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Sirenia (Morten Veland)

Di - 7 Marzo 2009 - 0:00
Sirenia (Morten Veland)

Una chiacchierata non troppo impegnativa con Morten dei Sirenia ci svela qualche retroscena sulla band e sul nuovo album, “The 13th Floor“, uscito all’inizio dell’anno per Nuclear Blast.

Intervista a cura di Alex Calvi e Paola Bonizzato.

Vorrei cominciare dal titolo del vostro quarto album, “The 13th Floor”, che curiosando in rete ho scoperto essere il titolo di film e fumetti. C’è qualche riferimento? Come mai questa scelta?
Questa cosa me l’hanno già fatta notare in molto e se devo essere sinceramente non ne sapevo proprio niente: ho scoperto dopo che c’erano film risalenti agli anni ’90 con lo stesso titolo. Io l’ho scelto perché riflette molto bene i sentimenti dell’album. Il numero 13 ha un significato oscuro ed è spesso associato ad aspetti negativi.

Parlaci in generale della nuova release…
Quando abbiamo iniziato a lavorare su “The 13th Floor” volevamo rispecchiare tutto ciò che era stato fatto finora, cercando di dare vita a un lavoro sulla scia del debut album e mantenendo dei parallelismi con le uscite precedenti. Ovviamente volevamo creare anche qualcosa di nuovo. Posso dire che l’album offre un po’ di tutto per fare felici tutti i fan, regalando musica che è un gradino sopra a quella che abbiamo suonato finora.

Dopo che Henriette Bordvik ha lasciato la band, è stato difficile trovare un adeguato sostituto?
Henriette se ne è andata dopo l’EP “Sirenian Shores” e noi volevamo trovare una persona differente. Io ero fissato con un certo tipo di stile. E’ stato quindi naturale scegliere nuovamente una voce femminile. Dopo che anche Monica ha smesso di far parte della band, ci siamo rimessi nuovamente alla ricerca di una vocalist: abbiamo ricevuto materiale da più di 500 aspiranti! Volevamo essere sicuri che la prescelta fosse quella giusta. Ailyn è spagnola: riesce a cantare vecchie e nuove canzoni passando da note basse a note alte senza dimenticare di trasmettere emozioni forti. Ailyn è stata quindi la scelta perfetta per il gruppo, ed è anche una persona meravigliosa, oltre che un’ottima cantante.

La sostituzione di molto membri del gruppo nel corso degli anni ha avuto ripercussioni sul sound?
Diciamo che ho dovuto prestare particolare attenzione nell’adattare le linee vocali di volta in volta. Ailyn è cantante molto versatile per cui con lei è tutto molto facile. Diciamo che i cambiamenti avvenuti sono stati soltanto in positivo.

Agli inizi tu eri l’autore di musica e testi. Come si è evoluto il tuo ruolo nella band? Sei sempre l’unico compositore oppure ora accetti contributi dagli altri membri del gruppo?
Finora sono sempre io l’unico autore. La mia esperienza mi dice che lavoro meglio da solo: sono totalmente concentrato in quello che faccio. Avere altra gente intorno mi distrae e compromette la mia produttività. Sono molto più profilico quando sono da solo con la mia mente e la mia anima. E’ così che funziona.

Quali sono gli argomenti che prediligete?
I testi si focalizzano sugli aspetti oscuti della vita. Vengono utilizzate tantissime metafore e parecchio simbolismo. Sono un perfezionista per quanto riguarda le lyrics.

Com’è nata l’idea di inserire il violino di Stephanie Valentin nelle composizioni?
E’ nata in modo naturale, come tutte le altre idee. Abbiamo preso contatti con Stephanie e lei è venuta a trovarci per una giornata intera. Ha fatto veramente un gran lavoro. Tra l’altro Stephanie suona in qualcosa come dieci gruppi che trattano altrettanti generi differenti l’uno dall’altro.

Da chi è nata l’idea di ri-contattare Jan Kenneth Barkved in qualità di ospite, così come era già apparso su “At Sixes and Sevens” ?
Jan è nostro amico da anni. Quando stavo per concludere la fase di composizione sentivo fortemente che mancava qualcosa… Mancava una voce maschile. L’abbiamo contattato e lui ci ha raggiunto in sala prove e abbiamo quindi registrato anche con lui.

Per la promozione dell’album avete fatto organizzato qualcosa di particolare?
Abbiamo girato in Svezia il videoclip di “The Path of Decay”, primo brano dell’album, in compagnia del regista Patric Ullaeus, che ha già lavorato in precedenza con In Flames, Dimmu Borgir, Lacuna Coil. Inoltre, andremo in tour al più presto: stiamo cercando un’agenzia di promozione che ci organizzi seriamente della date all’estero, anche di supporto a una band di maggior calibro.

Avete un sito ufficiale, una pagina su MySpace e una nuova pagina su FaceBook. Com’è il tuo rapporto con questi strumenti di promozione?
Personalmente io do un’occhiata solo alle mie email. I siti dei Sirenia non sono gestiti da me direttamente. In ogni caso credo MySpace al momento sia il migliore perché ci porta tanti nuovi visitatori che magari stanno solo vagando per la rete in cerca di nuovi sound.

Credo che per oggi sia tutto. Il finale è tutto per te…
Spero che chi ascolti il nostro album possa trovare in ciascun brano quei sentimenti che cerco di trasmettere… E ovviamente ringrazio tutti i lettori: spero di vedervi tutti in tour al più presto!