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Sinner (Christof Leim)

Di Fabio Vellata - 11 Ottobre 2008 - 2:35
Sinner (Christof Leim)

Nome storico dell’hard europeo, i Sinner tornano con un disco che rinvigorisce i fasti ottantiani dell’heavy tedesco. Un salto nel tempo che ha il sapore di antico ma che pure si dimostra attualissimo, ottima occasione per scambiare qualche idea con il chitarrista del gruppo Christof Leim.




Ciao Fabio! Qui è Christof dei Sinner! Anzitutto voglio ringraziarti per questa intervista!
Vai con le domande…

Ciao Christof! È un piacere poter chiacchierare con te.
Beh, sono passati due anni da “Mask Of Sanity”…mi fai il riassunto in breve di cosa è successo nel frattempo?

La cosa più importante è che la band ha affrontato un lungo tour dopo lo stop di tre anni conseguente a “There Will Be Execution”. Henny è ritornato nel gruppo, Klaus era nella band da poco ed io ero appena entrato! Una line up del tutto nuova quindi, o meglio, una nuova line up di vecchi amici. Che comunque ha reso bene!
Poi che altro…Mat e Henny hanno inciso un nuovo disco con i Primal Fear e sono andati in tour, mentre io e Klaus ci siamo occupati di alcuni nostri solo project sino a quando Matt ci ha richiamati tutti all’ordine per un nuovo capitolo targato Sinner…

“Crash & Burn” è davvero molto più affine ad uno stile hard n’heavy del suo predecessore. A cosa è da far risalire questa scelta?

Vero? Molte parti sono decisamente più rock n’roll che metal…sicuramente è un disco più leggero del precedente.
Certo, se consideri la quantità di riff e giri di chitarra, potrebbe anche sembrare un po’ più solido, ma, ad ogni modo, non c’è una vera ragione per questo. Il “capo” ha sentenziato: “scriviamo un disco rock’n’roll”, senza orchestra, roba epica ed altri esperimenti…e questo è quello che ci è uscito!



Una sorta di ritorno alle radici?

Non esattamente. Crash n’ Burn in ogni caso, ha molti elementi che possono risultare familiari a chi conosce i Sinner degli anni ottanta, quelli del classico stile “tedesco”…per darti un esempio pratico, ascolta la title track oppure il brano “Like A Rock”…

Come pensi reagiranno I fan?

Beh, non vedo alcuna ragione per la quale un fan dei Sinner o del migliore Hard Rock non dovrebbe gradire il nostro nuovo album! Ahaha!

Dimmi qualcosa della copertina…sembra piena di simboli e riferimenti…

Il cuore fiammeggiante con le ali e le carte…deriva tutto da un tatuaggio. Ma non c’è un significato particolare, al di la della semplice attinenza con lo spirito del disco che è, dopo tutto, la cosa di maggiore importanza. D’altro canto, non è poi così difficile trovare un collegamento tra i testi di “Crash & Burn” ed un cuore in fiamme…

È Matt ad occuparsene vero? Tu ne sai qualcosa?

Già. Non scrivendoli io, non so essere precisissimo e darti molti dettagli, ma come sempre accade, i testi hanno diverse sfumature. È roba personale a volte, altre volte una storia (“Heart Of Darkness” ad esempio), oppure è l’atmosfera che crea la canzone, vedi “Fist To Face”…
Alla fine, se una canzone riesce ad essere coinvolgente – e le parole contano eccome – hai raggiunto l’obiettivo!

Devo farti una domanda un po’ spinosa. Avete cambiato recentemente label a causa del fallimento della MTM. Mi racconteresti qualcosa di com’è andata?

Mah, che ti devo dire…la MTM ha chiuso, cosa orribile per ogni gruppo che si trova in una situazione simile. Tuttavia avevamo conoscenze da anni presso la AFM. Il nostro responsabile delle relazioni Markus Wosgien in particolare, era in contatto con loro da moltissimo. Siamo stati fortunati ad avere questi agganci, cosa che ci ha consentito di non perdere molto tempo ed avere un nuovo contratto in breve.
Devo confessarti però, che ritengo un vero peccato che la fatica fatta per pubblicare “Mask Of Sanity” sia andata sprecata. Lo reputo tuttora un disco davvero molto valido.


