Stormlord: studio report e intervista
Studio report e intervista agli Stormlord dello scorso 16 marzo 2008. Buona lettura
Servizio a cura di Gian Luca Fois
L’anteprima del nuovo disco dei capitolini Stormlord, avviene negli accoglienti Outer Sound Studios, alle porte di Roma.
Vengo subito accolto dalla band e dal personale dello studio e da un ottimo buffet che attrae subito la mia attenzione.
Dopo un po’ di attesa e qualche chiacchiera, appena sono presenti tutti i membri della band e lo staff della Frontiers (che distribuirà il lavoro, che uscirà per Locomotive Records). Francesco, bassista della band inizia a presentare il gruppo e il nuovo lavoro, con la tipica tensione di chi ha dato tanto e tiene tanto alla propria musica.
Prima di analizzare tutte le tracce di cui è composto questo “Mare Nostrum”, vorrei riflettere qualche secondo sulla band e la sua storia più che decennale che gli ha permesso di raggiungere con 4 lavori pubblicati ( più qualche mini e qualche partecipazione) un discreto seguito in Italia e all’estero.
Mare Nostrum è il loro disco più maturo, con una produzione perfetta e dove tutto è curato nei minimi dettagli, niente pare lasciato al caso.
Le canzoni paiono subito ottimamente arrangiate, con un songwriting maturo e personale e registrate con una grande intesa tra i membri della band.
Mare Nostrum: la canzone che apre e da il titolo al disco, ne è anche la sintesi più riuscita.
Momenti molto epici e potenti con un grande lavoro di tastiere (suonate e concepite ottimamente dal chitarrista Gianpaolo), alternati a parti velocissime dove (come in tutto il disco) la fanno da padrone le velocissime parti di batteria costantemente in doppia cassa.
Il break centrale è molto bello e ben curato, con innesti di cori femminili su ottimi tappeti di tastiere.
Il miglior biglietto da visita per questo lavoro.
Neon Karma: con la seconda canzone si cambia registro e i nostri danno vita a un pezzo dalle sonorità moderne e con tanto groove.
Le magniloquenti tastiere classiche sono sostituite qui da degli ottimi Synth.
Pur se differente dalla precedente Neon Karma ci mostra un altro aspetto del suono Stormlord e risulta altrettanto convincente.
Ottimo risalto, come in tutto il lavoro,hanno le linee vocali e le sovrapposizioni di cori,maschili e femminili con il cantato aggressivo in growl e scream di quella che è la voce principale del gruppo.
Legacy of the Snake: ancora un pezzo molto convincente in linea con i primi 2 e ancora una variazione sul tema Stormlord, con atmosfere orientaleggianti sul classico tappeto potentissimo di chitarre e batteria.
Qui l’epicità del gruppo torna a farla da padrone in un riuscito mix di sfuriate death/black e particolari atmosfere, con batteria e tastiere sugli scudi, come in tutto il cd.
La canzone si presenta con una struttura molto articolata e piena di spunti che tengono sempre viva l’attenzione dell’ascoltatore.
L’ottima produzione riesce ad amalgamare i suoni e le tante sovraincisioni con una maniacale attenzione sulla riuscita del mix finale.
Emet: La naturale prosecuzione del pezzo precedente, in un mid tempo molto pesante, con aperture sinfoniche nella parte centrale della canzone.
Come in tutto i cd notiamo la cura negli arrangiamenti delle parti di batteria, con potenza e gusto, senza mai un colpo fuori posto o inutili fronzoli.
The Castaway: si parlava di un lavoro che rappresentava la maturità del gruppo, e questa canzone ne è il manifesto più riuscito.
Un’atmosfera insolita per il gruppo, con arpeggi chitarristici melodici e un’atmosfera rilassata e votata all’essenzialità.
Esce dal mix in maniera preponderante il basso, melodico e ben calibrato, a reggere la struttura del pezzo insieme ad una batteria misurata e lontana dalle sfuriate precedenti.
In questo pezzo influenze vicine al rock progressivo si mischiano con il trademark della band fatto di voci comunque aggressive, mischiate agli onnipresenti cori.
Un pezzo insolito ma riuscitissimo che richiede comunque un ascolto, attento e privo di pregiudizi di sorta.
Scorn: si ritorna su binari tracciati in precedenza, con una canzone violenta ed epica dove vengono riprese atmosfere orientaleggianti e stacchi centrali con sonorità più classiche .
And The Wind Shall Scream My Name: pezzo più cadenzato del precedente, ma che non manca delle solite accelerazioni.
