Soul Secret (Luca Di Gennaro)
È da poco uscito
Flowing
Portraits, debutto discografico dei napoletani Soul Secret. Abbiamo raggiunto
Luca Di Gennaro, talentuoso tastierista della band partenopea, per saperne di
più su quella che è una delle sorprese musicali più gradite di questo 2008.
Buona lettura.
Ciao Luca, benvenuto sulle pagine di TrueMetal.it. Che ne dici di
presentare la band ai nostri lettori?
Grazie per il benvenuto, è un piacere essere su queste pagine. Io sono Luca Di
Gennaro, tastierista dei Soul Secret, nonché l’ultimo arrivato in ordine
cronologico prima che la composizione del nostro debut album Flowing Portraits
avesse inizio. Gli altri membri della band sono Antonio Vittozzi alla chitarra,
Lucio Grilli al basso e Antonio Mocerino alla batteria.
Vi siete formati inizialmente come semplice cover band dei Dream Theater; quanto
ha influito il sound dei maestri sulla composizione dei vostri pezzi?
Beh per quanto mi riguarda, avendo cominciato a suonare le tastiere dopo aver
sentito Jordan Rudess, posso dirti che alcune cose (quelle umane) del suo
stile le ho certamente mutuate dopo gli svariati ascolti delle sue partiture.
Per quanto riguarda il gruppo, invece, non trovo la somiglianza con i Dream Theater
così netta. Di certo l’ascolto dei loro brani può averci inconsciamente
suggerito qualche soluzione, ma se dovessi dirti “Questa parte suona proprio
come…”, beh non saprei dirtelo davvero.
Oltre ai sopraccitati Dream Theater, ci sono altre band che vi hanno influenzato
musicalmente?
Beh, più che dirti quali gruppi mi hanno influenzato (mi riesce difficile
davvero) potrei dirti quali gruppi ascolto. Fortunatamente riesco ad ascoltare
davvero di tutto, dai Metallica ai Pink Floyd, dalla musica classica
all’elettronica, o anche il pop italiano, la latin, il jazz… Mi piace
realmente tutto, con una particolare adorazione per le colonne sonore dei film e
dei videogiochi!.
Da dove è nata l’idea per la scelta del vostro monicker?
Il nome ci fu proposto per scherzo da un nostro amico… e ci piacque molto. In
realtà rispecchia un po’ ciò che abbiamo fatto e vogliamo continuare a fare,
ovvero mostrare con la nostra musica il nostro lato più nascosto, la nostra
passione.
Come si sono svolte le fasi di composizione e di produzione del disco?
La fase di composizione è stata molto lunga ma “semplice” poiché in sala c’è
sempre un clima piacevole ed accomodante. La fase di produzione è stata davvero
fantastica, perché è stata, per quanto mi riguarda, la prima volta in sala
d’incisione, ma grazie all’amicizia che ci lega con Salvio Imparato degli studi
Orange Bug di Napoli tutto è stato molto più semplice… un po’ come se stessi
ancora in sala prove.
Di cosa parlano i testi di Flowing Portraits e da dove nasce l’ispirazione?
Tutti i testi di Flowing Portraits, come si può leggere nel booklet, sono stati
scritti da Michele Serpico (così come tutte le linee vocali). I temi come si può
notare sono molto nascosti e di difficile fruizione, tant’è che forse solo
Michele conosce il significato più nascosto ed intimo delle liriche. Quello che
posso dire è che ho sempre trovato originale il suo approccio ai testi, poiché
sono dei continui flussi di coscienza, pieni di visioni e di metafore.
Le tracce presenti all’interno del disco sono caratterizzate da strutture
decisamente complicate unite ad un uso molto efficace della melodia che rende il
disco facilmente assimilabile fin dal primo ascolto. Come nasce un pezzo dei
Soul Secret? C’è un compositore principale oppure lavorate tutti insieme sui
singoli brani?
Un pezzo dei Soul Secret nasce prima di tutto da un riff o da una parte un po’
più elaborata proposta in sala da uno dei componenti, poi si procede con
l’arrangiarla, se la parte lo necessita, o con l’accorparla ad altre idee.
Generalmente ogni componente è responsabile delle proprie parti, ma non è raro
poter trovare un riff di chitarra composto da me, una parte di tastiera composta
da Lucio e così via…
All’interno di Flowing Portraits ci sono brani più riusciti o ai quali ti
senti più legato?
Per quanto riguarda i miei gusti personali, trovo che un brano riuscito, non
solo a detta mia, sia Tears of Kalliroe. Molto probabilmente è anche il pezzo a
cui io sono più legato poiché mi sono stati lasciati ben tre minuti di totale
libertà di composizione durante l’intro. Un altro pezzo secondo me molto ben
riuscito è First Creature, trovo molto divertente suonarlo.
