Solitude Aeturnus (Steve Moseley)
Abbiamo raggiunto Steve Moseley dei Solitude Aeturnus, per una chiaccherata incentrata sul doom metal, oltre che ovviamente su passato, presente e futuro della band texana.
Intervista curata da Serena DeMaio.
Dopo otto anni trascorsi da ‘Alone’state per tornare con unuovo album, cos’è successo in tutto questo tempo?
Diverse situazioni hanno contribuito alla lunga attesa tra i due album, tra queste l’abbandono da parte di amici di vecchia data come il chitarrista Edgar Rivera e il batterista John Covington. Non entrerò nei particolari riguardo l’esatto motivo dell’abbandono, ma è sufficiente citare una combinazione di problemi personali, motivi di famiglia, e programmi di lavoro in conflitto, che hanno contribuito alla loro decisione. Entrambi rimangono, e saranno sempre, nostri amici stretti.
Continuiamo ad augurare loro tanta fortuna, qualsiasi cosa faranno. I Solitude hanno preso una pausa dopo questo inaspettato cambio di line up. John Perez e io ci siamo uniti e abbiamo iniziato a discutere sul futuro della band e su quale sarebbe stato il miglior modo di agire arrivati a questo punto. Abbiamo deciso di continuare, e di lì a poco ho iniziato a suonare la chitarra invece del basso. John e io eravamo entrambi interessati a mantenere l’integrità musicale e la firma sonora che la band ha conosciuto nel corso degli anni.
Abbiamo continuato a trovarci per scrivere musica e valutare le idee insieme, i miei diversi stili di composizione e il mio suono di chitarra si sono fusi facilmente con quelli di John, e abbiamo mantenuto il feeling della band intatto.
Abbiamo ritenuto di dover cercare un bassista e un batterista, e così abbiamo fatto diversi provini e audizioni prima. Abbiamo lavorato con un paio di bassisti prima di avere la fortuna di incontrare James Martin. Durante quel periodo James era impegnato a suonare il basso in altri progetti, i suoi impegni non gli hanno permesso di prendere altri lavori. Ho lavorato alcune volte con James, prima in altri progetti incluso il Concept Of God, che abbiamo fatto con Robert Lowe alla voce, John Covington alla batteria, io alla chitarra (e ovviamente James al basso).
Ci è piaciuto lavorare con James, e siamo lieti di averlo a bordo insieme a noi. Ci sono stati un sacco di ostacoli che ci sono costati molto tempo, incluso lavorare con un altro batterista per circa un anno. Con ogni cambio di line up ci siamo avvicinati al completamento del materiale per Alone. È stato molto frustrante per noi rifare le canzoni e cominciare da capo ogni volta con un nuovo membro del gruppo. Ci sono state parecchie volte, durante gli anni, in cui ci siamo sentiti abbastanza pronti per entrare in studio e registrare… poi come per una sorta di predestinazione, un’altra serie di eventi sfortunati ci ha rallentato ancora.
Infine abbiamo trovato Steve Nichols, e il suo drumming sembrava filare dritto con quello che stavamo facendo. Steve era un fan della musica come me, e la sua familiarità col materiale attenuò il cambiamento. Lavorare con Steve Nichols è stato per noi come trovare l’ultimo pezzo del puzzle, dopo anni di ricerca. Questa è quello che è successo in breve… combinato ai vari mesi di prove con ogni cambio di line up, piani di lavoro in conflitto, scrittura dell’album, provini per ogni nuovo membro della band, problemi con le mogli, divorzi, alcune condizioni mediche serie (che si sono risolte) aver avuto bambini, side project vari, fare nuovi lavori, suonare in un po’ di show, spostare la nostra sala prove un paio di volte, esser stati derubati del nostro equipaggiamento, obblighi finanziari, e la vita in generale. E così che sono passati 8 anni…
Cosa è cambiato rispetto a prima? C’è qualcosa di nuovo?
Oltre ai cambi di line up non è cambiato molto. Noi tutti ancora ci vediamo in maniera regolare e suoniamo. È qualcosa che ci piace fare, e probabilmente continueremo a farlo sempre. Il nostro obiettivo è sempre lo stesso dopo anni: scrivere musica Heavy Doom Metal.
Messiah Marcolin è uscito dai Candlemass e la scelta del nuovo cantante è caduta su Robert Lowe. Come avete preso la notizia?