Riprende atmosfere già à viste in Neon Karma con parti più ritmate e la minore presenza di tastiere; vi è anche il primo e unico solo del disco, molto melodico e tematico.
Dimension : Hate: tastiere sinfoniche per l’intro e poi di nuovo riff pesantissimi e molta velocità; interrotta solo per il break centrale con molti cori e atmosfere epiche.
Stormlord: chiude il disco nello stesso modo in cui Mare Nostrum lo inizia, con una canzone molto epica e articolata che ne è la naturale prosecuzione.
Insomma un disco maturo e ben prodotto che, grazie anche ad una capillare distribuzione, garantita dal nuovo contratto siglato, potrà aumentare il bacino degli ascoltatori degli Stormlord, che hanno dimostrato un grandissimo impegno nel concepirlo e registrarlo.
Dopo aver ascoltato in anteprima il nuovo CD “Mare nostrum” mi intrattengo per un botta e risposta con i membri degli Stormlord.
Quello che seguirà è solo un piccolo resoconto di quello che poi in definitiva ci siamo detti, tra birre, pizzette, dolci e qualche chiacchierata..
Dopo 17 anni di carriera, 3 dischi e svariati mini e partecipazioni, avete lasciato la Scarlet per approdare alla Locomotive Records; quali sono i motivi di questo cambiamento?
Cristiano: devo dire innanzitutto che tra noi e la Scarlet non ci sono stati dissapori o divergenze, abbiamo avuto e continuiamo ad avere con tutto lo staff un ottimo rapporto sia personale che professionale.
Semplicemente,in scadenza di contratto, ci siamo voluti guardare un po’ in giro e abbiamo voluto proporre la nostra musica a delle etichette più grandi che magari ci potevano garantire una maggiore visibilità. Abbiamo registrato nella nostra sala prove un promo di 4 tracce e Locomotive ci ha risposto con un’offerta che ci è subito sembrata quella giusta.
Cosa può dare agli Stormlord un’etichetta come Locomotive?
Cristiano: Locomotive è una grande etichetta, con sedi in Europa, e Stati Uniti, che può garantire una maggiore presenza dei nostri lavori in mercati dai quali ci sono sempre arrivati ottimi feedback come il Messico, l’America Latina o il Canada e ovviamente un’ottima copertura a livello europeo.
In definitiva non ci aspettiamo nulla dall’etichetta, semplicemente vogliamo dimostragli il nostro valore cercando di crescere portando dei risultati; anche se già qualcosa si muove pure a livello di iniziative e live.
Cercheremo di portare i fatti, ben sapendo che se noi portiamo loro qualcosa di concreto possiamo ricevere tanto.
Come intendete promuovere il disco, e quindi come vi muoverete a livello Live?
Cristiano: inizialmente gestiremo noi quello che riguarda i concerti in Italia, con la presentazione live del disco il 28 marzo all’Alpheus di Roma.
Poi già si parla della partecipazione, che sarà annunciata a breve, a dei festival estivi in Italia e Germania.
Ovviamente poi ci saranno, dopo l’uscita ufficiale del disco, altre iniziative che riguarderanno l’estero ed altre esperienza come quella in Canada (documentata dal disco live) che ci ha dato grandi soddisfazioni.
Come avete gestito la dipartita del tastierista e la nuova line up a 5 elementi?
Francesco: per noi è stato un azzardo, e inizialmente ,con la dipartita di Simone, abbiamo cercato un nuovo tastierista ma, per un motivo o per un altro, non siamo riusciti a trovare una persona che entrasse al 100% nel nostro sound. Tutto questo ci ha portato a perdere tanto tempo e, alla fine, abbiamo guardato tra di noi e la soluzione l’abbiamo trovata in Gianpaolo.
Gianpaolo : Semplicemente noi sapevamo gia quello che volevamo e io, che ho già esperienza nel suonare le tastiere, mi sono ritrovato con tante idee in testa e semplicemente le ho applicate in questo disco. Ho suonato e arrangiato tutte le tastiere dando un grande contributo a questo disco in fase compositiva.
Veniamo al processo di composizione e Arrangiamento del disco; come è stato sviluppato?
Francesco: rispetto a Gorgon Cult che è nato dalle prove in sala, con un approccio più da jam session, questa volta abbiamo lavorato molto a casa.
Molte idee sono di Gianpaolo,alcune mie, ma poi le strutture base sono state provate e discusse da tutto il gruppo, con un lungo lavoro di arrangiamento.
