Stainless Steel (power metal Ungheria)
Mi sono avvicinato al cd di debutto degli Stainless Steel con una curiosità quasi morbosa spinto più che altro dalla provenienza geografica della band, ovvero l’Ungheria. Si, avete letto bene l’Ungheria, a dimostrazione ancora una volta che oramai il metal classico è riuscito ad abbattere ogni tipo di barriera, soprattutto quella del pregiudizio. Con un nome che riporta in mente i tellurici Judas Priest, devo invece constatare che la proposta musicale offertaci dai cinque magiari, si assesta su coordinate melodic/power di matrice teutonica, accostabile a quanto propostoci dai Blind Guardian negli ultimi tre album. Un’ altro motivo che mi ha spinto a contattare i nostri amici è che l’intero album ruota attorno ad un’intricato concept sui Nibelunghi, antica popolazione germanica dell’epoca medioevale che da sempre mi ha affascinato, un concept che si snoda lungo l’arco delle diciassette song contenute su “Wigant” e che mi ha entusiamato non poco. Così armato di buona volontà e tanta fiducia, mi sono messo in contatto con il vocalist della band Daniel, perciò eccovi il resoconto della nostra chiacchierata.
Ciao Daniel, incominciamo con la classica domanda di rito, potresti raccontarci qualcosa sul passato metallico dei tuoi Stainless Steel?
Dunque la band fu fondata da me a dal batterista Peter Kovacec nel 1994, e solo un anno più tardi salimmo per la prima volta su un palco per una performance live. Dopo i vari avvicendamenti in seno alla line-up, realizzammo il nostro primo demo/cd intitolato”Tuzpróba” ( in inglese “Ordeal”) nel 1997. Un anno più tardi fu la volta della svolta decisiva poiché decidemmo di cantare le nostre canzoni in l’inglese cominciando la stesura per il concept sui Nibelunghi che culminò con la realizzazione di un nuovo ep a 5 brani intitolato “The fable of prowess” che ci portò al contratto con la Source of deluge e la conseguente stampa del nostro full lenght album “Wigant”. In questi cinque/sei anni abbiamo preso parte ad un numero cospicuo di concerti in giro per l’Ungheria e siamo diventati ricchi e famosi (risate).
Scusami se ti posso sembrare molto curioso, ma che significato dobbiamo attribuire a Stainless Steel? Non so perché, ma il vostro monicker riporta in mente i Judas Priest, non trovi?
No, il nostro nome non ha niente a che vedere con i Judas Priest e il loro “British steel”, anche se potrebbe essere un buon accostamento. Non so, solo che il nome suonava bene, ecco l’unico motivo per cui lo abbiamo scelto.
Che genere di difficoltà avete incontrato durante le registrazioni dell’album?
Mah, quando siamo entrati in studio, sapevamo già cosa dovevamo fare. Non abbiamo avuto grandi problemi durante la registrazione del master, abbiamo lavorato in uno studio qui in Ungheria per due settimane di fila, alcuni giorni anche per 20 ore consecutive, sai il budget a nostra disposizione non era molto, speriamo che per il prossimo album tutto sia ancora migliore. Il vostro album è incentrato attorno ad un concept che narra la storia dei Nibelunghi, ma io so che sono un popolo della letteratura tradizionale tedesca, quindi che cos’ha in comune una band magiara con questo popolo tedesco? Beh, a prima vista se fossi in te anche io mi stupirei, ma devi sapere che i Nibelunghi hanno molteplici parallelismi con la storia del nostro paese. Infatti devi sapere che Attila il re degli Unni sposò Krimilde in un territorio che secoli più tardi sarebbe divenuto l’odierna Ungheria. Penso che la loro storia e le loro gesta siano un tesoro della letteratura mondiale, così una band ungherese può elaborarla nello stesso modo di una band tedesca, cinese o del Guatemala, mi capisci vero?
Certamente, ma spiegami bene che cosa vi ha ispirato nella stesura delle liriche del concept, sai molti anni fa a scuola ho letto due vecchi libri overro ” La canzone del Nibelungo” e ” La morte di Sigfrido”, li conosci?
Certo che li conosco…. Le nostre lyrics sono basate sui testi germanici originali della “Legge dei Nibelunghi”. Con i miei testi ho voluto mostrare cosa si può trovare oltre la facciata di una leggenda antica.
Daniel adesso ti pongo una strana domanda, sai conosco molte persone che trovano che le lyrics delle bands di power/epic metal siano obsolete e fanciullesche. Qual è la tua risposta a questo tipo di affermazioni?
