Skid Row: Rachel Bolan, “Pubblicare ‘Slave To The Grind’ come singolo fu un grave errore”
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Dominatori delle classifiche tra la fine degli anni 80 e primi anni 90, i primi due album degli Skid Row non hanno certo bisogno di presentazioni. Sicuramente due pietre miliari dell’hard rock mondiale. Ciò nonostante, in merito al secondo album “Slave To The Grind”, secondo il bassista Rachel Bolan, sarebbe stato meglio fare scelte differenti per quanto riguarda i singoli pubblicati. Durante un intervento sul podcast “Going Off Track”, Bolan ha raccontato un retroscena accaduto all’epoca del secondo album:
“Spostarsi verso un suono più pesante con il secondo album è stata una scelta molto naturale. Il nostro più grande errore però, è stato pubblicare la title track ‘Slave To The Grind’ come singolo. Le radio non se la sono filata. La nostra fanbase maschile è aumentata, ma quella femminile si è prosciugata, quasi scomparsa. E poi ci siamo portati i Pantera in tour. Noi adoriamo i Pantera, ma ai concerti c’erano principalmente ragazzi.”
Tornando alla scelta dei singoli da pubblicare, Bolan racconta:
“In ogni caso, con ‘Slave To The Grind’, il primo singolo è stato ‘Monkey Business’, ed è andato a ruba in due settimane, quindi è stato un successo certificato. Da lì abbiamo preso il giro giusto, e prima ancora che pensassimo ad un secondo singolo, le radio hanno giocato d’anticipo cominciando a trasmettere ‘Quicksand Jesus’. E io ho pensato, ‘Questa sarebbe fantastica come nuovo singolo’. Il nostro manager dell’epoca, però disse, ‘Non dovremmo pubblicare quella canzone per seconda.’ E c’era qualcuno nella band che era d’accordo con lui. Io allora ho fatto notare ‘Ma la radio la sta già trasmettendo’. Così, visto che io e Snake Sabo eravamo quelli che facevano le interviste con le radio, qualcuno ha avuto la fantastica idea di dirci ‘Perché tu e Snake non iniziate a chiedere alle radio di non trasmetterla più, finché non decidiamo un nuovo singolo?’.”
Nonostante fosse poco convinto della cosa, Bolan seguì questo consiglio.
“Quindi, ho fatto come mi era stato detto e abbiamo chiamato le stazioni radio dicendo di non trasmettere quella canzone perché stavamo arrivando con un singolo diverso. Le risposte che abbiamo ottenuto erano esattamente quelle che temevo. Un direttore di programmazione, addirittura mi ha letteralmente urlato contro, ‘Siete impazziti?’ E io ho risposto, ‘Sì, credo di sì.’
Poi abbiamo pubblicato ‘Slave To The Grind’ come singolo. E la reazione delle emittenti radio è stata, ‘Non la trasmetteremo. È troppo pesante per i nostri ascoltatori’. In certi casi addirittura, ‘Non la trasmetteremo. E vaffanculo’.
Successivamente abbiamo riprovato con ‘Quicksand Jesus’, ma ormai era troppo tardi. Ed io lo avevo detto ai ragazzi, ‘Non possiamo pubblicare Slave To The Grind come singolo’. Ma sono stato ignorato. Penso che quel disco avrebbe venduto molto di più se avessimo lasciato le cose come stavano.”