Slayer: Kerry King arrabbiato per il ritiro della band, “Mi è stato tolto il mezzo con cui mi guadagnavo da vivere”
In una nuova intervista con Metal Hammer, Kerry King, il noto chitarrista degli Slayer, ha parlato del ritiro della band avvenuto nel 2019.
Quando gli è stato chiesto qual è stata la sua reazione alla discussione sul ritiro degli Slayer il chitarrista ha detto:
Rabbia… cos’altro potrebbe essere?
E’ stata una decisione prematura e dico prematura perché i gruppi con cui sono cresciuto sono ancora là fuori che suonano!
Io posso ancora suonare, ma quel mezzo con cui mi guadagnavo da vivere mi è stato tolto.Ma, vabbè, immagino di dover pensare al futuro ora.
Eravamo sul tetto del mondo e non c’è nulla di male ad andarsene quando sei al top, è un buon modo di andarsene.
Ma se mi manca suonare? Certo, assolutamente.
Anche Gary Holt, il chitarrista degli Exodus che ha suonato per quasi un decennio insieme agli Slayer, aveva espresso una simile opinione in un’intervista del 2021 in cui aveva detto:
Suonavamo ancora al top, eravamo grandiosi.
La band aveva ancora tanti anni davanti a sé, ma immagino che quando è il momento non c’è niente da fare. Quando decidi di lasciare qualcosa lo fai e basta. Non posso dire a nessuno che è stata presa la decisione sbagliata.
Meglio andarsene alla grande che continuare quando non sei in grado di suonare le tue stesse canzoni, e questa roba non è semplice.
Suonare ‘Angel of Death‘ a 70 anni sarebbe fottutamente difficile.