Ma, da persona intelligente, non do nessun tipo di risposta a queste affermazioni, anche se realmente ci sono molte bands della nuova ondata di metal classico che nelle loro lyrics fanno largo uso di clichè e stereotipi.
Quali sono stati i paesi che hanno mostrato il maggior interesse verso la vostra proposta musicale? Avete ricevuto delle recensioni diciamo incoraggianti? Senz’ombra di dubbio il nostro maggior “feedback” lo abbiamo avuto dall’Ungheria e dalla Gemania, sono orgoglioso che a molte persone siano piaciute le nostre songs, la nostra storia, il nostro sound. Inoltre abbiamo ricevuto molti incoraggiamenti da Giappone, Grecia, Slovacchia, Brasile e dalla tua Italia.. abbiamo letto molte ottime recensioni dalla Germania (Metal Heart, Legacy, ecc..) e dalle altre parti del mondo. ma la cosa più emozionante sono state le lettere e le e-mail che abbiamo ricevuto dai nostri fans, grazie.
Altra strana domanda, ho notato che una moltitudine di bands devote al metal estremo proviene dai paesi dall’est europeo, tu ti sei mai spiegato perché? Perché i metal kids dalle vostre parti sono così incazzati?
Si, forse hai ragione, qualche anno fa c’è stata un’ondata di bands black/death che aveva preso d’assalto i paesi dell’ovest, riuscendo anche ad crearsi un buon seguito. Vedi Beppe, credo che i metal kids siano incazzati in qualsiasi parte del mondo. Sono incazzati di ascoltare e suonare della buona musica. Sono sicuro che sia nei paesi dell’est europeo così come dalle vostre parti, ci sono bands molto valide che per un motivo o per un altro non riescono a godere di molta popolarità nonostante il duro lavoro, non so perché. Dapertutto ci sono ottimi musicisti che stanno aspettando un’opportunità per dimostrare a tutti il loro lavoro.
Cosa puoi raccontarci della scena true metal ungherese?
Credo che in Ungheria ci sia una scena metal molto compatta. Qui da noi ci sono un manipolo di bands che suonano sin dai mitici anni ottanta e che mostrano ai giovani il cammino percorso della nostra scena power metal, eccoti alcuni dei nomi: Demonlord, Obstruction, Dying Wish, Cross Borns, pensa che tutti questi sono amici nostri.
Potresti elencarmi quali sono le tue influenze di musicista e quali le tue bands preferite?
Le influenze musicali di tutti noi Stainless Steel sono radicate nella scena classic metal degli anni 80. A livello individuale abbiamo molte influenze, ma quando componiamo lavoriamo duramente per ottenere un suono e una musica che sia nostra. Tuttavia le mie influenze sono riconducibili agli Iron Maiden, Judas Priest, Helloween, Accept, Running wild, Rage, Manowar. So di stupirti ma amo allo stesso modo anche Mark Knopfler, Sting, Chicago, e i Lynyrd Skynyrd.
Se potessi quali songs di queste bands ti sarebbe piaciuto scrivere?
Ah!!! La lista potrebbe essere chilometrica ma se devo proprio scegliere ti dico Judas Priest: One Shot at Glory, Running Wild: Dragonmen, Iron Maiden: Aces High, Manowar: Blood of my Enemies, Hellowen: Eagle fly free and alot more.
Quali sono i vostri piani per il futuro? Quanto tempo dobbiamo aspettare ancora per il nuovo album dei Stainless Steel? Credo che l’unico ostacolo che possiate incontrare sia creare un album migliore di “Wigant”, o no.
Dunque credo o almeno spero che il nostro nuovo album sia pubblicato già questo autunno. Senz’altro “Wigant” era un’ottimo album, ma il nuovo sarà ancora più potente e senz’altro più curato sotto ogni aspetto. Sarà ancora una volta un concept album, e le lyrics riguarderanno i dubbi e le incertezze che da sempre attanagliano il genere umano. Cosa posso aggiungere, ah ci sarà una mega suite divisa in quattro movimenti che vi mostrerà come noi amiamo la musica in ogni suo aspetto, pensa che lavoreremo con un coro di musica lirica, vedrai che vi stupiremo.
Toglimi una curiosità, conosci qualche band italiana? Certamente, penso che Rhapsody, Labyrinth and White Skull suonino della buona musica.
Daniel siamo giunti alla fine, vuoi salutare i vostri fans qui in Italia? Vorrei ringraziare tutti i metal kids italiani che ci hanno mostrato il loro affetto. Spero che la musica dei Stainless Steel vi piaccia ancora per molto tempo. presto ritorneremo sul mercato con un nuovo album, e un giorno spero di riuscire a venire in tour dalle vostre parti per mostrarvi la potenza del metal ungherese