Stratovarius (Timo Tolkki)
Come era prevedibile, Elements Part I ha diviso sia la critica che i fans degli Stratovarius. Da parte mia, ho apprezzato parecchio l’album e ammiro Timo. Una band così importante è sempre sotto tiro, se cambiano troppo ‘non sono più loro’, se non si rinnovano per niente ‘fanno sempre le stesse cose’. Per quanto mi riguarda i nuovi Stratovarius si sono spostati esattamente verso i miei gusti, perfezionando la loro componente sinfonica e barocca con splendidi inserti arrangiati alla grande.
Ma sentiamo cosa ha da dirci il leader della band finlandese, Timo Tolkki.
TM: Il nuovo album è caratterizzato da parecchi pezzi sinfonici, mi sai dire qualcosa a riguardo? In quanto tempo hai composto i pezzi? Per gli arrangiamenti hai cercato aiuti?
TT: devo dirti la verità, negli ultimi 2 anni ho ascoltato prevalentemente musica classica e poco hard rock o metal. In questo periodo è così. Ho composto i pezzi in circa 6 mesi, si, per l’arrangiamento delle parti sinfoniche ho richiesto l’assistenza di un esperto.
Negli album precedenti, avevi l’egemonia sulla composizione. I pezzi sono ancora tutti opera tua? Come mai gli altri validi membri del gruppi quali Johansson e Kotipelto non trovano spazio nella composizione?
Si i pezzi sono tutti miei, gli altri a dire il vero mi avrebbero voluto proporre qualcosa, ma quando ho detto loro che avevo pronti una cosa come 30 pezzi hanno riconosciuto che in effetti non avevo bisogno del loro aiuto. Inoltre devi capire che gli Stratovarius sono una cosa che riconosco come mia e personale, il mio gruppo, e i ragazzi questo lo capiscono.
Di questo album tra l’altro sono anche il produttore, mi pare di aver ottenuto un ottimo risultato.
Un capitolo in particolare della storia degli Stratovarius è il discusso Destiny. È un album particolarmente triste, rifletteva un tuo cattivo periodo?
Si, la mia musica rispecchia sempre i miei sentimenti in un determinato periodo, e devo ammettere che in effetti quelli non erano tempi felicissimi per me.
Come mai i gruppi finlandesi sono tutti così malinconici?
Hai indubbiamente ragione nel trovare che siamo tutti malinconici, anche se devo aggiungere che gli Stratovarius hanno fatto anche album più allegri di Destiny, come Infinite per esempio! Comunque deve essere una questione di clima, o di luce, non saprei spiegarti, ma indubbiamente la malinconia fa parte di noi e della nostra terra.
Sul titolo, Elements Part I, che ci dici? Ha qualche implicazione metafisica, alchemica, fantasy o altro?
Niente di che, ci piaceva e l’abbiamo scelto. Nulla a che vedere con implicazioni di nessun tipo. Si chiama Part I perchè ci sarà una part II, ma le canzoni, a parte la title track, non sono legate a un concept particolare.
Timo Kotipelto pare in forma, e canta altissimo, per caso intendeva dare una lezione ai
cantanti che cercano di imitarlo?
Nessuna lezione, sinceramente, non siamo soliti guardare a quello che fanno gli altri. Concordo che Timo canta alla grande e ci sono pezzi in cui si esprime particolarmente bene.
Ho notato che il marchio di fabbrica Stratovarius, ossia le lunghe teorie di assoli chitarra – tastiera è sempre presente. Tra l’altro devo fare i complimenti a Jens, è un tastierista eccezionale.
Certo, questo feeling è dato dal fatto che Jens usa dei suoni distorti per la tastiera, che si avvicinano molto a quelli della mia chitarra e ogni tanto è anche difficile capire se stia suonando l’uno o l’altro. Trovo che Jens sia assolutamente il miglior tastierista al mondo.
Avete un sito molto attivo, recentemente i vostri fans hanno votato Black Diamond come la vostra miglior canzone di sempre. Sei soddisfatto di questa scelta? In effetti è anche uno dei vostri pezzi più semplici.
In effetti è molto semplice, ma allo stesso tempo ad effetto. Comunque sono soddisfatto soprattutto dal numero di persone che ha votato!
Mi piace parecchio la seconda canzone, Soul of a vagabond.
È molto emozionante, e ha degli splendidi inserti sinfonici. È in qualche modo autobiografica? Ci sono parti di testo molto tristi.
Si, rappresente quello che penso di essere e che, a tutti gli effetti sono. Un vagabondo in giro per il mondo. In effetti nel testo si alternano alti e bassi, ma alla strofa ‘I was born to die’ fa da contrappunto ‘I was born to live’, come sempre la vita è una sequenza di chiaroscuri.
Che mi dici della canzone intitolata Fantasia? Si riferisce al capolavoro disneyano?
No, è basata sul film ‘La storia infinita’, se ti ricordi quel mondo fantastico si chiamava Fantasia.
A proposito di parole italiane, avete mai usato o usereste parole italiane nei vostri pezzi?
Devo dirti la verità, parecchio tempo fa stavamo improvvisando qualche pezzo, e a un certo punto ho inserito la parola ‘Pizza’! (risate ndr)
Nel bel pezzo strumentale Stratofortress, intorno al primo minuto, mi pare di scorgere una melodia familiare, si tratta di Vivaldi o Bach?
In effetti è molto barocco, ma non è un tributo o una ripresa di un pezzo in particolare, magari mi sono ispirato senza volerlo, come ti dicevo prima ascolto parecchia musica classica, mi piacciono soprattutto le grandi opere per pianoforte, di compositori quali Chopin per esempio. Ed è normale che questo tipo di ascolti ti influenzi senza che neanche te ne accorga!
Un vostro fan molto cattivo dice che l’ultimo vostro album buono è Twilight Times, e che da lì in poi avete fatto un copia e incolla continuo. Cosa gli risponderesti?
Guarda non sono solito entrare in queste polemiche. La mia filosofia è sempre vivi e lascia vivere, ossia se la mia musica non ti piace, lo posso capire, ma cosa altro potrei aggiungere? A mio parere l’ingresso di Timo Kotipelto e Jens nel gruppo hanno portato tanto, e album come Episode, Fourth Dimension e Vision sono lì a testimonianza del nostro lavoro. Ascoltare per credere.
Quale album consiglieresti come introduzione agli Stratovarius?
Quest’ultimo sicuramente.
A parte l’ultimo?
Direi Visions, per produzione e pezzi è il più consigliabile.
Cosa mi dici delle vostre esperienza live in Italia?
Ci troviamo benissimo, i fan sono appassionati e cantano tutte le canzoni, è una cosa fantastica trovare tutta questa partecipazione. Tanto è vero che, al 90%, registreremo il prossimo concerto di Milano( 12-04-2002, ex Palavobis di Milano), e sarà riproposto per intero in un DVD.
Grazie Timo, ti lasciamo lo spazio per un saluto ai nostri lettori!
Invito tutti quanti a Milano, vogliamo avere il maggior numero di persone possibili, in modo che esca una registrazione storica!