Stryper: Michael Sweet, ‘odio che molti dei fruitori dello streaming ascoltino 2/3 canzoni e non l’album intero’
In una nuova intervista su Metal Express Radio, Michael Sweet ha parlato di quello che secondo lui è uno dei principali problemi legati alla fruizione dei servizi in streaming.
Non sono un fan di servizi come Spotify. Non conosco nessuno dello staff. Non per essere irrispettoso, quindi, nei loro confronti o per dire qualcosa di cattivo verso i loro affari. Semplicemente non sono un fan. E per diverse ragioni. Come non sono un fan del download delle singole canzoni. La cosa che odio è quanto sia scoraggiante lavorare duramente per almeno tre settimane della propria vita all’album che poi pubblicherai, e poi trovarlo su iTunes dove la gente scarica di solito solo 3 canzoni. […] Occorre considerare un album nella sua interezza, dall’artwork alle canzoni – non prese singolarmente. Vorremmo che le persone ascoltassero gli album per intero. Un po’ come quando leggi un libro: non puoi leggere un paio di capitoli e lasciare gli altri 49. O guardare un film e limitarsi ai 15 minuti delle scene migliori. Purtroppo è quello che succede con gli album e ciò mi spezza il cuore. Con Spotify succede la stessa cosa. Le persone scelgono giusto alcune canzoni e le mettono sulla playlist.
Poi aggiungici anche l’altra faccia della medaglia e cioè che gli artisti, le band e i compositori che rendono tutto ciò possibile, non vengono pagati adeguatamente da quei servizi.