Alternative Metal

Slipknot: Corey Taylor, “Non ho niente contro lo streaming, ce l’ho con i servizi di streaming”

Di Davide Sciaky - 20 Agosto 2019 - 13:07
Slipknot: Corey Taylor, “Non ho niente contro lo streaming, ce l’ho con i servizi di streaming”

In una recente intervista con Rock Feed è stato chiesto a Corey Taylor, il cantante di Slipknot Stone Sour, la sua opinione su cosa i musicisti potrebbero fare per venire compensati meglio dai servizi di streaming, questa la sua risposta:

Ecco cosa possono fare: potrebbero allearsi tra di loro e spingere perché i servizi di straming la smettano di fare ricorso contro leggi che sono già state proposte per difendere i nostri compensi.
C’è un motivo per cui i Tool hanno aspettato così tanto per mettere la loro musica sulle piattaforme di streaming, sapevano che non avrebbero guadagnato niente da qualcosa che si sono fatti il culo per produrre.
Per me quello che è successo significa due cose: a) il tempismo è perfetto perché hanno un nuovo album in uscita a breve e b) probabilmente hanno trovato un accordo con la loro etichetta che gli permette di ottenere una parte dei soldi che l’etichetta ricava dallo streaming.

Questo è quello che la gente non capisce: la differenza tra streaming e radio è che noi guadagnamo dalla radio a causa dei contratti che regolano la cosa. Con lo streaming non esiste davvero niente del genere. I soldi vanno automaticamente – e tecnicamente in maniera automatica – all’etichetta. L’etichetta fa un sacco di soldi, e contrattualmente non sono tenuti a pagarci a causa di quelle che loro chiamano “nuove tecnologie”.
A meno che tu non sia stato in grado di rinegoziare il tuo contratto in modo da rendere la cosa profittevole, cosa che noi non abbiamo fatto, che molti altri non hanno fatto perché è impossibile stare dietro a tutte le tecnologie.
A meno che tu non sia in grado di adattarti a questo, e molte etichette non permettono che i loro artisti lo facciano, sei fottuto.
Quindi l’unico modo che abbiamo per fare soldi dallo streaming sarebbe che le proposte di legge già discusse diventino finalmente leggi.
Il fatto che le piattaforme di streaming facciano appello a queste leggi è solo uno schiaffo in faccia.

Non abbiamo un niente contro lo streaming.
Non abbiamo niente contro la possibilità di ascoltare la musica in modo diverso.
Abbiamo qualcosa contro questi servizi di streaming che ci trattano come se fossimo noi a dovergli qualcosa quando non è così.