel nome avremmo ottenuto un maggior successo. All’inizio diedi il mio ok a riguardo, a patto che il logo della band rimanesse intatto ma, con mio sommo stupore, tutta la stampa ci chiese il motivo del cambiamento perciò decidemmo di raccontare la balla della società “Shaman” che ci avrebbe indotto a cambiare nome: pena una querela. Dopo lo split ho pensato fosse semplicemente inutile continuare col vecchio nome, tra l’altro Shaman con una A sola suona meglio.
Beh, questa cosa fa sorridere e credo sia inutile commentare. Senti Ricardo, tu stesso hai introdotto Andre Matos: cosa pensi del suo nuovo solista “Time To Be Free”?
E’ un bel disco, ma mi aspettavo una produzione migliore tenendo conto che ci hanno lavorato Roy Z e Sascha Paeth. Immortal è autoprodotto (ci abbiamo lavorato io e Thiago), lo abbiamo registrato nei nostri studi e penso che il risultato sia addirittura migliore di quello ottenuto da Andre con Time To Be Free.
Credi sia giusto considerare Immortal come un nuovo disco di debutto?
Si, sono tornato alle mie radici: ho ripreso a suonare la batteria a modo mio, il modo attraverso il quale sono stato conosciuto in tutto il mondo, ho riscoperto le mie influenze brasiliane e latine e ho messo tutto insieme lasciando che la mente facesse il resto. Per me è un nuovo inizio, certamente.
Perché la scelta è ricaduta su Thiago Bianchi? Io credo che il suo timbro in certi punti sia simile a quello di Edu Falaschi ma, devo ammetterlo, preferivo Matos e non poco…
Penso che Edu e Thiago siano molto diversi. Thiago mi ha sorpreso, e ha sorpreso diverse persone che hanno avuto la possibilità di sentirlo dal vivo. Il suo modo di cantare le note basse, con quella voce “corposa”, cristallina quando invece va in alto. Non è facile fare quello che fa Thiago. Ho visto tanti cantanti durante la mia carriera, la maggior parte dei quali non poteva cantare i vecchi pezzi degli Shaman e quelli degli Angra, un problema che, invece, non riguarda Thiago.
Diciamo così: la band può esprimersi meglio in termini di songwriting, Thiago è più versatile di Andre. Possiamo esplorare al meglio il nostro tipo di musica e, se necessario, possiamo essere più “heavy”. Abbiamo sempre avuto tante limitazioni con la voce di Andre, lavorare così, ora, è molto più divertente e facile.
Ricardo cosa pensi, oggi, del discusso Reason?
Reason era troppo “ADIDAS” per me (dice esattamente così ndg) a causa del nostro vecchio chitarrista che era un fanatico del “new metal”. Ho sempre pensato a questa cosa: perché io, un musicista che ha aiutato a costruire la scena del metal melodico nel 1993 con Angels Cry e che è ancora uno standard oggi, devo seguire la tendenza del new metal? Penso non ci sia bisogno di aggiungere altro.
Passiamo definitivamente ad Immortal: cosa rappresenta la copertina?
Il teschio della front cover è quello della faccia dello sciamano che abbiamo avuto sulla copertina del primo disco. Il nome “Immortal” l’ho introdotto io in base al concetto del superamento della natura umana. Superare il dolore e tutto ciò che è temporaneo. Immortal è basato sulla sensazione di riuscire a superare i nostri limiti, è stato come scrivere un libro di cui non conosco ancora la fine…
Quanto tempo hai speso per comporre il disco? Hai composto tutto dopo lo split?
Dopo aver reclutato Thiago Bianchi (voce), Leo Mancini (chitarra) e Fernando Quesada (basso), abbiamo lavorato, da novembre 2006 in poi, sui brani del nostro terzo studio album per circa 2 mesi. I ragazzi hanno proposto le loro canzoni, io gli ho fatto capire quale fosse la direzione da intraprendere e nel frattempo ho preparato del materiale e scritto qualche canzone. Il nuovo disco è un mix del primo Ritual e di Holy Land (Angra), quelli che reputo i “miei” migliori lavori di sempre.
Avete firmato per la nostra Scarlet Records, come siete entrati in contatto con loro?
Mi ha contattato Stefano dalla Scarlet, un ragazzo che conoscevo dai tempi degli Angra quando lavoravamo per la Lucretia Records. E’ sembrato fin da subito interessato al nuovo progetto con la rinnovata line up. Cercavo qualcuno che potesse supportare la band in questo momento di difficoltà e ho trovato quel qualcuno nella Scarlet Records. Li ringrazio pubblicamente.
Bene, e quali sono i programmi per l’imminente futuro?
Non abbiamo ancora programmato un tour europeo ma cominceremo a girare nel primo semestre del prossimo anno. Abbiamo suonato in Brasile di recente, se vi va potete guardare le fotografie sul nostro sito ufficiale (www.shamanimmortal.com).
Per concludere, Ricardo, ho una domanda sugli Angra: hai sentito qualcosa riguardo a un loro possibile split? So che sei amico di Edu, magari puoi dirci qualcosa di più…
Non penso scioglieranno la band. Probabilmente si prenderanno un periodo di pausa, è normale per un gruppo in tour da tanto tempo. Hanno bisogno di un po’ di tempo libero prima di tornare a lavorare su un nuovo disco.
Bene, ti ringrazio per la disponibilità e ti invito a salutare tutti i nostri lettori.
Spero di vedervi presto in tour e non dimenticate Immortal: sarà nei negozi da novembre. Ciao bello (in italiano, ndg).
Gaetano Loffredo