Subliminal Crusher (Tutta la band)
Mi accingo ad intervistare i Subliminal Crusher che, con il loro “Antithesis”, si propongono al grande pubblico con un full-lenght ricco di potenza ed intelligenza; un lavoro che ci fa capire come il thrsh metal sia ancora vivo e vegeto nei cuori e nelle menti dei gruppi metal italiani.
(Claudio Casero): Finalmente siete giunti al vostro primo full-length, è stato difficile? Parlatemi un po’ della vostra esperienza.
(HatewerK): Sarebbe molto prosaico ora dirti quanto difficile sia stato e quanti sacrifici si siano dovuti fare per arrivare a questo traguardo, ma la verità è che non lo è stato affatto… Già dai giorni di “Life Drought” sapevamo che il nostro vero obiettivo era quello di rilasciare un full per un’etichetta, e con questa finalità in mente abbiamo fatto pochi “semplici” passi che ci hanno portato al risultato finale.
(Jerico): Realizzare un lavoro completo, intendo dalla composizione dei brani alla loro registrazione, fino alla release del cd, è sempre impegnativo, specie quando si hanno delle aspettative sul lavoro stesso. Tramite “Life Drought” ci siamo fatti conoscere, ma “Antithesis” per noi rappresenta la “continuità” e la “professionalità”, che con un demo è un po’ difficile da dimostrare.
(C.C): La musica che suonate voi non si può definire propriamente thrash visto che a volte prende spunto dal death, voi come la definireste?
(H): C’è che la definisce thrash-death di stampo svedese, ma questo “di stampo” non mi calza affatto… la base è il thrash puro, anni ’80 ’90, bay area o europeo che sia; poi sopra ci si sono sviluppate influenze svedesi tanto care soprattutto a Jerico e Rod.
(Elvys): Personalmente non sono un’amante delle etichette musicali; io direi che semplicemente suoniamo quello che le nostre cinque teste unite tirano fuori, senza troppi problemi di “aggregazione” a un genere piuttosto che ad un altro.
(J): Credo che l’importante sia fare quello che uno vuole e può fare! Solo così si ottiene il massimo, in ogni cosa. Personalmente credo che “Antithesis” rappresenti il nostro massimo attuale. Spero che il gruppo possa crescere “anche” e “tramite” questo lavoro.
(C.C): Quanta importanza ha la melodia nelle vostre canzoni? E la potenza?
(H): Negli ultimi tempi ho sentito tante band dal vivo sprigionare violenza e potenza a secchiate, ma l’inintelleggibilità di anche un solo riff faceva sì che tutta sta potenza lasciasse indifferenti l’audience. Io penso che per convogliare questa sensazione di “spostamento d’aria”, bisogni usare riff, anche melodici, ma che soprattutto siano memorizzabili se non addirittura “fischiettabili”.. non è una concessione commerciale, non c’entra nulla.
(E): Concordo pienamente con HatewerK. Come diceva una pubblicità: “la potenza è nulla senza il controllo”. Credo che questa sia un po’ la chiave nella quale vanno letti i brani dei SubCrush.
(C.C): Quali sono i gruppi che influenzano il vostro sound? Vi ispirate ad uno in particolare quando dovete scrivere un brano?
(H): È una cosa a posteriori, ovvero finito un brano si pensa “cacchio questo è stile TalDeiTali”, succede quasi sempre. Personalmente, quando ciò non succede sono le volte in cui sono più soddisfatto del nostro operato, ma comunque essere influenzati da band che hanno fatto la storia, beh non ci vedo nulla di male.
(E): Sembrerà banale ma personalmente i brani che scrivo vengono fuori in maniera abbastanza naturale. Mi capita veramente di svegliarmi di mattina e correre a prendere la chitarra e accendere il pc per immortalare anche solo un riff, e sicuramente in quel momento, per quanto il background musicale di ognuno di noi fa il suo gioco, non sto certo a pensare a chi ispirarmi.
(J): Capita a volte d’essere ispirati, l’importante è avere il tempo ed il modo di condividere l’idea del momento col gruppo o avere la possibilità di registrarlo su qualsiasi supporto, anche su carta. I nostri brani nascono quasi sempre da un’idea melodica di base, un riff, una pennata, una singola nota, e poi si completano in sala prove cercando di soddisfare i gusti e le influenze di tutta la band, generando quindi una SubCrush song!
(C.C) : Credo che i testi siano essenziali in una canzone, di cosa parlano i vostri?
(E): I testi di Tooz sono molto particolari, molto intimi diciamo. Cerchiamo sempre di esprimere dei concetti intelligenti, e di non scadere nel banale. In particolare i testi dell’ultimo album sono legati tra loro, come preannuncia già il titolo, dal concetto dell’antitesi, intesa da punti di vista e sfaccettature differenti.
(C.C): Che emozioni volete far provare a chi vi ascolta sia per quanto riguarda i brani in studio sia in sede live?
