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Sottoilpalcoancheio: una iniziativa per tutti i metallari e rocker disabili

Di Giuseppe Casafina - 6 Agosto 2020 - 0:07
Sottoilpalcoancheio: una iniziativa per tutti i metallari e rocker disabili

Facebook è una piattaforma che permette qualsiasi genere di iniziativa, purtroppo spesso anche ben poco nobile (che non citeremo): per fortuna non tutte le iniziative si rivelano poco utili anzi spesso ne spunta fuori qualcuna davvero interessante e che tocca profondamente determinate categorie come quella degli amanti della musica dal vivo.

Ovviamente stiamo parlando di Sottoilpalcoancheio, pagina che promuove la libertà dei fan disabili/su sedia a rotelle ai concerti. Segue la descrizione della pagina ad opera dell’amministratrice Simona Ciappei.

Ed eccomi qui a dirvi per cosa lottiamo.
Ho scelto il nome SOTTOILPALCOANCHEIO come provocazione e perché, diciamocelo, rende bene l’idea. È la rivendicazione della libertà di scelta, della parità tra esseri umani. È un urlo contro le differenze, contro la discriminazione.
Spesso sottolineiamo, con le foto a testimonianza, l’orrenda collocazione dell’area disabili. Puntiamo alla libertà di scelta del settore (ovviamente pagando il biglietto come fanno tutti). Chiediamo, quanto meno, laddove non ci sia la possibilità di scelta, di stare in area protetta sotto il palco. Non tutti sanno che fino agli inizi degli anni 2000 era quella l’area riservata ai disabili. Era sotto il palco. Era proprio lì perché ci sono le vie di fuga (uscite di sicurezza), sì, quelle che userebbero gli artisti; lì il maggior numero di addetti alla sicurezza e, sempre lì, i volontari del 118 ed i medici. Quindi nessun luogo è più adatto dell’area sotto il palco.
A dirla tutta, per legge, deve esserci ALMENO un’area disabili quindi, il massimo sarebbe che ogni settore fosse accessibile, ma, nel frattempo, trovo giusto che si dia la possibilità di godersi uno spettacolo al 100% a chi, anche volendo, non può correre per avere l’ambito posto sotto il palco. Ripeto: IN AREA SICURA.
Ma questo non è l’unico problema né l’unica richiesta…

Chiediamo maggior semplicità per l’acquisto del biglietto. Desideriamo un canale semplice e veloce come gli altri. Perché per un disabile deve essere più complicato? Se la piattaforma dei maggiori rivenditori non indica sulla homepage che un disabile deve obbligatoriamente fare un percorso diverso come lo dovrebbe capire? Se non si desidera cambiare una piattaforma pre-esistente, che se ne crei una nuova. Possibile che una persona disabile debba immaginare di dover far richiesta all’organizzatore e trascorrere giorni surfando in rete nel capire chi organizza il concerto di quello specifico artista? Chiediamo che la modalità di accredito sia identica per tutti gli organizzatori. Chiediamo che la messa in vendita dei biglietti per i disabili coincida con la messa in vendita dei biglietti per i normodotati o che sia comunque un preciso giorno che possa essere notificato in automatico come avviene per le persone normodotate. Chiediamo trasparenza sul numero dei posti riservati e chiediamo che venga resa nota l’ubicazione dell’area disabili PRIMA dell’acquisto del biglietto. Chiediamo il biglietto nominale per TUTTI di modo che possa arrivarci comodamente a casa come per gli altri e non che i disabili debbano andare a ritirarlo al botteghino il giorno dell’evento perché per noi è una trafila assurda. E poi, anche a noi piace il fan ticket con il nostro cantante stampato sul biglietto invece del biglietto bianco e triste… SCUSATE EH. Anche un disabile tiene a certe cose e dovrebbe avere la libertà di averle. Per altro la modalità del “captcha” per una persona ipovedente è da eliminare. La risposta alla richiesta del disabile alla partecipazione del concerto deve avvenire subito! Non potete farci aspettare giorni, settimane, mesi! Oltre a voler sapere se a quel concerto ci saremo oppure no, ci dobbiamo organizzare! Ferie, viaggio ed alloggio (e per questi ultimi due è moooooolto complicato!!!). E poi, per favore, non potete chiederci mesi prima chi ci accompagnerà… Ve lo faremo sapere eh! Chiediamo che i posti riservati siano aumentati. Non si può pensare, per esempio, che su un posto da 80000 persone solo 20 siano i posti riservati… Non ci piace che chiamate ACCOMPAGNATORE chi viene al concerto con noi… Ci piace andare ai concerti con la famiglia o gli amici, come tutti gli altri. Lasciateci pagare tutti visto che riceviamo un servizio, ma lasciateci rimanere vicini e nell’area dove vogliamo stare. La parola accompagnatore e la gratuicità sembra darvi il diritto di separarci (accompagnatori sul fondo della pedana o fuori dalla pedana) e posizione pedana decisa da terzi. No, non ci piace. Cercate di risolvere il problema del UN SOLO accompagnatore. Io ho due figli e non potrò MAI godermi un concerto con loro. Possibile non potersi più godere un concerto assieme alla famiglia o agli amici? Insomma, come ben potete capire i problemi sono diversi, ma tutti risolvibili

Qui il link alla pagina: https://www.facebook.com/sottoilpalcoancheio/