Shining Fury (Andrea Bartoletti)
Conversazione piacevole quella col bassista degli Shining Fury, Andrea Bartoletti. La band italiana è appena uscita col nuovissimo “Another Life” e proviamo a scoprire qualcosa di più sul loro conto con questa intervista. Buona lettura.
Ciao Gaetano, sono Andrea, bassista degli Shining Fury. Voglio ringraziarti a nome di tutta la band per lo spazio che ci concedi su Truemetal!
Ciao Andrea, prima di tutto i mie complimenti per il nuovo e “rokkeggiante” album, veloce e gradevole e… “fresco”.
Grazie per i complimenti. Effettivamente troviamo appropriati gli aggettivi che hai adoperato per descrivere il sound di “Another Life”. Tutti noi siamo soddisfatti del risultato finale, e riteniamo di aver compiuto un passo importante per il futuro della nostra band.
Gli Shining Fury sono una band italiana, cosa ha spinto Ross Lukather a mantenere il suo nome d’arte?
In effetti Ross è…italianissimo (toscano per la precisione, come del resto quasi tutti i componenti del gruppo). Ha utilizzato il nome d’arte sin dall’inizio della sua carriera di musicista, e questo spesso ha dato adito ad equivoci riguardo la sua nazionalità. La cosa piuttosto divertente è che spesso gli viene domandato se abbia qualche grado di parentela con il chitarrista Steve Lukather, e vedere la faccia del malcapitato interlocutore che pensa di trovarsi di fronte ad un americano, e riceve invece una risposta in “toscanaccio” è un vero spasso.
Another Life è un prodotto che ha alle spalle un’etichetta grossa come la Metal Blade, che rapporti ci sono tra la label ed il leader della band? Come siete arrivati ad un contratto con loro e per quanti dischi avete firmato?
Avere alle spalle un’etichetta importante come la Metal Blade da sicuramente dei grossi vantaggi in termini di professionalità, soprattutto per quello che concerne l’aspetto promozionale; è naturale quindi che i rapporti tra band e label siano al momento ottimi.
I primi contatti con i responsabili della Metal Blade, in particolare con Michael, li ha avuti Ross nel periodo durante il quale era in tour con i Labyrinth; quando ha poi deciso di formare gli Shining Fury ha trovato naturale inviare un promo alla label tedesca, con conseguente stipula del contratto che prevede la realizzazione di quattro dischi.
Il nuovo disco è, a parer mio, aperto da una track davvero fantastica: Another Life. Mi sono tornati in mente i migliori Labyrinth di Return to Heaven denied ascoltandola, sei dello stesso avviso? Se ti dicessi che lo spirito del vostro album ricalca le orme di quella pietra miliare sbaglierei?
Quanti complimenti, ma tu ci vizi!!!
Scherzi a parte, il paragone con una band del calibro dei Labyrinth non può che farci piacere, anche se sostanzialmente pensiamo che i punti in comune con loro siano riconducibili ad un massiccio uso della doppia cassa ed all’utilizzo di una voce melodica. La grande differenza tra noi e loro è dovuta soprattutto al diverso guitar work; infatti noi utilizziamo spesso riffs molto pesanti, di matrice quasi thrash. Un’altra grossa differenza sta nell’utilizzo delle tastiere; su “Another Life” infatti non ne troverai neppure una nota!
Vuoi parlarci dei testi del nuovo disco? Dr Jekyll & Mr Hyde mi pare intuitiva, il resto a che situazioni può essere ricondotto?
Precisiamo innanzitutto che i testi di “Another Life” sono stati scritti tutti da Francesco (il singer ovviamente), e sono riconducibili soprattutto a situazioni di vita reale, a sue esperienze personali nelle quali è presente una forte componente di contrasto, cosa che caratterizza del resto la vita di ognuno di noi .
Come mai la scelta di non riproporre nemmeno una ballad o un lento (che vanno tanto di moda) e di dare ampio spazio agli up-tempo?
Sinceramente riteniamo che una ballad debba avere delle caratteristiche che la rendano speciale, metterne una solo perchè anche gli altri lo fanno ci sembrava poco serio. In ogni caso la presenza di un lento su un CD veloce e pesante come il nostro probabilmente avrebbe stonato; quindi per ora non abbiamo intenzione di comporne, in futuro comunque vedremo.
La prova vocale di Francesco mi è sembrata soddisfacente e sicuramente maturato dopo l’esperienza con gli Athena, forse il timbro un po’ troppo “femmineo” non sempre si sposa alla perfezione con il sound proposto, che ne pensi?