Come è nata la vostra collaborazione con l’etichetta ProgRock Records? Siete
soddisfatti della produzione e del lavoro svolto per la promozione disco?
Il contratto con la ProgRock Records è stato frutto di una stretta
collaborazione con il nostro manager, Davide Guidone. E’ stato solamente grazie
a lui che il nostro cd sia arrivato sulla scrivania di Shawn Gordon, che ha
svolto un pregevole lavoro di produzione e promozione. Anche i Soul Secret,
però, per quanto riguarda la pubblicità non hanno scherzato.
Quali sono stati i primi riscontri della critica per Flowing Portraits?
Beh, oltre le più rosee aspettative. Da persone umili siamo partiti ovviamente
scoraggiati dagli eventuali giudizi negativi, ed invece ci siamo dovuti
ricredere. Soprattutto all’estero, infatti, abbiamo ricevuto giudizi fin troppo
positivi. Ciononostante mi chiedo ancora… perché i recensori devono
attribuirci sempre influenze di gruppi che noi Soul Secret a momenti non abbiamo
mai ascoltato?
Come mai Michele Serpico è stato sostituito dal singer Mark Basile? Quest’ultimo,
rimarrà fisso nella line up della band oppure ha solo prestato la sua voce per
la registrazione del disco?
Beh, suonare nei Soul Secret non è una cosa rilassantissima. Michele,
purtroppo con l’avvicinarsi delle registrazioni, ha dovuto abbandonare il
progetto per problemi di salute. Fortunatamente tutto il suo lavoro era in
qualche modo fruibile indipendentemente dalla sua presenza in sala (grazie a
registrazioni fatte precedentemente) ed il sostituto, Marco Basile, ha potuto
facilmente riproporre il tutto in sede di registrazione. Per quanto riguarda la
posizione di Marco posso dirti che a registrazioni ultimate le nostre strade si
sono separate, pur conservando un rapporto più che buono. Noi ovviamente gli
auguriamo buona fortuna per il suo futuro.
Come procede l’attività live? Suonerete solo in giro per l’Italia oppure avrete
modo di fare qualche data anche all’estero?
Attualmente ci stiamo preparando per l’attività live, c’è gran voglia di eseguire
i nostri brani dal vivo e c’è molta roba che bolle in pentola… forse anche al
di sopra delle nostre aspettative. Ciò di cui abbiamo maggior premura è offrire
uno spettacolo degno del pubblico e sicuramente daremo il massimo per non
deludere coloro che verranno a vederci, sia in Italia che oltre il confine.
Quanto è difficile per un gruppo esordiente esibirsi nei locali?
Guarda, esibirsi non è difficile a meno di non rivolgersi a locali con
programmazioni già belle che complete. L’abilità di un gruppo sta nel saper
coinvolgere il pubblico durante l’esibizione, in modo da costruirsi pian piano
un seguito, una sorta di “fedelissimi”; bisogna saper esser ogni volta diversi
in qualcosa, dare ogni volta un pizzico di novità, che spinga le persone a non
sentirsi schiave della routine musicale. Questa è l’unica difficoltà, saper
essere istrioni.
Come vedi la scena progressive nazionale ed internazionale? Ci sono band che
ti piacciono di più rispetto ad altre?
La scena progressive attuale è piena di gruppi originalissimi e con trovate
davvero fantastiche ma, nonostante ciò, mi piacciono anche le band che fanno il
loro sporco mestiere senza cercare di innovare assolutamente nulla. I gruppi che
adoro in questo periodo sono ad esempio i Pain of Salvation, per il loro gusto e
le trovate “metamusicali”, ed i Symphony X, per la loro potenza in
contrapposizione con la melodia.
Che programmi avete per il futuro?
Attualmente siamo letteralmente sommersi di lavoro. In sala stiamo preparando i
pezzi di Flowing Portraits e siamo già al lavoro per quanto riguarda la
composizione di nuovi pezzi, mentre fuori dalla sala ci sono tantissime cose da
fare… tra cui rispondere alle interviste. Ma tutto ciò è talmente surreale
che lo si fa con immenso piacere.
Questa era la mia ultima domanda, a te l’onore di chiudere l’intervista.
Un grazie sincero a TrueMetal.it per averci concesso questo spazio ed un altro
grandissimo ringraziamento a tutti coloro che hanno condiviso il loro tempo con
noi ascoltando Flowing Portraits.
Angelo ‘KK’ D’Acunto