(H): Il mio scopo, condiviso dagli altri della band, è quello di fare un disco PER invogliare la gente a venire a vederci dal vivo: la bilancia dell’importanza, nei Subliminal, è totalmente sbilanciata (scusate il gioco di parole) verso la sede live, la band E’ una band live – il disco è funzionale, non è fine a se stesso.
(J): Sono due cose completamente distinte. Nei brani registrati si cerca la precisione e il massimo che il brano possa dare durante il suo ascolto. Dal vivo, la precisione viene decisamente sostituita dalla grinta di quando cerca di trasmettere tutta la rabbia che i brani riportano dietro.
(C.C): Io scrivo per www.truemetal.it, cosa significa per voi “true metal”?
(H): I più infantili potrebbero dare un significato Manowaresco a tale monicker, per me significa soltanto che… oh c***o, anche per me ha un significato Manowaresco!
(J): Per me significa molto poco se non due parole che una settorializzano la musica.
(C.C): So che vi interessate molto dell’underground italiano, cosa ne pensate della scena metal italiana di questi anni?
(H): L’underground italiano ha il difetto di alternare momenti di grande spolvero a lunghe fasi di crisi, dovute alla poca voglia e professionalità delle persone in esso contenute, non di tutte, ovvio: c’è ancora chi si sbatte come dannati per garantire vitalità all’underground, ma la maggior parte della gente che lo popola sta lì, immobile, aspettando che le occasioni piovano loro dal cielo.
(J): Gruppi bravi ce ne sono, ma quel che manca nel nostro paese è la cultura per un certo tipo di scena. Credo di non sbagliarmi di molto nel dire che c’è quasi più gente che suona di quanta in realtà segue la scena “da ascoltatore”… e quei pochi che ascoltano, spesso amano farsi coinvolgere da pochi settori o bands raramente ai livelli underground.
(C.C): Alcuni di voi suonano anche in un altro gruppo thrash, gli S.R.L. giusto? Avete in cantiere qualcosa per il futuro?
(E): Personalmente, sono entrato da poco nella S.R.L. e attualmente posso dirti che, con la nuova formazione, siamo all’opera nella scrittura del nuovo album, previsto per l’estate 2006 se tutto va liscio. Il feeling sembra quello giusto, saranno il disco ed i relativi live di supporto a scoprire le carte in gioco.
(J): Per il momento ci stiamo dedicando totalmente alla stesura dei nuovi brani, che fino ad ora sono una botta sullo stomaco! Sono molto soddisfatto di come stanno procedendo i lavori dopo i problemi di line-up che ci hanno allontanato un po’ dalle scene ultimamente. Faremo il possibile per far nuovamente parlare… e bene… degli S.R.L..
(C.C): Farete un tour per promuovere il vostro cd?
(J): Le date programmate sino ad oggi ci vedono impegnati praticamente fino a marzo, ma già siamo in trattativa per nuove date per aprile. Fortunatamente si trova facilmente gente contenta di accogliere la nostra proposta ed è sempre un piacere mandare a casa gente stanca, distrutta e piena di lividi dopo una nostra serata all’insegna del “mosh”!
(E): Attualmente non abbiamo pianificato un vero e proprio tour senza sosta. Stiamo cercando di suonare il più possibile in giro per lo stivale. Comunque diciamo che il supporto live del disco è già partito a inizio settembre e sta proseguendo, a quanto pare, con ottimi consensi di pubblico.
(C.C): Tutti abbiamo dei sogni, qual’è il vostro sogno come band?
(H): Ho 30 anni e vivo in Italia, di conseguenza non ho chissà quali sogni per la band, mi basta continuare su questa strada che stiamo tracciando, che già è molto molto più di quanto io abbia mai potuto sperare.. fare altri dischi, continuare a suonare in giro, magari togliersi qualche soddisfazione… uscire un pò all’estero, niente di stratosferico insomma.
(E): Io credo che non sia il fatto di diventare ricchi e famosi il concetto, quanto quello di potersi togliere qualche soddisfazione. La nostra gioia più grande è vedere il pubblico che reagisce bene ai live, che magari canta anche i brani, e che a fine serata passa a farti i complimenti. Già questo è un piccolo sogno che si sta realizzando.
(C.C): Dì quello che vuoi ai fan dei Subliminal Crusher.
(J): Ascoltate il nostro Antithesis e veniteci a vedere dal vivo!
(H): Vecchie checche, non facciamo che mò con la storia dei culi appesantiti da panettoni e torroni, vi fate le santisssssime feste senza venire a vedere i Subliminal eh? Il 23 a Terni allo “Skylab” facciamo una megafesta-release party, non mancate… oppure ci si vede il 7 gennaio a Napoli, comunque per ogni informazione, il nostro sito è: www.subcrush.it, dove trovate anche mp3, video, e quant’altro.
Non rimane quindi che ascoltare il cd, attendendo di vedere la band dal vivo per poi scatenarsi in un pogo esagitato; bravi Subliminal Crusher, continuate così!