Sleeping Village (Mortifer)
Era troppa la voglia di approfondire la mie conoscenze riguardo mr. Mortifer, mastermind dei nostrani (e per me promettenti) Sleeping Village, capaci di un demo realmente sentito ed emotivo quale Mourning Persists (qui la recensione). Urgeva un’intervista e così è stato… lo so, ho già parlato troppo, quindi meglio cedere il campo al musicista…
Benvenuto su TrueMetal Mortifer e complimenti per il tuo demo. Mi è davvero piaciuto.
Grazie a te del benvenuto su questa importante ‘zine e sono contento che ti sia piaciuto il mio nuovo demo.
Ho scritto delle brevissime note sulla tua band, puoi aiutarci a conoscerti completando a dovere il quadro riguardo il tuo progetto?
Certo. Dunque, Sleeping Village nasce alla fine 2002, anche se l’attribuzione di questo nome è successiva e non come un progetto “serio” ma come una semplice valvola di sfogo con cui registrai alcune canzoni interamente strumentali di impronta Black Metal con molte parti di ambient minimale. Ti posso assicurare che il livello tecnico era veramente basso! Poi nel 2003 decisi di far diventare questo progetto una cosa seria, viste alcune esperienze non soddisfacenti nel suonare in un gruppo vero e proprio. Cercai un nome per il progetto che non fosse il solito nome indecifrabile e di clichè da gruppo Black Metal e alla fine decisi per Sleeping Village. Con un nome così uno non si aspetta certo un gruppo Black, forse un gruppo classic Doom! Nella primavera 2003 registrai il mio primo demo dal titolo omonimo in condizioni, sia di attrezzatura sia personali, veramente pessime. Il genere proposto risentiva molto l’influenza delle mie prime registrazioni: Black Metal primitivo con parti ambient minimali, solo che stavolta ci registrai anche la voce. In maggio lo feci uscire limitato a 30 copie, visto lo scarso valore che gli attribuivo, ma del resto quel demo non mi piace neanche ora. Nonostante il mio parere personale quel demo piacque a quasi tutte le poche persone che se ne impossessarono. Qualche mese dopo la pubblicazione del demo iniziai a registrare nuove canzoni (fra le quali alcune andarono a far parte del mio secondo demo), visto la poca soddisfazione personale del demo precedente. Queste nuove canzoni furono influenzate anche dal altri generi oltre al Black Metal, come il Doom, e furono molto più elaborate rispetto alle precedenti. Una versione base di Mourning Persists, composta di sole 4 canzoni, la ultimai alla fine del 2003 e doveva essere prodotta dalla Frozen Creations però a seguito di alcuni problemi la cosa non andò in porto, e forse è stato anche meglio così, almeno ho potuto ultimare il demo al meglio. Così dopo, in momenti alterni, registrai anche le altre canzoni che poi andarono a comporre il demo com’è ora. Lord FL della Eyes Of The Dead Prod, che precedentemente si era interessato alla mia musica, decise di produrre lui il mio secondo demo, che è uscito nell’inverno di quest’anno. Credo di essere stato abbastanza chiaro con la storia del mio progetto..
Vuoi farmi un excursus sui brani che compongono il tuo secondo demo “Mourning Persists”?
Il demo parte subito con “Fallen Leaves Around Me” dal blast beat di media velocità. E’ forse il brano dall’andamento più classicamente Black Metal e più veloce dell’intero demo nonostante qualche breve rallentamento. La canzone termina con una parte atmosferica che personalmente mi affascina molto.
Si passa poi alla title track, uno dei miei pezzi preferiti del lavoro, ed è stata anche una fra le prime ad essere registrata. L’andamento e la durata stavolta sono tipicamente Doom.
“Angores Lunae” è un piccolo brano atmosferico che registrai casualmente senza alcuna pretesa ma che poi mi piacque e decisi di inserirlo nel demo, anche se avrebbe meritato un po’ più di lavoro.
“Cry Liberator” è forse il brano più sfacciatamente depressive del demo, sia per i tipici arpeggi distorti sia anche un po’ per le parole.
“Memories Of A Forgotten Solitude” è un altro brano strumentale come “Angores Lunae“, stavolta anche con una parte centrale Black Metal dal riff molto melodico.
“Autumnal Fire” è la mia preferita del disco insieme alla title track. Inizia con impatto dopo una parte introduttiva molto malinconica. Il ritmo della canzone è molto “burzumesco”, mi sembrava il più adatto per la canzone. Termina con una parte acustica.
“Remains” insieme alla title track sono i brani più vecchi. Questo è un brano palesemente ambient molto malinconico e melodico, secondo me molto adatto per la chiusura del demo.
L’artwork e le melodie sono decisamente malinconiche, in particolare mi piace molto il sentiero di foglie sul retro del booklet perchè l’autunno ha sempre il suo fascino. Potremmo definire la tua musica come “autunnale”? Ho avuto questa sensazione ascoltando “Mourning Persists”.
Sicuro, l’autunno affascina molto anche me. Gli alberi spogli, le foglie cadute ma anche i colori di quel periodo dell’anno sono molto belli. Direi che la musica di Sleeping Village si possa definire autunnale nel senso che riguarda un momento prossimo alla morte, un periodo di decadenza, ma non il momento di morte stesso, che secondo me è rappresentato dall’inverno.
Ritieni che ti si possa “catalogare” come artista depressive black metal?