Noi siamo sempre stati buoni amici di Leif e tutti gli altri ragazzi dei Candlemass. Quando si è presentata a Robert l’opportunità di cantare con loro, tutti noi siamo stati molto eccitati per la notizia. Sinceramente non abbiamo un programma con richieste che ci rendono molto occupati coi Solitude, così Robert ha abbondante tempo per essere il cantante di entrambi i gruppi. Credo che per Robert sarà una grande esperienza, e sebbene ci siano dei fan che preferiscono la voce di Messiah, tutti noi pensiamo che ci molti di certo apprezzeranno la voce di Robert. Lui stesso è un vocalist ben diverso rispetto Messiah, e darà ai Candlemass un sound completamente nuovo. Aspettiamo con impazienza di sentire il loro nuovo album.
Secondo la tua opinione, dov’è che il Doom vive meglio?
Non sono sicuro di quello che stai chiedendo precisamente, ma credo che il miglior mercato per il Doom sia oltreoceano, in Europa dunque, piuttosto che qui negli Stati Uniti. Le persone in Europa sembrano aperte ad accettare una grande varietà di diversi stili musicali, incluso il Doom Metal. L’America d’altra parte è molto differente: è difficile trovare una stazione radio che mandi Doom Metal. Se ci riesci e la trovi, sarà probabilmente qualcosa di underground che ha un “Metal Show”, uno spazio per il Metal alle 3 del mattino o qualcosa di simile. Se non fosse per le radio su internet, e per le riviste importate, la maggior parte degli americani non sarebbe neppure informato sulla moltitudine delle band metal che prosperano nel mondo. I Solitude sono molto fortunate ad avere così tanti fan negli altri paesi, e una etichetta come la Massacre che fa del suo meglio per far arrivare la nostra musica alle persone a cui piace ascoltarla.
Live show: è un argomento arduo di cui parlare? Quale paese credete di visitare presto?
A noi tutti diverte moltissimo esibirci live. Aspettiamo altre conferme per il 2007, e sono fiducioso che avremo più date di quelle previste. Sfortunatamente, non possiamo suonare in ogni singola data che ci viene proposta, ma cercheremo di visitare più posti possibili durante ogni anno. Per adesso abbiamo pianificato il Messico il prossimo mese, poi Chicago per alcune date in aprile.
Saint Vitus, Trouble, Obsessed, Black Sabbath: tutti grandi nomi appartenenti al passato. Credi ci siano dei grandi nuovi nomi? Pensi che la scena Doom funzioni ancora bene?
Penso che la scena Doom sia più viva che mai. Forse in alcuni paesi più che in altri, ma tuttavia ancora forte. Ci sono così tante grandi band di questi tempi che suonano nello stile Heavy Doom. La scena è attiva specialmente in Europa. Se non avete ancora una copia del nuovo Doomshine, unite tutti i vostri soldi, andate in negozio, compratene una copia, e divertitevi.
Ad alcuni non piace l’etichetta “Doom”. Voi vi sentite più parte dell’Heavy, del Doom o di entrambi? Sapresti definire la vostra musica, oppure in generale non ti piace ricorrere alle definizioni?
Di solito, preferiamo non definirci. I nostril fan sono gli unici che ci hanno etichettato come “Doom” o “Heavy Power” o “Power Doom” o qualunque altra cosa. Noi vediamo quello che facciamo solo come Havy Metal. A volte la canzone è lenta, a volte è veloce. Per la maggior parte, suppongo ci piaccia più scrivere metal un sacco più lento, più gotico, o ambient che altro. Non ci dispiace la catalogazione nel “Doom Metal”. Personalmente credo che “Doom Metal” sia il miglior modo per descrivere in due parole il nostro stile di scrittura, e considero un onore portare avanti questo tradizionale stile di musica concepito dai padri Black Sabbath.
La Massacre Records ha finanziato e prodotto le registrazioni dell’album. È stato difficile per voi trovare qualcuno capace di credere nel vostro nuovo materiale?
No, non del tutto. Ognuno alla Massacre ci ha supportato, è stato d’aiuto e comprensivo con noi e la nostra musica. Tutti noi siamo molto grati di avere un’etichetta che lavora dietro di noi e che supporta quello che scriviamo, le nostre idee. Aspettiamo con impazienza di poter scrivere nuova musica in futuro, sempre con la Massacre che ci sostiene.