Infatti gli arrangiamenti,sul disco che abbiamo appena ascoltato, sono molto curati e spesso molto complessi. Come riproporrete le canzoni in sede live? Rispettando quello che poi è il disco o semplificando le canzoni?
Francesco: cercheremo di riproporre il disco nel modo più fedele possibile, come del resto abbiamo fatto anche per gli altri lavori, utilizzando dei sequencer e grazie a Maurizio che ci aiuterà con le tastiere, come già è successo in Canada.
Parlando di tastiere, di arrangiamenti, e un po’ in generale, degli aspetti compositivi di “Mare Nostrum”;come è nata e cosa rappresenta una canzone per voi atipica coma The Castaway. Con le sue chitarre acustiche e influenze che vanno dal rock melodico al rock progressivo, pur mantenendo sempre il vostro marchio rappresentato dall’uso della voce tipicamente Stormlord ?
Gianpaolo: ciò che contraddistingue questa canzone è ovviamente il fatto di non avere delle chitarre elettriche o parti di batteria molto veloci, ma rimane al 100% nel nostro stile, pur se riproposto sotto una diversa angolazione.
Francesco: è un esperimento per noi un po’ rischioso, ma ci teniamo moltissimo a questa canzone. E’ stata fondamentalmente un’idea di Gianpaolo a cui abbiamo lavorato molto insieme con una grande sinergia, come in tutto questo disco.
E’ stata una grande sfida per noi, e la proporremo di sicuro nei prossimi concerti perché ci teniamo veramente tanto.
Ho molto apprezzato il lavoro di batteria in questo disco, e più genericamente l’intesa dimostrata, con un approccio sempre funzionale al pezzo e mai fine a se stesso…
Francesco: è più che altro un discorso di maturità che viene ovviamente dalla nostra esperienza passata, non componiamo o suoniamo per fare una gara o una dimostrazione di abilità.
Siamo semplicemente tutti al servizio del disco, della singola canzone.
Tutto è funzionale, dalle sovraincisioni di molte chitarre, con armonizzazioni che rendono le parti più compatte e il suono generale molto più pieno, alla cura per ogni passaggio di batteria o traccia di voce.
Dal punto di vista lirico e tematico, c’è qualche cosa che lega le canzoni tra loro?
Francesco: questo disco lo intendiamo come un personale tributo alla nostra cultura, alla cultura del Mar Mediterraneo.
Sottolineo che non è un discorso di tipo nazionalista, c’è solo il giusto orgoglio e amore per la nostra terra e la nostra cultura.
Abbiamo recuperato strumenti tipici del Mediterraneo, ma anche strumenti e sonorità orientali (che ci portiamo comunque appresso da parecchio tempo ),
Legacy of the Snake, per esempio, è legata a tematiche relative alla cultura e religione indù; Emet riprende il mito ebraico del Golem.; Mare Nostrum parla della Terza Guerra Punica.
Inoltre abbiamo cercato di esplorare tematiche più intimiste e personali che sono inedite nei nostri testi.
In questo disco ho potuto notare una grande varietà di sonorità, ci sono canzoni con arrangiamenti molto complessi ma anche alcune più accessibili come Neon Karma,dalle sonorità decisamente moderne…
Gianpaolo: Neon Karma per noi non è tanto strana o differente, ma riprende il filone di Wurdalak, rappresentando una sfaccettatura del sound Stomlord che in ogni disco esce fuori.
In questo disco possiamo dire che è più marcata rispetto al passato.
Lo vediamo come un bisogno, non è cercato, è venuto da se e ci soddisfa a pieno.
Ho molto apprezzato la produzione di questo disco e l’equilibrio tra i suoni , quanto impegno avete profuso in questo disco?
Gianpaolo: sono stati 2 mesi molto intensi, dove abbiamo curato tutto in maniera quasi maniacale. Un po’ è dovuto al fatto che mancavamo da tempo dalle scene; ma anche per la nostra attitudine a lavorare sempre con la massima cura e impegno a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissi con questo disco.
Abbiamo curato moltissimo i suoni , soprattutto le parti di tastiera e le orchestrazioni ; nulla è stato lasciato al caso.
Volete aggiungere qualcosa per completare questa chiacchierata?
Vorremmo ricordare prima di tutto l’uscita del disco per il 23 maggio, il nostro concerto all’Alpheus di Roma, del 28 marzo, e i nostri contatti www.myspace.com/stormlordband e www.stormlord.net.
Gian Luca Fois