Slash: “Rubai il cilindro per nascondere gli occhi quando ero strafatto, non pensavo diventasse un marchio distintivo”
In podcast con Conan O’Brien, Slash ha parlato di quello che negli anni è diventato uno dei suoi tratti distintivi: il cappello a cilindro. Questo il racconto del chitarrista dei Guns N’ Roses:
Lo rubai da un negozio a Melrose chiamato Retail Slut. Lo ricordo, perché c’erano due negozi accanto: il Leathers And Treasures e il Retail Slut alla porta accanto. Taime Downe, il cantante dei Faster Pussycat, lavorava di solito al Retail Slut. Ecco perché mi ricordo il nome. Entrai dentro e non avevo un soldo. Portavo abitualmente un qualche tipo di cappello, come complemento all’abbigliamento. Vidi quel cilindro ed è come se mi avesse parlato, immagino. Così ho pensato: fanculo, me ne esco con questo. E così ho fatto. Poi entrai accanto al Leathers And Treasures e rubai la cintura cocho e me ne tornai nell’appartamento dove vivevo con Axl Rose. Quella sera suonammo al Whisky A Go Go. Presi la cintura, la tagliai e la misi sul cilindro. Quella sera indossai il nuovo cappello.
E’ diventato davvero un marchio distintivo che mi identifica. Lo indosso sempre. Ma era un qualcosa che potevo calare per coprire gli occhi, per nasconderli quando ero strafatto. Non pensavo che diventasse questa cosa a lungo termine… Per molto tempo l’ho usato come sistema per nascondermi. Della serie: metto su il cappello e nessuno può sapere chi sono, cosa sto facendo o in che stato mi trovo. Io ti vedo, ma tu non puoi vedermi. Anche durante gli show era fantastico averlo addosso. Bastava tirarlo giù e non mi sentivo più intimidito dal pubblico.
https://youtu.be/91q-DnVLe3s
Di recente Slash ha pubblicato con Myles Kennedy & the Conspirators il nuovo album “4”. Qui tutti i dettagli: https://www.truemetal.it/heavy-metal-news/slash-ft-myles-kennedy-the-conspirators-ascolta-la-nuova-fill-my-world-1072262