Bah, non definisco la mia musica come depressive black metal e neanche quando compongo dico: “Voglio fare canzoni depressive a tutti i costi!”. La definirei piuttosto come Melancholic Black Metal, il depressive, almeno per la concezione che ne ho io, è musica più oscura e più angosciante della mia. Sicuramente ne sarò influenzato, anche perché lo ascolto, ma non mi definirei a pieno titolo “artista depressive”. E poi nei miei testi non parlo esplicitamente di suicidio (a parte un’eccezione) e assolutamente non di auto-lesionismo, che definisco una cosa un po’ fine a se stessa (ndr – oltre che ampiamente sfruttata a livello commerciale).
Ascoltando il demo, mi ha colpito anche un altro punto per me fondamentale: i brani sono allo stesso semplici (in alcune melodie) ma arricchiti da inserti vari come suoni, campionamenti “ambientali” ecc… Mi sembra di capire che curi con un certo impegno i vari lati della composizione.
Certo, le canzoni non devono essere assolutamente tirate via, piuttosto non registro altro e sto fermo un mese su una canzone..
Ho rimarcato chiaramente in sede di recensione che mi piace molto il lato “rilassante” ed “ambient” della tua musica, anima che si fonde con profitto al black metal. Ha un senso particolare questo gioco tra atmosfere leggere e suoni distorti?
Si, in una musica come quella da me proposta l’alternanza fra parti rilassate e parti più tirate ne aumenta il fascino e allontana lo spettro della noia, rende il disco più vario possibile. A parte per alcuni generi specifici, personalmente a me i dischi tutti uguali, senza neanche una pausa o un cambio d’atmosfera, non vanno giù. Chiaro che se fai death, grind o black a là Marduk devi sfasciare tutto senza concedere neanche un attimo di tregua, se non è così, secondo me i cambi d’atmosfera ci stanno molto bene.
Ho sentito Mourning Persists come un disco triste ed intimo. Quanto c’è di te stesso, di profondamente personale ed interiore, nella tua musica?
Molto, veramente molto. Con Sleeping Village metto in musica le mie emozioni e i miei stati d’animo. Non sono canzoni dai sentimenti falsi le mie, tutt’altro… così dovrebbero fare anche molte persone che invece fanno canzoni dai sentimenti “acchiappasoldi” (ndr – non faccio nomi ma recenti esempi dimostrano questa tesi anche nell’underground più… under).
Leggo sul booklet che il demo è stato registrato durante “varie e sporadiche sessioni di registrazione”. A cosa è dovuto questo lavoro così frammentario sul disco?
Come ho già detto prima alcune canzoni risalgono a poco dopo la registrazione del primo demo e altre a circa un’anno dopo, questo a causa dei problemi di uscita del demo. Certo l’unione di tracce registrate in periodi molto distanti fra loro ha reso il demo non perfettamente organico e compatto, con alcune sbavature, ma alla fine ne sono più soddisfatto della prima versione di Mourning Persists.
Nelle note ringrazi apertamente i Bethlehem per la loro “ispirazione senza fine”. Cosa rappresenta per te la mitica band tedesca? Io penso che tutti i loro lavori fino a “S.U.I.Z.I.D.” siano grandiosi, “Dark Metal” è un pezzo di storia quasi irripetibile, ma le ultime cose le trovo insopportabili compreso l’ultimo imbarazzante “Mein Weg”.
I Bethlehem sono uno fra i miei gruppi preferiti in assoluto. L’ho scritto nelle note non tanto perché hanno influenzato la musica del mio demo, ma perché i loro primi dischi non smetterei mai di ascoltarli, e naturalmente sono stati dei frequenti ascolti durante le sessions di registrazione delle canzoni, soprattutto S.U.I.Z.I.D. che è il mio preferito (ndr – e che in certi momenti gela il sangue!). Purtroppo le ultime due uscite sono state deludenti, soprattutto la penultima che mi vergogno pure di aver comprato (ndr – il riferimento va ovviamente al pachidermico Schatten aus der Alexander Welt, acquistabile anche in una versione in doppio cd che non fa altro che uccidere totalmente un disco praticamente morto, anzi mai nato (cit.)). Su Mein Weg ci sono dei momenti che mi piacciono, anche se è un lavoro troppo easy listening secondo me, i veri Bethlehem non sono certo quelli! (ndr – parole sante, Mortifer, parole sante…)
L’uso della drum machine è una necessità perché il tuo è un solo project oppure i motivi sono soltanto artistici? Se devo dire la verità, io non amo (per usare un eufemismo) la batteria campionata, anche se la tua programmazione è curata quindi molto meno asettici da tante altre.
Ho utilizzato la drum machine perché in primo luogo non so suonare una batteria e in secondo perché preferisco un suono preciso piuttosto che un batterista volenteroso ma scarso. In futuro però mi piacerebbe fare qualcosa con un batterista vero e proprio.
Dove si trova quel “luogo oscuro ed appartato” a cui fai riferimento? Lo hai trovato?
No, non penso che esista, è una cosa del tutto immaginaria.
Un piccolo accenno ai Cervix è dovuto: Che ruolo hai nella band?
Nei Cervix non ho un ruolo importante, suono la chitarra e solo saltuariamente mi occupo della composizione delle canzoni, lo faccio giusto per divertimento, il mio progetto serio è Sleeping Village.
Siamo ai saluti. E’ stato un piacere potermi confrontare con te, congedati come preferisci da TrueMetal…
Grazie a te per l’intervista e per il supporto! Hail!