Sono curioso a questo punto. Tu sai che riscontri aveva ottenuto?

Decisamente positivi. Purtroppo però, il disco è scomparso dai radar troppo presto. Questo per via dei problemi d’etichetta e per l’assenza forzata dalla scena live di questi ultimi anni…

Pensi che questo nuovo cd possa ottenere di più?

AFM è una etichetta molto più grande, la band è stata finalmente in tour lo scorso anno e “Crash And Burn” è un disco ancora migliore. Insomma, penso proprio di sì!

Stavolta la produzione è stata completamente a carico di Matt ed Henny. Che ruolo ha avuto invece il collaboratore storico Achim Khoeler?

Si è occupato di mixer e masterizzazione. Anche in “Crash & Burn” ha avuto un ruolo fondamentale: Matt e Achim lavorano insieme da decenni, credo 15 o 16 anni ed hanno una sintonia praticamente perfetta. Henny è comunque un ottimo musicista ed un paio di orecchie in più non fanno mai male in questi casi!

Avete una storia lunga alle spalle. Risalendo agli anni passati, cosa vedi di diverso oggi, rispetto ad allora?

Beh lo sappiamo tutti. Il business è cambiato e l’hard rock pure. Non è più una novità, fatto questo, non di per sé negativo.
Il Blues, per dirne una, è vecchio di cento anni, eppure è incrollabile e domina ancora. La scena metal/rock si è diversificata, ci sono molte più sfaccettature…ma è comunque viva e vegeta e non morirà mai. Chiedi pure a Lemmy…ahahaha
Per certi versi inoltre, è persino migliorata, tornando un po’ ovunque indietro verso la propria radice.


Quindi, dopo tanti anni, che rapporto hai tu personalmente oggi con la musica? Di lavoro o di passione?

Sono due cose che procedono di pari passo se ne fai il modo con cui ti guadagni da vivere. La vera differenza però, è se devi riempire il frigorifero con la tua musica o se devi dimostrare a qualcuno che meriti di stare su di un palco.
Nessuno di questi due casi è collegabile ai Sinner. E credimi, se prendi questa cosa come un semplice lavoro, alla fine ti rendi conto che ci sono modi molto più semplici e comodi per fare soldi!

Piccola curiosità! So che nei Sinner c’è stata spesso l’abitudine a coniare degli strani soprannomi.
Atomic Major per Henny ad esempio. Probabilmente tu non ne hai grossa esperienza, ma hai idea di come possano nascere? Magari in tour?

Ahahaha! Non ne ho idea in effetti, ma credo che la teoria del tour sia quella migliore. Insomma, tarda sera, ragazzi allegri, birra a fiumi e voglia di scherzare…non so proprio da dove arrivi Atomic Major…credo che abbia a che fare con le armonie della chitarra chiamate “major tonality”, ma non ne sono del tutto sicuro…

Adesso siete già in tour?

Sì, il nostro obiettivo adesso è quello di darci dentro con le date dal vivo. A novembre saremo in giro con Ross The Boss. Date uno sguardo al nostro myspace per maggiori info!

Piacevole l’idea di tornare on stage dopo un po’?

I Primal Fear sono stati parecchio in tour, i Sinner molto meno. Così io e Klaus siamo eccitatissimi, mentre Matt e Henny la prendono con più calma!

Direi che siamo alla fine. Ti lascio concludere come meglio desideri.

Vi piace il rock n’roll? Anche a noi! Forse possiamo divertirci insieme, un paese per volta! Ahahaha!
Spero che “Crash & Burn” sia di vostro gradimento e spero di incontrarvi tutti sulla nostra pagina myspace!

Fabio Vellata