Francesco è sicuramente un ottimo cantante; ha un grande senso della melodia ma è anche capace di cimentarsi in parti “graffianti” come puoi ascoltare in brani tipo “The Haunting” o “Dr. Jekyll & Mr. Hyde”. Siamo molto soddisfatti del lavoro che ha svolto, e siamo certi che anche sui futuri pezzi (che ti preannunciamo saranno ancora piu pesanti e violenti) farà ascoltare ottime cose.
Avete lavorato ancora una volta con Federico Pedichini, produttore, e il missaggio è ad opera del famoso Achim Köhler, presumo siate soddisfatti del risultato finale.
Certamente, soprattutto se paragoniamo la resa sonora di “Another Life” a quella del suo predecessore.
Lavorare con Federico è stato molto semplice, perchè ha una grande esperienza che gli permette di lavorare bene e velocemente. Inoltre, essendo anche lui musicista, riesce a comprendere appieno le esigenze di chi si trova a lavorare con lui.
Achim non ha certamente bisogno di presentazioni, il lavoro che ha svolto con le migliori band’s a livello europeo parla per lui; sono stati i ragazzi della Metal Blade a proporci di avvalerci della sua collaborazione, e noi siamo stati entusiasti di accettare la loro proposta.
Avete coverizzato un brano dei Deep Purple, peraltro eseguito ottimamente e ti chiedo: come mai avete scelto un pezzo di un genere così tanto diverso dal vostro?
I background musicali di ognuno di noi sono estremamente diversi, e non potrebbe essere altrimenti vista la differenza di età che intercorre tra i vari membri all’interno del gruppo. Un comune denominatore che ci unisce è senz’altro l’amore ed il rispetto nei confronti di un gruppo storico come i Deep Purple; a ciò aggiungi il fatto che in passato Francesco ha militato in una cover band dei Purple stessi, e quindi lo ritenevamo in grado di cantare un pezzo difficile quale “Highway Star”.
Il “power italiano” è comunque apprezzato all’estero, mi vengono in mente Rhapsody, Labyrinth, Vision Divine, Elvenking… Cosa avete in comune con questi gruppi? E cosa pensi in generale del “metallo italiano”?
Hai citato i gruppi che hanno contribuito ad elevare meritatamente la scena musicale italiana al livello (spesso anche oltre) di altre più blasonate e storicamente più competitive qualitativamente, come ad esempio quella tedesca o quella scandinava. Dischi quali “Legendary Tales” o “Return To Heaven Denied” hanno aperto la strada a molti ottimi gruppi italiani che hanno avuto la possibilità di farsi apprezzare anche all’estero. Di riflesso molte bands sicuramente non all’altezza hanno beneficiato di questa situazione, ma è inevitabile che con il trascorrere del tempo siano solamente quelle più meritevoli e determinate a sopravvivere.
Musicalmente comunque non crediamo di avere molto in comune con i gruppi che hai citato, abbiamo grande rispetto per loro, ma crediamo che le coordinate musicali degli Shining Fury siano piuttosto diverse dalle loro.
Oltretutto, ora che ci penso, ho una considerazione da porti: non vi sembra che qualche band italiana stia tentando di staccarsi dal “bel paese” proprio per cercare gloria all’estero? Cosa c’è che non va in Italia?
Probabilmente in Italia l’innalzamento della qualità della proposta musicale non è stato seguito da un pari miglioramento di ciò che ruota attorno alla musica stessa (strutture per concerti, etichette non all’altezza, salvo alcuni casi, di quelle estere).Inoltre bisogna ammettere che spesso all’estero chi ascolta metal accoglie più di buon grado la proposta musicale dei gruppi italiani rispetto al pubblico di casa nostra, che pecca ancora un po’ di esterofilia, anche se non ai livelli di qualche anno fa.
Presumo non mancherà la possibilità di vedervi sul palco magari a supportare qualche importante band del settore o, presumibilmente, nel bill di qualche festival importante. Sai già dirmi qualcosa in merito?
Al momento non c’è ancora niente di definito; stiamo cercando di organizzare alcune date in Italia e, tramite la Metal Blade, cercheremo di sfruttare qualche occasione importante appena se ne presenterà la possibilità. Tutto è comunque ancora a livello di contatti.
A proposito di concerti… Dove vi ritrovate a provare?
La nostra sala prove si trova a Lucca, che è la città in cui Ross (the boss :D) vive.
Bene, siamo al termine dell’intervista, hai qualcosa da aggiungere? Nel frattempo ti saluto, “in bocca al lupo” per il disco…
Ti ringraziamo per gli auguri e per lo spazio che ci hai concesso. Inoltre ringraziamo anticipatamente tutti coloro che decideranno di dare un ascolto ad “Another Life”.In attesa di vederci on stage continuate a seguirci..