Vario

Somniae Status (Alex Danieli)

Di - 17 Aprile 2007 - 17:00
Somniae Status (Alex Danieli)

Secondo disco per i Somniae Status che, passano dalla Adrenaline alla Dragonheart Records e ritornano sugli scaffali con Echoes. Abbiamo raggiunto il chitarrista Alex Danieli per scambiare qualche commento sul nuovo full length. Buona lettura.

Ciao Alex, sto ascoltando da qualche giorno il vostro Echoes. A cosa si riferiscono questi “echi”?

Gli echi si manifestano dopo determinate scelte che facciamo nel corso della vita, in alcuni testi questo concetto è espresso in maniera molto forte e si riflette attraverso molteplici stati d’animo quali l’angoscia, la paura, la tristezza. Tutti relativi, come detto, a scelte già fatte. Gli echi, detto in parole povere, sono i riscontri del nostro passato.

Perchè Somniae Status?

Nome più difficile non c’era in effetti. Somniae Status è lo stato d’immaginazione e abbiamo pensato di usare il latino escludendo l’inglese che proprio non ci piaceva. Ormai ci rappresenta anche se ci siamo un po’ pentiti. Ma va bene così.

Ti va di presentare la band agli utenti di Truemetal?

Come no, per me è un onore. I Somniae Status sono nati nel 1996 ma abbiamo raggiunto una line up quasi definitiva nel 1999, tre anni dopo, con la quale abbiamo iniziato a comporre pezzi nostri. Cassandra, il nostro debutto, è stato pubblicato da Adrenaline Records nel 2003, disco che ci ha permesso di farci conoscere dal vivo. Mio fratello, il vecchio cantante, ha abbandonato la band nel 2004 e abbiamo ingaggiato Ivan che ci è stato fin da subito di grande aiuto. Poco dopo abbiamo registrato una cover dei Queensryche, I Don’t Believe In Love, che è finita in un tributo e solo in seguito abbiamo deciso di comporre i pezzi per un nuovo disco. Infine, abbiamo cercato un’etichetta che ci potesse offrire un contratto che, è arrivato a fine 2005 con la Dragonheart, label ha creduto in noi.

A proposito di Dragonheart, avete firmato per un disco se non sbaglio.

E’ esatto, abbiamo l’opzione sul secondo ma dipende dalle vendite del primo, Echoes.

Ho avuto modo di ascoltare il vostro precedente “Cassandra” e balzano subito all’orecchio due grandi differenze rispetto ad Echoes: la produzione del nuovo disco è nettamente superiore e il genere si avvicina ad un heavy rock classico piuttosto che al progressive. Sei d’accordo?
 
Si. Alex De Rosso (Dark Lord, Dokken) ha fatto di tutto per farci suonare al meglio nel primo disco ma eravamo ancora un po’ acerbi. Quattro anni di esperienze, soprattutto live, sono tantissimi e siamo cresciuti. Cassandra era pieno di cambi di ritmi, musica complessa. Pensa che Alex continuava a chiederci se avevamo nuovi riff per poterli intrecciare con quelli già esistenti…

Alex De Rosso non ha lavorato con voi sul nuovo disco, giusto?
 
No, ne è rimasto totalmente fuori. E’ subentrato Pat Scalabrino al quale abbiamo presentato il disco in stato embrionale, ci ha detto cosa correggere e a distanza di mesi gli abbiamo portato una versione corretta e riveduta che lui ha ulteriormente “limato”. Ci siamo trovati benissimo, è un ottimo co-produttore ed un perfetto supervisore.
Per quanto riguarda la produzione beh, Scalabrino ha lavorato con Luigi Stefanini e, come puoi sentire, hanno fatto un ottimo lavoro.

Si, l’hanno reso molto atmosferico. Possiamo quindi affermare che Echoes rappresenta i Somniae Status del 2007, senza intermediari.

Proprio così. All’epoca anche Cassandra, bene o male, rappresentava ciò che la band voleva. Forse mancava di aggressività, era troppo poco cattivo e la gente ce lo faceva notare soprattutto nei concerti.

Vorrei citare tre ottimi brani: From Hell, Evil Thought e Selling Souls. Sono i migliori del disco, hai voglia di commentarli?

Hai beccato proprio i primi tre, sono contento che ti siano piaciuti. Sia come atmosfera sia come stato d’animo che ne traspare, e mi riferisco al messaggio che proviamo a lanciare, i primi tre pezzi rappresentano in pieno la band. Sono d’accordo con te, al cento per cento.

Bene, passiamo ai difetti. La voce è troppo statica a mio modo di vedere e il disco manca di mordente, soprattutto nella sua seconda metà. Avrei apprezzato qualche accelerazione in più.

Effettivamente abbiamo radunato tutti i pezzi per i quali andiamo davvero orgogliosi proprio all’inizio, non te lo nascondo. Poi c’è un’altra cosa: alcuni brani della seconda parte del disco sono più datati degli altri. Insomma, la scaletta pensavamo proprio di averla azzeccata, forse potevamo distribuire uniformemente i nostri pezzi migliori.

Cambiando argomento, volevo provare a definire il vostro sound. Mi piace pensare ai Somniae Status come la versione più lenta e ragionata degli Eldritch, che ne pensi?

Conosco bene gli Eldritch e in effetti, ci sono diverse somiglianze a livello di atmosfera. E’ a quella che ti riferisci vero?

Esattamente, voi come gli Eldritch sembrate puntare sull’atmosfera da paesaggio post-nucleare…

E’ così, e la copertina è la rappresentazione di quel paesaggio. Ci ispiriamo anche ai Queensryche e Fates Warning e siamo spesso associati ai Nevermore ma solo a livello di atmosfere, ovviamente.

L’atmosfera del sound è confortata dai testi?

Abbiamo un po’ tutti questa indole non proprio depressiva ma sicuramente oscura, un po’ triste. Quando ci siamo trovati per la prima volta a rileggere i testi ci siamo detti: “ragazzi ma un po’ di vitalità no?”. A dirti la verità, incattivirei di più il nostro sound magari inserendo del growling qua e la, ma è una cosa più mia personale che generale.

Avrei optato per qualche cambio di tempo in più.

In parte ti do ragione, però ci sono degli episodi più veloci che, evidentemente, passano in secondo piano rispetto ai nostri brani migliori. L’evoluzione di una band è indeterminabile e spero che ogni disco dei Somniae Status possa essere considerato come un nuovo debutto. Mi piace rimettermi in discussione, sempre. Diventa una specie di sfida, non siamo una band che prende una via e segue quella via fino all’infinito. Non faremo mai un disco uguale all’altro, conosco i miei polli, come si suol dire.

Senti Alex, quali saranno i prossimi passi della band? Che ne dici di un tour di supporto ai vostri compagni di etichetta, i Domine?

Non centriamo molto coi Domine ma sarebbe bellissimo. L’ho proposto ad Enrico poco tempo fa, vedremo cosa succederà. Per ora a livello di concerti è tutto fermo, spero di poter suonare il più possibile.

Bene Alex, per me è tutto. Ti va di lasciare un messaggio ai nostri utenti?

Ringrazio te e Truemetal per lo spazio che ci avete concesso. Saluto tutti quelli che ci hanno seguito fino ad oggi e chiedo a coloro che non ci conoscono di dare una chance a Echoes. A presto.

Gaetano Loffredo